Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Si infittisce il mistero sulle cause dell'Alzheimer: cercare nuove strade

Si infittisce il mistero sulle cause dell'Alzheimer: cercare nuove stradeImmagine: National Institute on Aging

Per più di 20 anni, gran parte della ricerca principale sul morbo di Alzheimer (MA) è stata guidata dall'«ipotesi amiloide», una teoria che si concentra su uno dei tratti più salienti della malattia: la formazione di insolite placche - o accumuli di proteine ​​- nel cervello dei pazienti.


Nel MA queste placche sono costituite dalla proteina amiloide-beta. Di conseguenza, molti scienziati ritengono che la rimozione dell'amiloide-beta, o l'inibizione della sua aggregazione, dovrebbe aiutare a prevenire la demenza.


Ma con una serie di test clinici falliti che sollevano domande su questa premessa, alcuni ricercatori stanno cercando spiegazioni più approfondite sulle cause del MA e su come questa condizione debilitante possa essere trattata. Tra questi c'è anche Shermali Gunawardena, biologa dell'Università di Buffalo.


Il suo laboratorio studia il trasporto assonale: il complicato sistema interno di strade che trasmette materiali preziosi e vivificanti da una parte di una cellula nervosa all'altra. (Le cellule nervose, chiamate anche neuroni, sono una categoria di cellule che include le cellule cerebrali).


Interruzioni in questo sistema di trasporto possono portare a "ingorghi" e alcuni scienziati ipotizzano che tali blocchi precedano la formazione di placche in malattie neurologiche come il MA, dice la Gunawardena.


Usando neuroni delle larve del moscerino della frutta, il suo team svolge da diversi anni ricerche sul ruolo della presenilina (altra proteina legata al MA) nel trasporto assonale, e gli ultimi risultati sono stati pubblicati il ​​22 maggio sulla rivista Human Molecular Genetics.


"Stiamo osservando i processi che avvengono prima della morte cellulare, prima di iniziare a vedere le placche nel cervello", dice la Gunawardena PhD, professoressa associata di scienze biologiche dell'UB. "Molti dei trattamenti sviluppati per il MA stanno prendendo di mira l'amiloide-beta, ma forse dovremmo concentrarci sui processi che avvengono prima, prima che si formino le placche".

 

Un controllore del traffico cellulare

La Gunawardena e i suoi colleghi hanno pubblicato ricerche sulla presenilina e sul trasporto assonale sino dal 2013. Il loro primo studio sull'argomento ha dimostrato che la presenilina aiuta a regolare il flusso del traffico nei neuroni del moscerino della frutta, influenzando la velocità con cui i motori molecolari (come i camion) viaggiano lungo strade simili a fili chiamate «binari di microtubuli».


Da allora, il team ha dimostrato che la presenilina lavora in tandem con un enzima chiamato GSK-3β per controllare il comportamento dei motori, compreso il loro movimento e il modo in cui si legano a bolle organiche chiamate «vescicole», che trasportano carichi come le proteine ​​necessarie per la sopravvivenza, la segnalazione e la riparazione delle cellule.


L'ultimo studio dei ricercatori, il documento del 22 maggio presente su Human Molecular Genetics, fornisce dettagli su come la presenilina interagisce con il GSK-3β e riporta che per un adeguato controllo del traffico è necessaria una specifica struttura molecolare all'interno della presenilina, una regione ad anello.

 

Nuovi percorsi di trattamento?

Insieme, gli studi condotti negli anni stanno fornendo intuizioni che potrebbero un giorno informare nuove strade per il trattamento o la prevenzione del MA, dice la Gunawardena, la cui ricerca illustra la complessità della malattia neurologica.


La presenilina ha un ruolo importante nel MA: la proteina favorisce la produzione di amiloide-beta, che, se sovra-prodotta, causa la formazione di placche nel cervello dei pazienti. Ma il lavoro della Gunawardena mostra che la presenilina può anche avere un altro ruolo - questo positivo - nel regolare il flusso del traffico all'interno delle cellule cerebrali e prevenire i blocchi che nel tempo possono portare alla morte della cellula e alla malattia.


Questo può aiutare a spiegare perché le mutazioni genetiche che determinano una perdita della funzione della presenilina sono legate al MA, dice. "Siamo curiosi di capire la funzione normale della presenilina. Che cosa fa normalmente questa proteina? In passato, abbiamo pensato che fosse implicata nella produzione di amiloide-beta, ma in realtà la presenilina sembra avere anche una funzione molto diversa indipendentemente da questa. Man mano che apprendiamo di più sulla presenilina, è possibile che la nostra ricerca si traduca in opportunità nuove e più mirate per il trattamento o la prevenzione del MA".

 

 

 


Fonte: Charlotte Hsu in University at Buffalo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rupkatha Banerjee, Zoe Rudloff, Crystal Naylor, Michael Yu, Shermali Gunawardena. The Presenilin loop region is essential for Glycogen synthase kinase 3 beta mediated functions on motor proteins during axonal transport. Human Molecular Genetics, 2018; DOI: 10.1093/hmg/ddy190

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.