Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le onde lente del sonno profondo mostrano anomalie nell'Alzheimer

Le onde lente del sonno profondo mostrano anomalie nell'AlzheimerOgni 1 - 4 secondi un'onda di attività neurale va da un punto all'altro nella corteccia cerebrale. (Fonte: Penn State)

Durante il sonno profondo, grandi popolazioni di neuroni nella corteccia cerebrale e nelle strutture cerebrali subcorticali scaricano contemporaneamente degli impulsi elettrici. Sono oscillazioni lente, che viaggiano come 'onde' di attività neurale da un punto all'altro nella corteccia ogni 1 - 4 secondi.


"Questa attività ritmica globale, controllata dalla corteccia cerebrale, è associata a una mancanza di coscienza", ha dichiarato Mavi Sanchez-Vives, direttrice del gruppo Neuroscience Systems dell'Istituto Ricerca Biomedica (IDIBAPS, Barcellona), il cui team di ricerca ha suggerito che è l'attività predefinita dei circuiti corticali.


Queste oscillazioni consolidano la memoria e la plasticità sinaptica e mantengono la funzione metabolica e cellulare, tra le altre. Nell'ambito del progetto europeo SloW Dyn (Slow Wave Dynamics) che la neuroscienziata sta guidando, i ricercatori hanno ora scoperto delle differenze in questa attività cerebrale tra topi sani e topi con declino cognitivo simile all'Alzheimer, causato da invecchiamento precoce.


"Abbiamo rilevato un calo della frequenza delle oscillazioni, che oltretutto erano più irregolari e avevano un contenuto ad alta frequenza minore, da 15 a 100 hertz", rimarca la Sanchez-Vives, che fa parte anche dell'Istituto Catalano per la Ricerca e gli Studi Avanzati (ICREA).


Lo studio, pubblicato nella rivista Frontiers in Aging Neuroscience, evidenzia come alcuni di questi cambiamenti sono stati registrati anche nei pazienti con Alzheimer, per cui, secondo gli autori, il modello animale potrebbe aiutare a studiare la malattia.

 

Causa o effetto delle malattie

Il rapporto tra oscillazioni lente e malattie neurodegenerative è duplice. Quando ci sono patologie che disturbano i circuiti corticali, spesso sono riflessi nella rottura delle onde lente. "Stiamo studiando cosa ci dicono questi cambiamenti sui meccanismi sottostanti alterati", dice la ricercatrice.


Inoltre, le alterazioni delle onde sono probabilmente associate a problemi di sonno, che possono influenzare lo sviluppo di una malattia. "Ad esempio, se si interrompono i periodi di sonno in onda lenta, le funzioni cognitive come l'attenzione e la memoria possono essere influenzate negativamente", osserva la Sanchez-Vives.


Per misurare queste oscillazioni, gli scienziati utilizzano elettroencefalogrammi, che registrano l'attività cerebrale di una persona durante il sonno. In tutto il progetto SloW Dyn, gli esperti misureranno le onde di migliaia di persone e accerteranno come cambiano con l'età. Gli attrezzi che hanno sviluppato per questo scopo sono uno strumento che registra l'attività del cervello e un'applicazione.


"Questo fornirà moltissime informazioni sulla composizione del sonno, sulla sincronizzazione dell'attività del cervello e sulle anomalie che possono verificarsi in conseguenza dell'invecchiamento o di patologie specifiche", sottolinea la scienziata. I ricercatori sperano che queste registrazioni forniscano anche indicazioni sul potenziale terapeutico del ripristino delle onde lente, quando sono compromesse.

 

Scollegare la coscienza

Il programma SloW Dyn ha avuto finanziamenti per oltre 660.000 euro e dura 36 mesi. Attualmente, il consorzio internazionale è a metà strada di questo periodo. Uno degli obiettivi ultimi è sviluppare un modello che descriva matematicamente queste oscillazioni e che quindi sia in grado di fare previsioni.


"Stiamo cercando di capire un fenomeno che, anche se apparentemente molto semplice, ha il potere di scollegare la coscienza", riassume la Sanchez-Vives.

 

 

 


Fonte: SINC (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • María V. Sánchez-Vives, Marcello Massimini y Maurizio Mattia. Shaping the Default Activity Pattern of the Cortical Network. Neuron 94 (5) June 2017. DOI: 10.1016/j.neuron.2017.05.015.
  • Patricia Castaño-Prat, María Pérez-Zabalza, Lorena Pérez-Méndez, Rosa M. Escorihuela y María V. Sánchez-Vives. Slow and Fast Neocortical Oscillations in the Senescence-Accelerated Mouse Model SAMP8. Frontiers in Aging Neuroscience 9:141 May 2017. DOI: 10.3389/fnagi.2017.00141.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Notizie da non perdere

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.