Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello può «compensare» l'Alzheimer

Il cervello può «compensare» l'AlzheimerIl cervello umano è capace di trovare una soluzione neurale per compensare l'accumulo di amiloide-beta, una proteina distruttiva associata all'Alzheimer, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della University of California di Berkeley.


I risultati, pubblicati Domenica 14 settembre sulla rivista Nature Neuroscience, potrebbero aiutare a spiegare come alcuni anziani con depositi di amiloide-beta nel cervello mantengono la normale funzione cognitiva, mentre altri sviluppano la demenza.


"Questo studio fornisce la prova che c'è una capacità di plasticità o compensazione nel cervello che invecchia, che sembra essere utile anche a fronte all'accumulo di amiloide-beta", ha detto il principale ricercatore Dr. William Jagust, professore con incarichi all'Helen Wills Neuroscience Institute della UC Berkeley, alla Scuola di Sanità Pubblica e al Lawrence Berkeley National Laboratory.


Studi precedenti avevano dimostrato un legame tra l'aumento dell'attività cerebrale e i depositi di amiloide-beta, ma non era chiaro se l'attività fosse legata a una migliore prestazione mentale. Lo studio ha incluso 22 giovani adulti sani e 49 anziani che non avevano segni di declino mentale. Le scansioni del cervello hanno mostrato che 16 dei soggetti più anziani avevano depositi di amiloide-beta, mentre i restanti 55 adulti non li avevano.


I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per monitorare l'attività cerebrale dei soggetti mentre memorizzavano immagini di varie scene. In seguito, i ricercatori hanno testato il "nocciolo della memoria" dei soggetti, chiedendo loro di confermare se una descrizione scritta di una scena - come ad esempio un ragazzo che stava facendo ginnastica verticale - corrispondeva ad una scena già vista. I soggetti sono stati poi invitati a confermare se i dettagli scritti specifici di una scena - come il colore della camicia del ragazzo - erano veri.


"In generale, i gruppi hanno avuto prestazioni egualmente buone nei compiti, ma si è scoperto che per le persone con depositi di amiloide-beta nel cervello, più era articolato e complesso il loro ricordo, maggiore era l'attività nel loro cervello", ha detto Jagust. "Sembra che il loro cervello abbia trovato un modo per compensare la presenza delle proteine ​​associate all'Alzheimer".


Ciò che rimane poco chiaro, ha detto Jagust, è il motivo per cui alcune persone con depositi di amiloide-beta riescono meglio di altri ad usare parti diverse del loro cervello. Studi precedenti avevano suggerito che le persone che si impegnano in attività mentalmente stimolanti per tutta la loro vita hanno livelli più bassi di amiloide-beta.


"Penso che sia molto probabile che le persone che trascorrono una vita coinvolte in attività cognitivamente stimolanti abbiano un cervello che riesce meglio ad adattarsi ad eventuali danni", ha detto Jagust.

 

********
Co-autori dello studio sono Jeremy Elman e Hwamee Oh, che erano entrambi ricercatori postdottorato nel laboratorio di Jagust. Il National Institute on Aging e la Fondazione McKnight hanno contribuito a sostenere questa ricerca.

 

 

 

 

 


Fonte:  University of California Berkeley via EurekAlert!  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jeremy A Elman, Hwamee Oh, Cindee M Madison, Suzanne L Baker, Jacob W Vogel, Shawn M Marks, Sam Crowley, James P O'Neil & William J Jagust. Neural compensation in older people with brain amyloid-β deposition.Nature Neuroscience (2014) doi:10.1038/nn.3806

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.