Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La memorizzazione di un ricordo coinvolge parti lontane del cervello

La memorizzazione di un ricordo coinvolge parti lontane del cervello

Una nuova ricerca eseguita all'Howard Hughes Medical Institute dimostra che sono chiamate in azione parti distanti del cervello per memorizzare un singolo ricordo.


Negli studi sui topi, i ricercatori hanno scoperto che per mantenere alcuni ricordi a breve termine, la corteccia cerebrale - lo strato esterno di tessuto che si ritiene responsabile della generazione di molti pensieri e azioni - fa assegnamento su connessioni con una piccola area al centro del cervello chiamata «talamo».


Il talamo è più conosciuto come snodo che smista gli stimoli sensoriali in entrata ad altre parti del cervello per essere elaborati. Ma delle scoperte cliniche hanno suggerito che alcune parti del talamo possono avere anche un ruolo fondamentale nella coscienza e nella cognizione.


La scoperta che il talamo è necessario per memorizzare brevemente informazioni, in modo che gli animali possono agire su un'esperienza passata, dimostra che l'area ha un'influenza potente sulla funzione della corteccia, dice il leader del gruppo Karel Svoboda, che ha guidato lo studio. "Suggerisce veramente che la corteccia di per sé non può mantenere questi ricordi. Il talamo invece è un importante partecipante".


Svoboda, Shaul Druckmann e i loro colleghi hanno riferito i loro risultati nell'edizione del 11 maggio 2017 della rivista Nature.


Quando si forma un ricordo nel cervello, le attività delle cellule che memorizzano le informazioni cambiano per la durata del ricordo. Poiché i singoli neuroni non possono rimanere attivi per più di pochi millisecondi per conto proprio, dei gruppi di cellule lavorano insieme per memorizzare le informazioni. I neuroni che segnalano avanti e indietro possono sostenere l'attività l'uno dell'altro per i secondi necessari per memorizzare un ricordo di breve termine.


Svoboda vuole capire esattamente come sono formati e mantenuti tali ricordi, e anche dove sono memorizzati nel cervello. Nel suo lavoro precedente, il team ha determinato nei topi che una regione della corteccia, chiamata «corteccia motoria laterale anteriore» (ALM) è fondamentale per la memoria a breve termine. L'attività in questo settore è necessaria perché i topi possano svolgere un compito di memoria in cui ricevono un indizio sensoriale che devono ricordare per alcuni secondi prima di poter agire sull'indizio e guadagnare una ricompensa.


Svoboda e i suoi colleghi volevano capire se l'ALM memorizza questi ricordi da sola, o se altre parti del cervello lavorano insieme per farlo. L'ALM si collega a diverse altre regioni del cervello tramite connessioni a lungo raggio. Quindi bisognava indagare se una delle comunicazioni a lungo raggio dell'area fosse importante per l'archiviazione della memoria.


Zengcai Guo e Hidehiko Inagaki, ricercatori post-dottorato del laboratorio di Svoboda, hanno testato questi collegamenti uno per uno, valutando se l'interruzione dei neuroni in varie regioni del cervello interferiva con l'attività di memoria nell'ALM e la capacità degli animali di ricordare gli indizi.


I risultati erano chiari. "L'unico giocatore che perturba la memoria era il talamo", dice Svoboda. "Ed è un effetto incredibilmente drastico. Se spegni questi neuroni talamici, l'attività e i ricordi a breve termine scompaiono del tutto nella corteccia. La corteccia diventa comatosa".


In ulteriori esperimenti, il team ha scoperto che le informazioni scorrono in entrambe le direzioni tra il talamo e la porzione ALM della corteccia. "È come un gioco di ping-pong", dice Svoboda. "Una parte eccita l'altra, e quest'ultima eccita la prima, e così via e così via. Questo avanti e indietro mantiene questi schemi di attività che corrispondono al ricordo".


La scoperta mette in evidenza l'importanza funzionale dei collegamenti tra parti lontane del cervello, che Svoboda dice sono spesso trascurate, perché i neuroscienziati si concentrano sulle attività all'interno di determinate regioni. "Non ci aspettavamo che questi ricordi a breve termine siano mantenuti in un ciclo talamocorticale", dice. "Questo ci dice che questi ricordi sono distribuiti ampiamente nel cervello".

 

 

 


Fonte: Howard Hughes Medical Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Zengcai V. Guo, Hidehiko K. Inagaki, Kayvon Daie, Shaul Druckmann, Charles R. Gerfen, Karel Svoboda. Maintenance of persistent activity in a frontal thalamocortical loop. Nature, 2017; 545 (7653): 181 DOI: 10.1038/nature22324

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.