Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto nuovo gene di rischio per l'Alzheimer

gene markers

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Neuropathology & Experimental Neurology ha trovato un gene che può aiutare a spiegare gran parte del rischio genetico di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA).


Il MA ad insorgenza tardiva, la forma più comune della malattia, è una condizione neurologica devastante con aspetti di rischio ereditari che non sono compresi in pieno.


Purtroppo, la complessità del genoma umano e le carenze di precedenti ricerche sono fattori limitanti, così che alcuni fenomeni genetici non sono stati esaminati del tutto negli studi precedenti. Per esempio, ci sono molte regioni genomiche non ancora mappate completamente, e zone con sequenze ripetitive, che non hanno potuto essere studiate in precedenza.


Anche se il MA è noto per essere in gran parte ereditario, è tuttora inspiegabile una parte sostanziale del rischio genetico della malattia, nonostante vari studi approfonditi. Questa buco nella conoscenza è noto ai ricercatori come problema di "ereditabilità mancante (o nascosta)".


Per esempio, mentre in uno studio svedese sui gemelli l'ereditabilità spiegava il 79% del rischio di MA ad esordio tardivo, le varianti di rischio comuni identificate da studi genetici precedenti avevano spiegato solo dal 20% al 50% del MA ad esordio tardivo. In altre parole, gli studi genetici precedenti non hanno spiegato una parte relativamente grande di influenza genetica sul rischio di MA ad insorgenza tardiva.


I recenti progressi nelle tecnologie di sequenziamento hanno consentito studi più completi. Tali sviluppi permettono l'identificazione più precisa e accurata del materiale genetico che era disponibile negli studi precedenti sulle varianti genetiche.


In questo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati dell'Alzheimer's Disease Sequencing Projec derivati ​​da più di 10.000 persone (volontari di ricerca che hanno accettato la valutazione dei loro dati genetici in combinazione con il loro stato di malattia), con l'obiettivo di individuare le varianti genetiche associate al MA ad esordio tardivo.


I risultati preliminari hanno trovato evidenze di una variante genetica legata al MA ad esordio tardivo all'interno di un segmento del gene chiamato mucina 6. Sebbene i meccanismi sottostanti siano per lo più ancora sconosciuti, i ricercatori qui credono che sia possibile formulare delle ipotesi credibili e verificabili sulla base di questi risultati.


Ad esempio, la variante genetica che è stata associata con il rischio di MA può implicare un percorso biochimico nel cervello che poi rappresenta un potenziale bersaglio terapeutico, un argomento per gli studi futuri.


L'autore senior Peter Nelson, dell'Università del Kentucky, ha detto:

"I nostri risultati sono stati acquisiti in un gruppo di pazienti relativamente piccolo per uno studio di genetica, alcuni studi recenti includevano centinaia di migliaia di soggetti di ricerca!

"Questo piccolo campione implica due cose: primo, che dobbiamo essere cauti e dobbiamo assicurarci che il fenomeno possa essere replicato in altri gruppi, e secondo, che c'è un effetto molto grande, quindi la variante genetica è fortemente associata con la malattia".

 

 

 


Fonte: Oxford University Press USA via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yuriko Katsumata, David Fardo, ..., Steven Estus, Peter T Nelson. Alzheimer Disease Pathology-Associated Polymorphism in a Complex Variable Number of Tandem Repeat Region Within the MUC6 Gene, Near the AP2A2 Gene. Journal of Neuropathology & Experimental Neurology, 4 Nov 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.