Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le piante sanno come correggere i difetti delle proteine coinvolti nell'Alzheimer

Le piante sanno come correggere i difetti delle proteine coinvolti nell'AlzheimerI cloroplasti contenenti aggregati di proteine mal ripiegate inviano un segnale di SOS al nucleo cellulare, dove viene acceso un interruttore molecolare che attiva il chaperone. (Autore: Ernesto Llamas)

Diverse malattie del sistema nervoso umano, come la sclerosi laterale amiotrofica, l'Alzheimer, l'Huntington e il Parkinson, sono associate allo stesso disturbo di base: la perdita di capacità delle cellule nervose di piegare correttamente le proprie proteine, con la conseguente aggregazione delle proteine che formano dei 'grumi' che finiscono per generare la morte cellulare.


Le piante, come gli animali, usano le proteine ​​per svolgere le funzioni cellulari che le mantengono in vita. La composizione proteica è determinata dalle informazioni presenti nel DNA cellulare, ma per esercitare la loro funzione biologica le proteine ​​devono anche essere ripiegate in una specifica configurazione tridimensionale.


Se una proteina non si piega correttamente, non sarà in grado di soddisfare la sua funzione. Le situazioni di stress, come un improvviso aumento della temperatura, causano falsi passi nel processo di piegatura, producendo così proteine mal ripiegate che devono essere rimosse o riparate, altrimenti potrebbero raggrupparsi e formare aggregati tossici.


I cloroplasti sono i compartimenti delle cellule vegetali in cui avviene la fotosintesi. Inoltre, sono responsabili della produzione di molte sostanze nutritive che consentono la crescita delle piante e degli animali che le ingeriscono. Una parte importante di questo lavoro è svolta dalle proteine, alcune delle quali sono molto inclini a mal piegarsi e ad aggregarsi, perdendo così la loro funzione.


Un gruppo di scienziati guidati da Manuel Rodríguez-Concepción, ricercatore del Centro per la Ricerca in Genomica Agraria (CRAG) di Barcellona, ha dimostrato che, in condizioni normali, i cloroplasti si sbarazzano di queste proteine ​​difettose degradandole, attraverso un macchinario molecolare chiamato 'proteasi Clp'. Tuttavia, quando l'accumulo di proteine ​​aggregate supera la capacità della proteasi Clp di rimuoverle, i cloroplasti generano un segnale di pericolo che viaggia verso il nucleo della cellula per attivare la produzione di proteine ​​di riparazione, dette chaperoni (ciceroni, guide).


I chaperoni, a loro volta, vengono trasportati nei cloroplasti per disfare i grumi di proteine ​​e schiudere le proteine ​​disaggregate, favorendo una nuova piegatura corretta e recuperandone così la funzione in poche ore. Questi meccanismi molecolari sono simili a quelli che agiscono nelle nostre cellule nervose quando sono prodotte proteine ​​mal ripiegate nei mitocondri.


La ricerca, condotta con il modello di pianta Arabidopsis thaliana e pubblicata dalla rivista PLOS Genetics, ha scoperto un gene chiave (HsfA2), che attiva la sintesi del chaperone e quindi salva la cellula dagli effetti tossici prodotti dall'accumulo di proteine mal ripiegate. "Il percorso di segnalazione dai cloroplasti al nucleo si snoda su un interruttore molecolare chiamato HsfA2. Questo gene chiave viene attivato anche quando un colpo di calore causa problemi di piegatura alle proteine ​​in altri comparti cellulari", spiega Ernesto Llamas, il primo autore del lavoro.


Secondo Pablo Pulido, terzo componente del team che ha condotto questa ricerca, "sapere come le piante rispondono alla sfida di perdere struttura e funzione originaria di alcune delle loro proteine, diventando potenzialmente pericolose, è essenziale per un miglior adattamento delle colture a condizioni ambientali avverse". Questa sfida è particolarmente rilevante nel contesto attuale del cambiamento climatico.


La ricerca condotta al CRAG può anche aiutare a comprendere meglio come iniziano, si diffondono e si aggravano le malattie del sistema nervoso con proteine mal ripiegate. "La ricerca di base, vale a dire la ricerca che tratta i processi che guidano il funzionamento fondamentale degli esseri viventi, costituisce le fondamenta su cui si basa la ricerca applicata", afferma Rodríguez-Concepción.


In questo senso, il risultato della loro ricerca con le piante potrebbe essere trasferito a nuovi metodi universali per correggere l'errata piegatura delle proteine ​​e quindi influenzare la ricerca di soluzioni alle malattie degenerative che a oggi sono incurabili.

 

 

 


Fonte: Centre for Research in Agricultural Genomics (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Llamas E, Pulido P, Rodriguez-Concepcion M (2017) Interference with plastome gene expression and Clp protease activity in Arabidopsis triggers a chloroplast unfolded protein response to restore protein homeostasis. PLOS Genetics 13(9): e1007022. https://doi.org/10.1371/journal.pgen.1007022

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ageismo e sesso negli anziani: sfida ai costrutti sociali.

21.03.2024

Nella società dobbiamo confrontarci con molti 'ismi'. Il sessismo e il razzismo, per cit...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Felici e contenti: cosa possiamo imparare dalle 'zone blu'

24.01.2024

I residenti delle 'zone blu' hanno vite lunghe e felici. Proviamo il loro modo di vivere sano.

<...

È un comportamento eccentrico o è Alzheimer?

16.01.2024

Hai un genitore anziano che dimentica il nome del nipote e ti chiedi se è ora di trovare...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Perché bisogna dormire? Il sonno insufficiente è legato a molte malattie croni…

27.12.2023

"Termina ogni giorno prima di iniziare il successivo e i...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché avere troppi hobby non è una brutta cosa

27.10.2023

Alcune persone vengono in terapia sentendosi sopraffatti e incerti sulla loro tendenza a...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La demenza ci fa vivere con emozioni agrodolci

23.05.2023

Il detto è: dolce è la vita. E, anche se vorremmo momenti costantemente dolci, la vita s...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Farmaci per il sonno: limitazioni e alternative

18.04.2023

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease è l'ultima ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.