Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Contemplare l'omicidio nel prendersi cura di un famigliare con demenza

Contemplare l'omicidio nel prendersi cura di un famigliare con demenzaI pensieri di omicidio sono un fenomeno reale e significativo tra i caregiver familiari di persone affette da demenza.


Questa è la scoperta, la prima a livello mondiale, di una ricerca della Griffith University (Australia), pubblicata questa settimana sulla rivista Aging and Mental Health.


Lo studio ha analizzato in 21 caregiver australiani da 37 a 89 anni di età i pensieri di omicidio, in particolare i loro pensieri di uccidere la persona con demenza.


"Sappiamo già che i caregiver familiari di persone con demenza hanno tassi di ideazione di suicidi superiori alla media, ma non era ancora stata fatta alcuna ricerca sulle idee omicide in questa popolazione", dice la responsabile della ricerca Dott.ssa Siobhan O'Dwyer del Menzies Health Institute Queensland (MHIQ) della Griffith.


Due dei 21 caregiver di genitori o partner con demenza avevano contemplato attivamente l'omicidio o un omicidio-suicidio. "Alcuni partecipanti hanno anche descritto desideri di morte passivi, sperando semplicemente che la persona con demenza non si svegliasse la mattina. Sebbene la maggior parte dei caregiver dello studio non avesse contemplato l'omicidio, quasi tutti hanno detto di capire come gli altri avessero potuto arrivare a quel punto", spiega la O'Dwyer.

 

Motivi per contemplare l'omicidio

La compassione, l'isolamento, la sensazione di essere intrappolati nel ruolo assistenziale, la stanchezza, e l'auto-difesa sono sentimenti citati come ragioni per contemplare l'omicidio o per pensare alla morte di una persona.


"I pensieri di omicidio non garantiscono un comportamento omicida, ma il fatto che i caregiver stiano sperimentando questi pensieri è il riflesso di un problema più grande della nostra società. I caregiver familiari danno un contributo prezioso, ma il lavoro che fanno spesso non è riconosciuto. Come società, abbiamo la responsabilità di fornire un supporto migliore alle persone con demenza e alle loro famiglie e, con l'invecchiamento della popolazione, possiamo ignorare problemi come questo solo a nostro rischio e pericolo", afferma la dott.ssa O'Dwyer.


I risultati mostrano anche quanto sia complessa la questione delle idee omicide, non da ultimo a causa della sovrapposizione con il tema dell'eutanasia. "Vari partecipanti hanno citato l'eutanasia quando è stato loro chiesto a proposito dell'omicidio e hanno commentato la mancanza di accesso alle opzioni legali per una morte dignitosa in Australia", dice al Dott.ssa O'Dwyer.


"La ricerca della dott.ssa O'Dwyer è un richiamo serio e tempestivo alla compassione, stanchezza, frustrazione e isolamento che possono sperimentare i caregiver quando si prendono cura 24/7", afferma Debra Cottrell, amministratrice delegata della Carers Queensland. "Dobbiamo fare di più per prenderci cura dei caregiver e assicurare che abbiano accesso alle valutazioni, alle esigenze di identificazione e ai servizi di supporto, diversi da quelli della persona che assistono, per garantire la continuità della propria salute mentale e del benessere".


Anche la Dott.ssa Samara McPhedran, ricercatrice del «Violence Research and Prevention Program» della Griffith, ha approvato l'importanza dello studio. "La nostra conoscenza dell'omicidio e delle questioni connesse agli anziani australiani è limitata, quindi questo lavoro è benvenuto. Possiamo capire meglio le connessioni tra condizioni di vita stressanti e pensieri omicidi, in un gruppo spesso trascurato di persone".

 

 

 


Fonte: Louise Durack in Griffith University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Siobhan T. O'Dwyer, Wendy Moyle, Tara Taylor, Jennifer Creese & Melanie J. Zimmer-Gembeck. Homicidal ideation in family carers of people with dementia. Aging & Mental Health, Published online: 20 Jul 2015. DOI10.1080/13607863.2015.1065793

Copyright:
Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.