Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificata variante genetica collegata a prestazioni migliori di memoria: implicazioni per l'Alzheimer?

Le persone con una variante genetica individuata recentemente hanno prestazioni migliori su alcuni tipi di test di memoria; una scoperta che potrebbe indicare la strada per nuovi trattamenti per i deficit di memoria causati dall'Alzheimer o da altre condizioni associate all'età.

In quello che il team di ricerca internazionale chiama il più grande studio eseguito fino ad oggi sulla memoria umana, l'analisi dei dati genomici e dei risultati dei test di memoria di più di 14.000 anziani ha individuato una posizione nel genoma che è stata associata ad una migliore prestazione della memoria. I ricercatori hanno osservato che in passato il gene non era stato associato alla cognizione.


Il team di ricerca, guidato da Vijay K. Ramanan, PhD, ricercatore post-dottorato e studente di medicina della Facoltà di Medicina della UI, e Andrew J. Saykin, PsyD, direttore dell'Indiana Alzheimer Disease Center e del Centro Neuroimaging della UI, ha riferito i risultati sulla rivista Molecular Psychiatry.


Lo studio sull'intero genoma ha scoperto che le prestazioni migliori nei test della memoria episodica sono associate ad una variante del DNA sul cromosoma 2: un nucleotide G invece del più comune A, nel gene FASTKD2. La variante genetica (chiamata polimorfismo a singolo nucleotide, SNP) è associata anche ad un ippocampo più grande e alla sostanza grigia più densa nel cervello, sulle scansioni a risonanza magnetica.


L'ippocampo è una struttura cerebrale coinvolta nella memorizzazione e nel recupero dei ricordi. L'incapacità di ricordare un evento recente, un articolo di giornale o ciò che si è mangiato la sera prima a cena, è uno dei primi sintomi dell'Alzheimer ed è legato anche all'atrofia ippocampale.


Il gene FASTKD2 è responsabile della produzione di una proteina coinvolta nell'apoptosi, il processo di morte cellulare programmata. I ricercatori hanno anche esaminato i campioni di liquido cerebrospinale di 82 partecipanti ed hanno scoperto che livelli bassi di proteine sono associati alla morte cellulare nei partecipanti con la variante G, protettiva della memoria.


Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se i farmaci che mirano il gene FASTKD2 potrebbero essere usati per proteggere dalla perdita di memoria e dai problemi connessi nell'Alzheimer, ha detto il dottor Saykin. "Probabilmente non c'è un singolo «gene della memoria»; ci aspettiamo che la memoria sia guidata da una combinazione di geni multipli, insieme con l'ambiente e lo stile di vita", ha detto il dottor Saykin. "Anche se l'influenza del FASTKD2 era modesta, ci sono paralleli con la ricerca sul diabete, il cancro e l'ipertensione, che ha scoperto varianti genetiche con effetti simili che si sono rivelate obiettivi per farmaci che oggi sono usati comunemente".

 

 

 

 

 


FonteIndiana University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  V K Ramanan, K Nho, L Shen, S L Risacher, S Kim, B C McDonald, M R Farlow, T M Foroud, S Gao, H Soininen, I Kłoszewska, P Mecocci, M Tsolaki, B Vellas, S Lovestone, P S Aisen, R C Petersen, C R Jack, L M Shaw, J Q Trojanowski, M W Weiner, R C Green, A W Toga, P L De Jager, L Yu, D A Bennett, A J Saykin. FASTKD2 is associated with memory and hippocampal structure in older adults. Molecular Psychiatry, 2014; DOI: 10.1038/mp.2014.142

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.