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Viva la siesta!

Esperti dell'Università del Surrey hanno scoperto che molti anziani, per paura di essere considerati pigri, evitano di farsi un riposino pomeridiano e fanno di tutto per evitare di addormentarsi.Ma il pisolino occasionale può aiutare a rendere gli anziani...

Quanto è negativo il fumo per l'Alzheimer ...

Fumare molto nell'età compresa tra 50 e 60 anni aumenta del 157 per cento il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer e del 172 per cento quello della demenza vascolare (*), secondo uno studio congiunto di Kaiser Permanente (pubblicato negli Archives...

L'insorgere precoce dell'Alzheimer allarma i medici Indiani

L'Alzheimer è stata sempre finora associata con l'anzianità, ma i recenti casi di Alzheimer riguardano anche persone in età insospettabile, attorno ai 50 anni.Il Dr Lakshmi Narasimhan, Neurologo dell'Government General Hospital di Chennai (ex Bombay...

Una svolta nella cura dell'Alzheimer?

Il video qui sotto è dal programma TV ABC Nightline e mostra il secondo paziente di sempre ad entrare in un processo clinico nuovo e radicalmente diverso per la malattia di Alzheimer.Il video si concentra sullo Fase II dello studio clinico del...

Scoperta origine delle cellule immunitarie del cervello

Ricercatori del Mount Sinai Medical Center hanno scoperto che le cellule della microglia, cellule immunitarie che si trovano nel cervello, hanno un'origine unica e si formano subito dopo il concepimento. In precedenza si pensava che la microglia nascesse...

Ruolo dei marcatori di rischio nell'Alzheimer

I marcatori di rischio potrebbero svolgere un ruolo importante nell'Alzheimer. Si tratta di sostanze legate al morbo di Alzheimer che si trovano in quantità insolitamente alta o insolitamente bassa in pazienti che nel futuro contrarranno la malattia.Il...

Il decadimento dell'olfatto potrebbe essere un primo segno ...

Se il vostro olfatto è notevolmente peggiorato con l'invecchiamento, potrebbe essere utile un check-up. Nuove ricerche sui topi suggeriscono che la perdita dell'olfatto potrebbe essere un indicatore precoce della malattia di Alzheimer, scrive HealthDay...

Risultati discordanti sulla "contagiosità" dell'Alzheimer

(Pro) La malattia di Alzheimer è causata in parte da un accumulo di detriti proteici nel cervello. Gli scienziati sapevano già che questi detriti proteici, chiamati peptidi amiloidi, sono contagiosi. Ma ora si scopre che è più facile acquisire la malattia...

La stimolazione cognitiva è utile anche dopo la diagnosi

SharpBrainUn interessante articolo in Nature Reviews il mese scorso ha esaminato diversi studi che dimostrano che l'intervento cognitivo può essere utile anche per i soggetti già diagnosticati con malattia di Alzheimer (Buschert et al., 2010).L'articolo mostra che...

Inibendo una proteina si potrebbe invertire il Morbo di Alzheimer

Ricercatori dell'Università di Yale dicono che inibire una proteina nel cervello può essere la chiave per neutralizzare gli effetti del morbo di Alzheimer. In uno studio pubblicato Lunedi in Proceedings of the National Academy of Sciences, il team di...

Nuovo studio nel dibattito sull'utilità della vitamina B12

Le persone che assumono una dieta ricca di vitamina B12 possono essere protette dal morbo di Alzheimer, suggerisce un breve studio preliminare.I risultati aggiungono materiale al dibattito sul fatto che le vitamine possano o meno ridurre il rischio di...

La licenza dell'Aricept (Donepezil) scade il 25/11, e poi?

Il brevetto per l'Aricept (marchio commerciale del principio Donepezil) scade il 25 novembre 2010. Dovremmo vedere la versione generica di Aricept sul mercato immediatamente dopo tale data. Per i malati di Alzheimer e le loro famiglie che stanno...

Annunciato accordo per produzione e sviluppo di farmaco inibitore b-Amiloide & Tau

Tasly Pharmaceutical Co., Ltd. (Tianjin, Cina) e Proteotech, Inc. (Kirkland, WA, USA) hanno annunciato oggi un accordo di collaborazione per lo sviluppo del nuovo farmaco Exebryl-1 ®, per il trattamento della malattia lieve-moderata di Alzheimer...

Scoperto nuovo meccanismo per il fattore di rischio genetico

Gli scienziati del Gladstone Institutes of Neurological Disease (GIND) hanno fornito nuovi elementi di come l'ApoE4 potrebbe essere coinvolto nella malattia di Alzheimer.In uno studio pubblicato online sul Journal of Neuroscience, i ricercatori guidati da...

Nel futuro gli ultrasuoni potrebbero aiutare a curare l'Alzheimer

Professor utilizza gli ultrasuoni per curare il morbo di AlzheimerL'ingegnere biomedico Elisa Konofagou e il suo team sono sul punto di scoprire un nuovo uso, potenzialmente innovativo, degli ultrasuoni: la possibilità di aprire temporaneamente la barriera naturale che separa i vasi sanguigni dal tessuto cerebrale nei...

FDA mette in guardia dall'uso non controllato di Chelation

Funzionari della sanità federale (Food and Drug Administration) Giovedi hanno annunciato un giro di vite su una controversa terapia ampiamente venduta su Internet e altrove come un trattamento alternativo di "pulizia" del corpo per l'autismo, la malattia di...

DaTSCAN raccomandato anche per l'Alzheimer

GE Healthcare, una divisione di General Electric, ha annunciato oggi che DaTSCAN o iniezione ioflupane I 123, un radiofarmaco da utilizzare con la scannerizzazione tomografica ad emissione computerizzata di singolo fotone del cervello, è stato raccomandato...

Camminare 10-15km la settimana protegge la memoria

Una nuova ricerca suggerisce che camminare almeno 10km alla settimana può proteggere le dimensioni del cervello e, a sua volta, conservare la memoria in età avanzata, secondo uno studio pubblicato il 13 ottobre 2010, nella versione online di Neurology ®, la...

Imparare una seconda lingua può aiutare contro l'Alzheimer

La ricerca della Dottoressa Ellen Bialystok dimostra che l'essere bilingue non evita di ammalarsi di Alzheimer, ma allevia i sintomi. Le persone bilingue possono ritardare i sintomi della malattia di Alzheimer fino a quattro anni;  coloro che parlano...

Uno strumento online per capire lo stato dell'Alzheimer

Molti siti Web offrono aiuto per i caregivers stressati in generale, e informazioni sul morbo di Alzheimer in particolare (il sito dell'Associazione Alzheimer USA è particolarmente completa). Ma non sfruttano appieno l'interattività del Web per fornire...

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Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

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Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

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Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

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Dare un senso alla relazione obesità-demenza

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Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

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Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

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