Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricombinazione del DNA mai vista prima nel cervello legata all'Alzheimer

mixed dna in alzheimer

Gli scienziati del Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute (SBP) hanno identificato una ricombinazione di geni nei neuroni che produce migliaia di nuove varianti genetiche nel cervello del morbo di Alzheimer (MA).


Lo studio, pubblicato ieri su Nature, rivela per la prima volta come il gene legato al MA (l'APP) viene ricombinato con lo stesso tipo di enzima presente nell'HIV. Usando nuovi metodi analitici focalizzati su campioni monocellulari e multicellulari, i ricercatori hanno scoperto che il gene APP, che produce le proteine ​​amiloide-beta tossiche che definiscono il MA, dà origine a nuove varianti geniche nei neuroni, creando un mosaico genomico.


Il processo comporta la trascrizione inversa e il reinserimento delle varianti nel genoma originale, producendo cambiamenti permanenti nella sequenza del DNA all'interno del programma del DNA della cellula.


"Abbiamo usato nuovi approcci per studiare il gene APP, che dà origine alle placche amiloidi, un segno patologico della malattia", dice Jerold Chun MD/PhD, autore senior della ricerca, professore e vicepreside senior di Neuroscience Drug Discovery al SBP. "La ricombinazione genica è stata scoperta sia come processo normale per il cervello, che come uno sbagliato nel MA".


Il 100% dei campioni di cervello con MA conteneva un'abbondanza di varianti distinte del gene APP, rispetto ai campioni di cervelli normali. Tra queste varianti (arricchite dal MA) gli scienziati hanno identificato 11 cambiamenti a singolo nucleotide identici alle mutazioni note nel MA familiare, una forma ereditaria molto rara del disturbo.


Anche se presenti con uno schema a mosaico, varianti APP identiche sono state osservate nella forma più comune del MA, collegando ulteriormente la ricombinazione genica nei neuroni alla malattia. Chun afferma:

"Queste scoperte possono cambiare radicalmente il modo in cui comprendiamo il cervello e il MA. Se immaginiamo il DNA come il linguaggio che ogni cellula usa per 'parlare', abbiamo scoperto che nei neuroni una parola singola può produrre molte migliaia di nuove parole, precedentemente non riconosciute. Questo è come un codice segreto incorporato nel nostro linguaggio normale che viene decodificato dalla ricombinazione genetica. Il codice segreto viene usato nel cervello sano, ma sembra anche essere spezzato nel MA".

 

Scoperta a breve termine di un trattamento potenziale del MA

Gli scienziati hanno scoperto che il processo di ricombinazione genetica richiede un enzima chiamato transcriptasi inversa, lo stesso tipo di enzima usato dall'HIV per infettare le cellule. Sebbene non vi siano prove mediche che l'HIV o l'AIDS causino il MA, le terapie antiretrovirali che bloccano la trascrittasi inversa, approvate dalla FDA per l'HIV, potrebbero arrestare anche il processo di ricombinazione e potrebbero essere esplorate come nuovo trattamento per il MA.


Gli scienziati hanno notato la relativa assenza di MA accertato nei pazienti anziani con HIV trattati con farmaci antiretrovirali, supportando questa possibilità.


"I nostri risultati forniscono una giustificazione scientifica alla valutazione clinica immediata delle terapie antiretrovirali HIV nelle persone con MA", afferma Chun. "Tali studi possono anche essere utili per le popolazioni ad alto rischio, come le persone con forme genetiche rare di MA".


Il primo autore Ming-Hsiang Lee PhD, ricercatore associato nel laboratorio di Chun, aggiunge: "La trascrittasi inversa è un enzima incline agli errori, il che significa che fa molti errori. Questo aiuta a spiegare perché nel MA le copie del gene APP non sono accurate e come viene creata la diversità del DNA nei neuroni".

 

Spiegate le recenti battute d'arresto della sperimentazione clinica

L'ipotesi-amiloide, o la teoria secondo cui l'accumulo di una proteina chiamata amiloide-beta nel cervello causa il MA, ha guidato fino ad oggi la ricerca sul morbo. Tuttavia, i trattamenti che puntavano l'amiloide-beta sono notoriamente falliti negli studi clinici. I risultati di oggi offrono una potenziale risposta a questo mistero.

Dice Chun:

"Le migliaia di varianti del gene APP nel MA forniscono una possibile spiegazione per i fallimenti di oltre 400 studi clinici mirati a singole forme di enzimi amiloidi-beta o coinvolti. La ricombinazione del gene APP nel MA può produrre molti altri cambiamenti genotossici e proteine ​​correlate alla malattia che si sono persi terapeuticamente nei precedenti studi clinici. Le funzioni di APP e amiloide-beta che sono centrali nell'ipotesi-amiloide possono ora essere rivalutate alla luce della nostra scoperta di ricombinazione genetica".

 

La chiusura di un capitolo ne apre un altro

Dice Chun:

"La scoperta di oggi è un passo avanti, ma c'è ancora così tanto che ancora non sappiamo. Speriamo di valutare la ricombinazione genica in più cervelli, in diverse parti del cervello e coinvolgere altri geni ricombinati - nel MA e in altre malattie neurodegenerative e neurologiche - e usare questa conoscenza per progettare terapie efficaci mirate alla ricombinazione genetica".

"È importante notare che nessuno di questi lavori sarebbe stato possibile senza la generosità altruistica dei donatori di cervello e delle loro famiglie amorevoli, a cui siamo molto grati. La loro generosità sta producendo intuizioni fondamentali nel cervello e ci stanno portando verso lo sviluppo di nuovi ed efficaci modi di trattare il MA e possibilmente altri disordini cerebrali, aiutando potenzialmente milioni di persone. C'è del lavoro molto più importante che resta da fare".

 

 

 

 


Fonte: Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ming-Hsiang Lee, Benjamin Siddoway, Gwendolyn E. Kaeser, Igor Segota, Richard Rivera, William J. Romanow, Christine S. Liu, Chris Park, Grace Kennedy, Tao Long & Jerold Chun. Somatic APP gene recombination in Alzheimer’s disease and normal neurons. Nature, 21 Nov 2018, DOI: 10.1038/s41586-018-0718-6

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.