Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La gran parte delle persone con segni iniziali di Alzheimer non avrà demenza

Nell'ultimo decennio, i ricercatori hanno identificato nuovi modi per rilevare i primi segni biologici del morbo di Alzheimer (MA). Questi primi segni, rilevati dai biomarcatori, possono essere presenti prima che una persona inizi a manifestare sintomi fisici [della malattia].


Quello che l'individuazione dei biomarcatori non rivela, tuttavia, è quanto è probabile che una persona positiva al test alla fine sviluppi la demenza associata al MA. È qui che possono essere utili le nuove previsioni dei ricercatori dell'UCLA.


In un articolo pubblicato ieri 22 maggio 2018 su Alzheimer & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association, gli autori espongono le probabilità che una persona sviluppi demenza da MA in base all'età, al sesso e ai risultati dei test sui biomarcatori, che possono rilevare la presenza di certi frammenti di proteine nel cervello e nel fluido spinale, o di cambiamenti delle cellule cerebrali, legati alla malattia.


Le stime mostrano che la maggior parte delle persone con segni preclinici di demenza di MA non svilupperà la malattia piena.


"Le stime del rischio su tutta la vita possono aiutare i medici e altri operatori sanitari a valutare se un test positivo implica che un paziente potrà sviluppare la demenza di MA", ha detto Ron Brookmeyer, primo autore dello studio e professore di biostatistica alla Facoltà Fielding di Sanità Pubblica. "Queste stime possono rassicurare alcune persone che, nonostante la positività sui test, le loro possibilità di sviluppare la demenza di MA sono basse".


Brookmeyer e Nada Abdalla, un dottorando della UCLA, hanno preso i dati da precedenti studi che avevano monitorato la progressione del MA in migliaia di persone e hanno incluso quell'informazione in un modello computerizzato che comprendeva anche i tassi pubblicati di mortalità negli Stati Uniti.


Hanno scoperto, ad esempio, che una donna di 60 anni senza biomarcatori di MA ha circa il 20% di possibilità di sviluppare la demenza di MA. Una donna della stessa età avrebbe una probabilità del 96% se avesse già un certo calo di memoria e capacità di pensiero, e se lo screening dei biomarcatori avesse rilevato la proteina amiloide e la neurodegenerazione nel suo cervello.


Gli uomini hanno un rischio minore di sviluppare la demenza di MA per vari motivi, un esempio è la loro vita media più breve. Un uomo di 60 anni senza segni biologici di MA, ad esempio, ha circa il 14% di rischio di demenza di MA, secondo la ricerca.


Brookmeyer ha detto che gli interventi per rallentare la progressione della malattia potrebbero ridurre significativamente il rischio di sviluppare la demenza di Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Stephanie Cajigal in University of California Los Angeles (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ron Brookmeyer & Nada Abdalla. Estimation of lifetime risks of Alzheimer's disease dementia using biomarkers for preclinical disease. Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association, published online: 22 May 2018, DOI: 10.1016/j.jalz.2018.03.005

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.