Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Più elastico è l'ippocampo, migliore è la memoria

Più elastico è l'ippocampo, migliore è la memoriaIn rosso la posizione dell'ippocampo nel cervello (immagine: Life Science Databases Creative Commons)

Degli studi hanno suggerito un legame tra forma fisica e memoria, ma non era ancora stato possibile trovare il meccanismo che li collega. Una nuova ricerca eseguita all'Università dell'Illinois ha scoperto che la chiave può essere nella microstruttura dell'ippocampo, un'area al centro del cervello, coinvolta nei processi di memoria.


Aron Barbey, professore di psicologia, ha guidato un gruppo di ricercatori che ha usato una tecnica specializzata di MRI per misurare l'integrità strutturale dell'ippocampo in giovani adulti sani e l'ha correlata alle loro prestazioni nella forma fisica e nei test della memoria. Hanno scoperto che, più che le semplici dimensioni dell'ippocampo, è la sua viscoelasticità (una misura di integrità strutturale del tessuto cerebrale) a correlarsi con le prestazioni di forma fisica e di memoria.


"L'uso di un nuovo strumento per esaminare l'integrità dell'ippocampo nei giovani adulti sani potrebbe dirci di più sul funzionamento di questa area e sul suo declino prevedibile, per un intervento precoce", ha detto Barbey. "Nel momento in cui una malattia si evidenzia, spesso è troppo tardi".


Le ricerche precedenti condotte da Neal Cohen, professore di psicologia della Illinois, che è anche coautore del nuovo lavoro, hanno dimostrato che l'ippocampo è fondamentale per la memoria relazionale e che l'integrità di questa regione prevede una serie di malattie neurodegenerative. Fino ad oggi, molte ricerche sulla struttura dell'ippocampo si sono concentrate solo sulla sua dimensione.


Gli studi sullo sviluppo dei bambini e sul declino degli anziani hanno trovato forti correlazioni tra la dimensione ippocampale e la memoria. Tuttavia, la dimensione non sembra avere la stessa importanza nei giovani adulti sani, ha detto il ricercatore post-dottorato Hillary Schwarb.


Il gruppo della Illinois invece ha esaminato la microstruttura del tessuto, con uno strumento emergente di neuroscansione chiamato «elastografia a risonanza magnetica». Il metodo prevede una scansione MRI, ma con un cuscino sotto la testa del soggetto che vibra ad un'ampiezza molto bassa, come guidare in autostrada, ha detto Schwarb. La vibrazione è la chiave per misurare l'integrità strutturale dell'ippocampo.


"È simile alle onde generate in uno stagno immobile: se c'è una cosa grossa come un masso sotto la superficie, le increspature sono deviate intorno ad esso", ha detto Schwarb. "Mandiamo onde nel cervello e ricostruiamo le deviazioni in una mappa che possiamo guardare e misurare".


Lo studio, pubblicato sulla rivista NeuroImage, ha scoperto che coloro che andavano meglio nel test di forma fisica tendevano anche a fare meglio nell'attività di memoria, confermando una correlazione che il gruppo aveva già notato. Ma, aggiungendo le informazioni sulla struttura dell'ippocampo, i ricercatori hanno potuto trovare un percorso possibile del collegamento. Hanno scoperto che i soggetti con forma fisica migliore avevano anche un tessuto più elastico nell'ippocampo. La struttura del tessuto, a sua volta, è stata associata alla memoria.


"Abbiamo scoperto che quando l'ippocampo è più elastico, la memoria è migliore. Un ippocampo elastico è come un materassino di schiuma solida, che riprende la forma subito dopo che ti alzi", ha detto il co-autore Curtis Johnson, ex ricercatore della Illinois e ora professore dell'Università del Delaware. "Quando l'ippocampo è più viscoso, la memoria è peggiore. Un ippocampo viscoso è come un materasso a effetto 'memory' che mantiene la forma anche dopo che ti alzi".


I risultati suggeriscono che la viscoelasticità dell'ippocampo può essere il fattore mediatore nel rapporto tra forma fisica e memoria nei giovani adulti sani. "E ci mostra anche che l'«elastografia a risonanza magnetica» è uno strumento utile per la comprensione della microstruttura tissutale e che la microstruttura è importante per la cognizione", ha detto Schwarb. "Questo ci fornisce un nuovo livello di analisi per studiare il cervello umano".

 

 

 

 


Fonte: University of Illinois at Urbana-Champaign (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hillary Schwarb, Curtis L. Johnson, Ana M. Daugherty, Charles H. Hillman, Arthur F. Kramer, Neal J. Cohen, Aron K. Barbey. Aerobic fitness, hippocampal viscoelasticity, and relational memory performance. NeuroImage, 2017; 153: 179 DOI: 10.1016/j.neuroimage.2017.03.061

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.