Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Apatia più utile della depressione per prevedere la demenza

L'apatia offre un importante segnale precoce di avvertimento della demenza nei soggetti con malattia cerebrovascolare, mentre la depressione non dà questo segnale, secondo una nuova ricerca guidata dall'Università di Cambridge.


La depressione è spesso ritenuta un fattore di rischio per la demenza, ma questo può essere perché alcune scale di misurazione della depressione usate dai medici e dai ricercatori valutano parzialmente anche l'apatia, dicono gli scienziati delle università di Cambridge, del King College di Londra, di Radboud e di Oxford.


Lo studio, pubblicato l'11 luglio sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry è il primo ad esaminare le relazioni tra apatia, depressione e demenza in soggetti con malattia dei piccoli vasi cerebrali (SVD, small vessel disease). La SVD può verificarsi in un anziano su tre, provoca circa un quarto di tutti gli ictus, ed è la causa più comune di demenza vascolare.


Il team ha studiato due coorti indipendenti di pazienti con SVD, una nel Regno Unito e l'altra nei Paesi Bassi. In entrambe le coorti hanno trovato che gli individui con maggiore apatia di base, così come quelli con un aumento di apatia nel corso del tempo, hanno avuto un rischio maggiore di demenza. Al contrario, né la depressione al basale, né la sua evoluzione hanno avuto alcuna influenza rilevabile sul rischio di demenza.


Questi risultati erano coerenti, nonostante la variabilità della gravità dei sintomi dei partecipanti, il che suggerisce che potrebbero essere generalizzati a un ampio spettro di casi di SVD. Il rapporto tra apatia e demenza è rimasto dopo il controllo di altri fattori di rischio ben definiti per la demenza, come l'età, l'istruzione e la cognizione.


Il primo autore Jonathan Tay, dal Dipartimento di Neuroscienze Cliniche dell'Università di Cambridge, ha detto: "Ci sono state molte ricerche contrastanti sull'associazione tra depressione a fine-vita e la demenza. Il nostro studio suggerisce che può in parte essere dovuto al fatto che le scale comuni di misurazione della depressione clinica non distinguono tra depressione e apatia".


L'apatia, definita come una riduzione del 'comportamento diretto allo scopo', è un sintomo neuropsichiatrico comune nella SVD, ed è distinta dalla depressione, che è un altro sintomo in SVD. Anche se c'è una certa sovrapposizione sintomatica tra le due, ricerche precedenti con risonanza magnetica hanno collegato l'apatia, ma non la depressione, ai danni della rete di materia bianca nella SVD.


Jonathan Tay ha detto: "Il monitoraggio continuo dell'apatia può valutare i cambiamenti del rischio di demenza e informare la diagnosi. Gli individui con apatia alta, o con un aumento dell'apatia nel tempo, potrebbero essere inviati per esami clinici più dettagliati, o essere raccomandati per il trattamento".


Lo studio ha valutato l'apatia, la depressione e la demenza, nell'arco di diversi anni, per oltre 450 partecipanti (tutti con SVD confermata da risonanza magnetica) reclutati da tre ospedali nel sud di Londra e dal Dipartimento di Neurologia della Radboud University nei Paesi Bassi.


Nella coorte del Regno Unito, quasi il 20% dei partecipanti ha sviluppato la demenza, mentre l'ha fatto l'11% nella coorte in Olanda, probabilmente a causa dell'onere più grave di SVD nella coorte del Regno Unito. In entrambi i set di dati, i pazienti che hanno in seguito sviluppato la demenza hanno mostrato una maggiore apatia, ma livelli simili di depressione al basale, rispetto ai pazienti che non hanno avuto la demenza.


Lo studio fornisce la base per ulteriori ricerche, compresi i meccanismi che legano apatia, deterioramento cognitivo vascolare e demenza. Recenti lavori con risonanza magnetica suggeriscono che reti simili della sostanza bianca sono alla base della motivazione e della funzione cognitiva nella SVD.


Le malattie cerebrovascolari, che possono essere causate da ipertensione e diabete, possono portare a danni della rete, facendo insorgere una forma precoce di demenza, che si presenta con apatia e deficit cognitivo. Nel tempo, la patologia correlata alla SVD aumenta, accompagnata da un crescente deterioramento cognitivo e motivazionale, fino a diventare abbastanza grave da soddisfare i criteri della demenza.


Jonathan Tay dice: "Ciò implica che l'apatia non è un fattore di rischio per la demenza di per sé, ma piuttosto un sintomo precoce di danni alla rete della materia bianca. Una comprensione migliore di questi rapporti potrebbe avere importanti implicazioni per la diagnosi e il trattamento dei pazienti in futuro".

 

 

 


Fonte: University of Cambridge via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jonathan Tay, Robin Morris, Anil Tuladhar, Masud Husain, Frank-Erik de Leeuw, Hugh Markus. Apathy, but not depression, predicts all-cause dementia in cerebral small vessel disease. J. Neurology, Neurosur. & Psych., 10 Jul 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.