Ricerche
Gli errori medici sono la 3a causa di morte negli Stati Uniti
Analizzando i dati dei tassi di morte medica su un periodo di otto anni, gli esperti di salvaguardia del paziente della Johns Hopkins hanno calcolato che gli errori medici causano più di 250.000 morti all'anno negli Stati Uniti.
Questa cifra, pubblicata il 3 maggio su BMJ, supera quella della terza causa di morte considerata dagli «US Centers for Disease Control and Prevention» (CDC), le malattie respiratorie, che uccidono circa 150.000 persone all'anno.
Il team della Johns Hopkins dice il modo dei CDC di raccogliere le statistiche sanitarie nazionali induce a NON classificare separatamente gli errori medici sul certificato di morte. I ricercatori chiedono un aggiornamento dei criteri per la classificazione delle morti sui certificati di morte.
"I tassi di incidenza dei decessi attribuibili direttamente alle cure mediche sono errati, non sono riconosciuti in uno qualsiasi dei metodi standardizzati di raccolta delle statistiche nazionali", afferma Martin Makary MD/MPH, professore di chirurgia della Facoltà di Medicina della Johns Hopkins University e un'autorità nel campo della riforma sanitaria. "Il sistema di codifica medico è stato progettato per massimizzare la fatturazione dei servizi medici, non per raccogliere statistiche sanitarie nazionali, per come è attualmente usato".
Nel 1949, secondo Makary, gli Stati Uniti hanno adottato un modulo internazionale che usava i codici di fatturazione della International Classification of Diseases (ICD) per registrare le cause di morte. "A quel tempo, era sotto-riconosciuto che gli errori diagnostici, gli errori medici e l'assenza di reti di sicurezza avrebbero potuto causare la morte di qualcuno e, a causa di ciò, gli errori medici sono stati involontariamente esclusi dalle statistiche sanitarie nazionali", dice Makary.
I ricercatori dicono che, da quel momento, le statistiche nazionali sulla mortalità sono state catalogate usando i codici di fatturazione, che non hanno un modo integrato per riconoscere i tassi di incidenza della mortalità a causa di cure mediche errate.
Nel loro studio, i ricercatori hanno esaminato 4 diversi studi che hanno analizzato i dati dei tassi di mortalità medica dal 2000 al 2008, compreso uno dell'Ufficio dell'Ispettore Generale del Ministero della Sanità e dell'Agency for Healthcare Research and Quality. Quindi, usando i tassi di ricovero ospedaliero a partire dal 2013, hanno dedotto che, su un totale di 35.416.020 ricoveri, sono derivate 251.454 morti da un errore medico, che secondo i ricercatori corrispondono al 9,5 per cento di tutti i decessi annuali degli Stati Uniti.
Secondo i CDC, nel 2013 sono morte 611.105 persone per malattie cardiache, 584.881 per cancro e 149.205 per malattie respiratorie croniche, le prime tre cause di morte negli Stati Uniti. La cifra appena calcolata per gli errori medici mette quest'ultima causa di morte dietro il cancro ma davanti alle malattie respiratorie.
"Le prime cause di morte considerate dai CDC guidano il finanziamento della ricerca nel nostro Paese e le priorità di sanità pubblica", dice Makary. "In questo momento, il cancro e le malattie cardiache ottengono una enorme attenzione, ma dal momento che gli errori medici non compaiono nella lista, il problema non ottiene il finanziamento e l'attenzione che merita".
I ricercatori avvertono che la maggior parte degli errori medici non sono dovuti a medici intrinsecamente incapaci, e che la segnalazione di questi errori non è finalizzata a punizioni o azioni legali. Piuttosto, dicono, la maggior parte degli errori deriva da problemi sistemici, comprese cure mal coordinate, reti di assicurazione frammentate, assenza o sottoutilizzo delle reti di sicurezza, e altri protocolli, oltre a variazioni ingiustificate nei modelli di pratica dei medici che difettano di responsabilità.
"La variazione ingiustificata è endemica nella cura della salute. Per migliorare la qualità e ridurre i costi dell'assistenza sanitaria dobbiamo sviluppare protocolli consensuali che semplificano la fornitura della medicina e riducono la variabilità. Per necessaria più ricerca sulla prevenzione degli errori medici", dice Makary.
Co-autore dello studio è Michael Daniel della Johns Hopkins.
Fonte: Johns Hopkins Medicine (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Martin A Makary, Michael Daniel. Medical error—the third leading cause of death in the US. BMJ, 2016; i2139 DOI: 10.1136/bmj.i2139
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