Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dell'Alzheimer si può (raramente) trasmettere solo la patologia, non i sintomi


Ricercatori dell'Università Medica di Vienna hanno pubblicato i risultati di uno studio di ricerca che chiarisce il potenziale di trasmissibilità dell'Alzheimer.


Sebbene la proteina associata alla malattia (amiloide-β) possa essere trasmessa in circostanze molto particolari, questo non si applica alla manifestazione clinica dell'Alzheimer: le persone che la ricevono NON sviluppano i sintomi clinici della malattia.


I depositi di amiloide-β nel cervello, insieme con la proteina tau, costituiscono un biomarcatore caratteristico del morbo. Negli ultimi mesi, ricercatori del Regno Unito e un gruppo di ricerca austro-svizzero hanno attirato l'attenzione, affermando che la proteina amiloide-β potrebbe essere trasmessa a persone sane nel contesto di procedure mediche, come la chirurgia del cervello.


Hanno esaminato il tessuto cerebrale di persone decedute che avevano ricevuto l'ormone umano della crescita o trapianti di «dura madre» (la spessa membrana che copre il cervello). Ciò aveva fatto temere che la proteina possa riuscire a trasmettere la malattia.


Il gruppo di ricerca di Gabor Kovacs G. dell'Istituto di Neurologia della MedUni Vienna è riuscito ora, per la prima volta, ad esaminare al microscopio e a confrontare la dura madre conservata di donatori. I risultati confermano che l'amiloide-β è trasmissibile dalla dura madre ad un altro cervello. Tuttavia, l'aspetto microscopico dei depositi di amiloide-β differisce da quello usuale dell'Alzheimer.


La proteina amiloide-β rimane in prossimità del tessuto operato e non si diffonde in modo considerevole, né influenza altre aree del cervello. Non c'erano nemmeno sintomi clinici della malattia e non è stato visto alcun deposito caratteristico della proteina tau.


Per determinare se i depositi di amiloide-β possono essere presenti nella dura madre, il gruppo di ricerca ha esaminato anche la dura madre di persone anziane. In questo contesto, i ricercatori hanno dimostrato per la prima volta che l'amiloide-β può anche essere immagazzinata dalla dura madre. In precedenza si credeva che fosse possibile solo per il tessuto cerebrale.


"Lo studio ci permette di ottenere un parere equilibrato sulla trasmissibilità dell'Alzheimer", ha spiegato il ricercatore principale dello studio, Gabor G. Kovacs. "Nonostante il fatto che sembra che l'amiloide-β, la proteina associata con il morbo di Alzheimer, possa essere trasmissibile in circostanze molto particolari, la manifestazione clinica dell'Alzheimer non viene trasmessa. Quindi è certo che non è corretto parlare di una trasmissibilità della malattia".


Il gruppo di ricercatori era composto da membri dell'Istituto di Neurologia della MedUni Vienna e del Donauspital.

 

 

 


Fonte: Medical University of Vienna (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gabor G. Kovacs, Mirjam I. Lutz, Gerda Ricken, Thomas Ströbel, Romana Höftberger, Matthias Preusser, Günther Regelsberger, Selma Hönigschnabl, Angelika Reiner, Peter Fischer, Herbert Budka, Johannes A. Hainfellner. Dura mater is a potential source of Aβ seeds. Acta Neuropathologica, 2016; DOI: 10.1007/s00401-016-1565-x

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)