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Nuovo biomarcatore potrebbe aiutare a diagnosticare presto l'Alzheimer

Una diagnosi definitiva del morbo di Alzheimer (MA) era una volta possibile solo dopo la morte della persona, ma i recenti studi sui biomarcatori hanno portato allo sviluppo di test di scansione e del liquido spinale per chi è ancora in vita. Tuttavia, i...

Ringiovanire le cellule immunitarie per eliminare meglio i rifiuti tossici dal cervello

I risultati di uno studio sui topi suggeriscono un nuovo approccio terapeutico all'Alzheimer e ad altre malattie legate all'etàMorbo di Alzheimer (MA), Parkinson e molte altre malattie neurodegenerative sono contrassegnate da grumi dannosi di proteine...

Dei peptidi sintetici possono impedire la formazione di depositi dannosi nel cervello

Nell'Alzheimer, la degenerazione delle cellule cerebrali è legata alla formazione di aggregati proteici tossici e depositi noti come placche amiloidi. Processi simili svolgono un ruolo importante anche nel diabete di tipo 2. Un team di ricerca ha ora...

Composti del luppolo di birra potrebbero aiutare a proteggere dall'Alzheimer

La birra è una delle bevande più antiche e popolari del mondo, con alcune persone che amano e altre che odiano il sapore distinto e amaro del luppolo usato per insaporire le sue molte varietà. Ma una birra particolarmente 'luppolata' potrebbe avere...

I farmaci sviluppati finora per l'Alzheimer puntano la forma corretta di amiloide?

I ricercatori della Indiana University stanno studiando come la carenza di un gene nelle cellule immunitarie può modellare la progressione del morbo di Alzheimer (MA).Lo studio, pubblicato su Molecular Degeneration, ha scoperto che eliminare il CX3CR1...

Nuova visione del cervello: sta tutto nelle connessioni!

Non sono le singole regioni cerebrali, ma piuttosto le loro connessioni che contano: dei neuroscienziati propongono un nuovo modello di come funziona il cervello. Questa nuova visione, pubblicata in un numero speciale di Science del 4 novembre, ci...

Primo esperimento con un confronto VIRTUALE tra 2 farmaci di Alzheimer

Si stima che 6,2 milioni di americani over-65 abbiano il morbo di Alzheimer (MA), con una previsione di crescita a 13,8 milioni entro il 2060, in mancanza di scoperte mediche che impediscano, rallentino o curino questa malattia debilitante.Gli...

Nuove intuizioni su come l'esercizio fisico protegge dalle malattie neurodegenerative

Stanno aumentando le evidenze che l'esercizio fisico può migliorare la funzione cerebrale e ritardare o prevenire l'insorgenza di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer (MA) e il Parkinson. Nonostante i meccanismi sottostanti rimangano poco...

Meglio i cruciverba dei videogiochi per rallentare la perdita di memoria

Uno studio ha scoperto che gli adulti con lieve declino cognitivo ai quali erano stati assegnati dei cruciverba hanno mostrato meno restringimento del cervello e un migliore funzionamento quotidiano.Il nuovo studio eseguito da ricercatori della Columbia...

Sviluppato un nuovo modello matematico dell'Alzheimer

Degli scienziati hanno usato un modello matematico per rivelare come le proteine tossiche si raggruppano all'interno del cervello durante le prime fasi dell'Alzheimer. I ricercatori, dell'Università di York, affermano che la scoperta potrebbe avere importanti...

E' vero che mettersi le dita nel naso aumenta il rischio di demenza?

Tutti noi ci mettiamo le dita nel naso, a qualsiasi età. Tuttavia, se i titoli avvincenti apparsi sui media di tutto il mondo sono un segno, questa abitudine potrebbe aumentare il rischio di morbo di Alzheimer (MA), la forma più comune di demenza.Un...

Gene coinvolto in struttura / funzione neuroni può proteggere dall'Alzheimer

Scienziati della Università del Colorado hanno scoperto che la sovraespressione di un gene aumenta la memoria e l'apprendimento nell'Alzheimer.La sovraespressione di un gene legato alla divisione cellulare, alla struttura e alla funzione dei neuroni può...

Studio espande la gamma di farmaci potenziali di Alzheimer

Il morbo di Alzheimer (MA) è associato a una riduzione dei recettori dell'insulina nei microvasi cerebrali, e questo può contribuire alla resistenza all'insulina cerebrale e alla formazione di placche amiloidi, uno dei tratti distintivi della malattia...

L'evidenza migliore ad oggi che abbassare la pressione può prevenire la demenza

Uno studio globale su oltre 28.000 persone ha fornito le prove più forti trovate fino ad oggi che l'abbassamento della pressione sanguigna in tarda età può ridurre il rischio di demenza.La dott.ssa Ruth Peters, prof.ssa associata alla UNSW di Sydney, e...

Derivato dell'«ormone dell'amore» migliora il degrado cognitivo dell'Alzheimer

Scienziati giapponesi dimostrano che il derivato dell'ossitocina per via intranasale potrebbe essere usato per trattare l'Alzheimer.Il morbo di Alzheimer (MA), caratterizzato da un accumulo di proteina amiloide-β (Aβ) nel tessuto cerebrale, è una delle...

Un anziano americano su 10 ha la demenza

Nel primo studio eseguito in oltre 20 anni sulla prevalenza del deterioramento cognitivo nell'intera nazione USA, ricercatori della Columbia University hanno scoperto che quasi il 10% degli adulti statunitensi di età pari o superiore a 65 anni ha la...

Nuova strategia per bloccare la perdita dei nervi nelle neurodegenerazioni

La ricerca sul modo in cui una molecola chiave innesca la morte degli assoni può portare a nuove terapie.Due nuovi studi eseguiti alla Washington University di St. Louis danno slancio allo sviluppo di un trattamento di vasta applicabilità per le malattie...

L'inquinamento da traffico aumenta il rischio di demenza?

Una esposizione più alta a un certo tipo di inquinamento atmosferico correlato al traffico, chiamato particolato, può essere collegata ad un aumento del rischio di demenza, secondo una meta-analisi pubblicata il 26 ottobre 2022 su Neurology®.I...

Molti pazienti mancano dei profili tipici di biomarcatori di Alzheimer

Un nuovo studio del Karolinska Institutet e dell'Ospedale Universitario Karolinska indica che solo una percentuale piuttosto piccola di individui che frequentano una clinica di memoria specializzata hanno un profilo di biomarcatore di tipo Alzheimer e...

Da studio Unife e IRCCS di Roma nuove prospettive terapeutiche

Uno studio dei ricercatori dell’Università di Ferrara in collaborazione con l’Ospedale di Neuroriabilitazione Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma apre nuove prospettive terapeutiche nel trattamento delle persone colpite dal morbo di Alzheimer (MA). Il...

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In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

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30.01.2024

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Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

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Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

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Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

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Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

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Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

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28.04.2023

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Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

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Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

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Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

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