Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuove informazioni sulle cause della perdita di orientamento nella demenza

Nuove informazioni sulla cause della perdita di orientamento nella demenzaMappe del ritmo di firing (invio impulsi) di una cellula di posizione (a sinistra) e di una di griglia (a destra). Le mappe sono una vista dall'alto delle stanze. I punti scuri rappresentano un'alta percentuale media di firing, mentre quelli gialli indicano assenza di firing. Il cilindro ha un diamero di 91cm; il rettangolo è di 121 x 152cm. (Dati delle cellule di griglia per gentile concessione di Eun Hye Park. Fonte: BrinFacts.org).

All'Università di Exeter sono stati eseguiti 2 studi, ognuno dei quali ci porta un passo più avanti verso la comprensione dell'insorgenza della demenza, e apre potenzialmente la strada a future terapie. Entrambi gli studi, finanziati in parte da Alzheimer's Research UK, sono pubblicati nel Journal of Neuroscience e hanno visto al collaborazione dell'Università di Bristol.


I due studi chiariscono meglio il malfunzionamento di due parti del sistema 'GPS' di navigazione nel cervello nella demenza, e puntano probabilmente alle cause sottostanti la perdita di orientamento che è comune nelle persone che vivono con la condizione.

****

Nel primo studio, il team ha studiato una parte del cervello chiamata «corteccia entorinale» che, situata vicino alla base del cervello, è associata a funzioni che comprendono la formazione della memoria e la navigazione, e contiene le cosiddette «cellule di griglia». Queste cellule nervose sparano (=emettono impulsi verso altre cellule) scariche elettriche in un modello a griglia, molto simile alla griglia su una mappa topografica.


Proprio come le diverse scale usate da mappe diverse, anche lo schema di sparo della griglia nella corteccia entorinale ha diverse scale, dove le cellule nella parte superiore della corteccia hanno un modello di griglia più fitto di quelle in basso. Gli scienziati ritengono che questo gradiente dall'alto-al-basso di diverse scale della griglia contribuisca in modo articolato al nostro senso di posizione spaziale.


Il team ha confrontato l'attività nella corteccia entorinale di topi sani e di topi con demenza. Essi hanno scoperto che i gradienti dall'alto-al-basso dell'attività elettrica della corteccia entorinale non sono presenti nei topi con demenza. I loro risultati suggeriscono che, nei pazienti con demenza, non sono rappresentati correttamente i dettagli fini di navigazione, quelli che ci dovrebbero essere in una mappa di scala grande.


Il dottor Jon Brown dell'Università di Exeter, che ha guidato gli studi nell'ambito della sua Alzheimer's Research UK Senior Fellowship, ha detto: "Questa è una scoperta emozionante perché è la prima volta che possiamo collegare l'attività delle cellule di griglia all'insorgenza della malattia. Ora abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per stabilire meglio come questi risultati si traducono in demenza negli esseri umani".

****

Nel secondo studio, i ricercatori hanno esaminato le «cellule di posizione» che si trovano nell'ippocampo, una struttura del cervello cruciale per l'elaborazione dell'apprendimento e della memoria, entrambi colpiti dalla demenza. Le cellule di posizione ci aiutano a identificare dove siamo all'interno di un certo spazio.


Il team ha scoperto che l'ippocampo dei topi con demenza è associato a disturbi specifici nelle funzioni sinaptiche, cellulari e a livello di rete, il che significa che le informazioni spaziali sono codificate erroneamente e la memoria spaziale è compromessa.


Il Dr Brown ha detto: "La demenza è una delle sfide più grandi per la salute del nostro tempo, e abbiamo ancora molto da imparare sulle sue cause, nonché su come funziona il nostro cervello. Questa ricerca produce progressi in entrambe le aree, ed è un altro piccolo passo lungo la strada per diagnosi più precoci e per la ricerca di nuovi trattamenti e terapie".

Il professor Andrew Randall, che ha contribuito a supervisionare gran parte del lavoro, ha dichiarato: "Questo è stato un viaggio sperimentale affascinante per i nostri gruppi di ricerca, e gran parte del lavoro fondamentale è stato svolto da dottorandi di talento. Siamo ansiosi di produrre molto più lavoro di questa natura come membri della comunità crescente di Exeter che fa ricerca sulla demenza".

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. Clair A. Booth, Jonathan Witton, Jakub Nowacki, Krasimira Tsaneva-Atanasova, Matthew W. Jones, Andrew D. Randall, and Jonathan T. Brown. Altered Intrinsic Pyramidal Neuron Properties and Pathway-Specific Synaptic Dysfunction Underlie Aberrant Hippocampal Network Function in a Mouse Model of Tauopathy. The Journal of Neuroscience, 13 January 2016, 36(2):350-363; doi:10.1523/JNEUROSCI.2151-15.2016
  2. Clair A. Booth, Thomas Ridler, Tracey K. Murray, Mark A. Ward, Emily de Groot, Marc Goodfellow, Keith G. Phillips, Andrew D. Randall and Jonathan T. Brown. Electrical and Network Neuronal Properties Are Preferentially Disrupted in Dorsal, But Not Ventral, Medial Entorhinal Cortex in a Mouse Model of Tauopathy. The Journal of Neuroscience, 13 January 2016, 36(2):312-324; doi:10.1523/JNEUROSCI.2845-14.2016

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)