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Spesso si continua a dare statine nella demenza avanzata, nonostante le raccomandazioni

Gli ospiti delle case di cura con demenza continuano spesso a ricevere statine anche nella fase avanzata della malattia, secondo una ricerca pubblicata nel numero di novembre del Journal of the American Geriatrics Society.


Jennifer Tjia, MD, della University of Massachusetts di Worcester, ha esaminato con i colleghi i modelli e i fattori associati all'uso e all'interruzione delle statine tra gli ospiti con demenza di case di cura.


I dati sono stati raccolti nelle case di cura di cinque stati [USA]. Gli autori hanno osservato gli ospiti con demenza avanzata al basale e li hanno seguiti per almeno 90 giorni fino alla sospensione delle statine o alla morte.


I ricercatori hanno scoperto che il 16,6% dei 10.212 ospiti prendevano statine. Le probabilità di uso di statine erano maggiori quando c'era anche diabete mellito (tasso aggiustato [aOR-adjusted odds ratio] 1.24), ictus (aOR 1.31), e ipertensione (aOR 1.35). Differenze più basse nell'uso di statine sono state osservate in associazione con il passaggio all'hospice (aOR 0.75).


Le statine sono state sospese del 37,2% durante il seguito dello studio, con un tempo mediano alla sospensione di 36 giorni. Si sono osservate correlazioni al tempo più breve di interruzione con il ricovero negli ultimi 30 giorni (hazard ratio aggiustato [aHR] 1.67) e con più farmaci al giorno (aHR 1.02).


Quando sono state sospese le statine, il 15% degli ospiti ha interrotto solo le statine ed il 47,5% anche almeno un altro farmaco. "La maggior parte degli ospiti in casa di cura che usano le statine al momento della progressione alla demenza avanzata continua ad usarle in seguito", scrivono gli autori.

 

 

 

 

 


FonteMedical Xpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jennifer Tjia, Sarah L. Cutrona, Daniel Peterson, George Reed, Susan E. Andrade, Susan L. Mitchell. Statin Discontinuation in Nursing Home Residents with Advanced Dementia. Journal of the American Geriatrics Society, Volume 62, Issue 11, pages 2095–2101, November 2014. DOI: 10.1111/jgs.13105

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