Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esercizio aumenta l'apprendimento delle abilità motorie variando i trasmettitori del cervello

Spitzer Exercise Nature

I medici hanno impresso inesorabilmente su di noi i numerosi vantaggi dell'esercizio. Energia, umore, sonno e capacità motorie migliorano con un normale regime di forma fisica che include attività come la corsa. Questo è diventato di particolare interesse nel tempo della pandemia COVID-19.


Ma cosa succede nel cervello durante questi stati migliorati di salute? I cambiamenti neurologici sottostanti che aprono la porta a questi benefici erano finora poco chiari.


Ora, Hui-Quan Li (assistente scienziato di progetto) e Nick Spitzer (professore) della University of California di San Diego, hanno identificato le principali modifiche neurologiche provocate da un esercizio fisico prolungato. Confrontando il cervello dei topi che si sono esercitati con quelli che non l'hanno fatto, Li e Spitzer hanno scoperto che dei neuroni specifici hanno commutato i loro segnali chimici, chiamati neurotrasmettitori, a seguito dell'esercizio, portando ad una migliore acquisizione delle abilità motorie.


“Questo studio fornisce nuovi indizi su come si diventa bravi in cose che richiedono abilità motorie e fornisce informazioni su come queste abilità sono realmente apprese”, ha detto Spitzer, cattedra di Scienze Biologiche di Neurobiologia e direttore del Kavli Institute for Brain and Mind. I risultati dello studio sono pubblicati dal ​​4 maggio su Nature Communications.


Il laboratorio di Spitzer ha scoperto la commutazione dei neurotrasmettitori nel cervello dei mammiferi adulti ed ha condotto una ricerca innovativa sulla capacità dei neuroni di cambiare l'identità dei loro trasmettitori in risposta a stimoli sostenuti, portando in genere a cambiamenti nel comportamento.


Dopo aver fatto ricerche che hanno descritto la commutazione dei neurotrasmettitori nella depressione, Spitzer ed i suoi colleghi hanno cominciato a rivolgere la loro attenzione al coinvolgimento di tale scambio nelle condizioni sane. Li dice che i risultati sottolineano l'importanza dell'esercizio, anche a casa durante l'attuale situazione di quarantena pandemica.


“Questo studio dimostra che la maggiore elasticità fa bene al cervello”, ha detto Li. “Per le persone che desiderano migliorare le capacità motorie, può essere utile fare qualche esercizio per promuovere questa forma di plasticità a beneficio del cervello. Ad esempio, se speri di imparare e goderti sport impegnativi come il surf o l'arrampicata su roccia quando non sarai più bloccato in casa, può essere un bene correre regolarmente su un tapis roulant o mantenere una pratica di yoga a casa adesso“.


Nel nuovo studio, Li e Spitzer hanno confrontato topi che hanno completato un'intera settimana di esercizio fisico sul cilindro rotante, con topi che non l'hanno fatto. Hanno scoperto che il gruppo che si è esercitato ha acquisito diverse capacità motorie impegnative, come stare su un'asta rotante o attraversare più rapidamente un'asse di equilibrio, rispetto al gruppo non esercitato.


Quando è stato esaminato il cervello dei topi che hanno corso, hanno scoperto che un gruppo di neuroni nella regione del cervello chiamata 'nucleo caudale pedunculopontino' (cPPN), che regola la coordinazione motoria, ha commutato i neurotrasmettitori da acetilcolina a GABA.


Per confermare i risultati, i ricercatori hanno usato strumenti molecolari per bloccare lo scambio del trasmettitore appena identificato derivante dall'esercizio fisico. Essi hanno scoperto che dopo questo intervento i topi non hanno avuto l'enfatizzazione dell'apprendimento di abilità motorie.


Sulla base di questi risultati, i ricercatori propongono un nuovo modello in cui la conversione di neuroni eccitatori colinergici del cPPN in neuroni GABAergici inibitori fornisce il controllo di ritorno che regola la coordinazione motoria e l'apprendimento delle abilità.


I ricercatori dicono che la scoperta potrebbe portare a ulteriori conseguenze per cui la commutazione dei neurotrasmettitori porta a cambiamenti fondamentali nell'abilità motoria. I ricercatori dicono che vorrebbero testare delle idee, come ad esempio se si possono commutare deliberatamente i neurotrasmettitori anche senza esercizio fisico. Hanno inoltre in programma di studiare se l'esercizio innesca benefici simili nell'apprendimento di abilità motorie nei pazienti con disturbi neurologici.


“Noi crediamo che la commutazione dei neurotrasmettitori fornisca la base per cui l'esercizio sostenuto avvantaggia l'apprendimento delle abilità motorie, presentando un bersaglio per il trattamento clinico dei disturbi del movimento”, concludono gli autori nella ricerca.


Dice Spitzer: “La comprensione di questo meccanismo ci dà la possibilità di manipolarlo e di sfruttarlo per altri obiettivi benefici. Nell'individuo ferito o malato, potrebbe essere un modo per cambiare la situazione ... per dare al sistema nervoso un ulteriore impulso“.

 

 

 


Fonte: University of California San Diego (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hui-quan Li & Nicholas Spitzer. Exercise enhances motor skill learning by neurotransmitter switching in the adult midbrain. Nature Communications, 4 May 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.