Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una scoperta può migliorare diagnosi e trattamento dell'Alzheimer

Un nuovo obiettivo di farmaci per combattere l'Alzheimer è stato scoperto da un gruppo di ricerca guidato da Gong Chen, professore di biologia e docente «Verne M. Willaman» in Scienze Biologiche alla Penn State.


La scoperta può anche potenzialmente portare allo sviluppo di un nuovo strumento diagnostico per questa malattia, la forma più comune di demenza e per la quale non è stata ancora trovata alcuna cura.


Un articolo scientifico che descrive la scoperta è stato pubblicato su Nature Communications il 13 giugno.


La ricerca di Chen è stata motivata dal recente fallimento negli studi clinici di diversi farmaci anti-Alzheimer che si ritenevano promettenti, sviluppati da grandi aziende farmaceutiche. "Sono stati investiti miliardi di dollari in anni di ricerca per arrivare ai test clinici di questi farmaci di Alzheimer, ma hanno fallito i ​​test, avendo inaspettatamente peggiorato i sintomi dei pazienti", ha detto Chen.


La ricerca dietro questi farmaci aveva preso di mira la caratteristica del cervello dei pazienti di Alzheimer nota da tempo: l'accumulo appiccicoso della proteina amiloide, noto come placche, che può causare la morte dei neuroni nel cervello. "Il nostro laboratorio e quello di altri, si sono ora concentrati sulla ricerca di nuovi bersagli farmacologici e sullo sviluppo di nuovi approcci per la diagnosi e il trattamento dell'Alzheimer", ha spiegato Chen. "Abbiamo recentemente scoperto una concentrazione anormalmente alta di un neurotrasmettitore inibitorio nel cervello di pazienti deceduti di Alzheimer".


Lui e il suo team di ricerca hanno trovato il neurotrasmettitore GABA (acido gamma-aminobutirrico) nelle cellule deformi chiamate «astrociti reattivi», in una struttura del nucleo del cervello chiamata giro dentato. Questa struttura è la porta dell'ippocampo, l'area del cervello cruciale per l'apprendimento e la memoria.


Il gruppo di Chen ha scoperto che il neurotrasmettitore GABA è drasticamente più elevato nelle versioni deformate delle cellule «astrociti» a forma di stella, normalmente di grandi dimensioni che, in un individuo sano, circondano e sostengono i singoli neuroni nel cervello. "La nostra ricerca dimostra che la concentrazione eccessiva del neurotrasmettitore GABA in questi astrociti reattivi è un nuovo biomarcatore che speriamo possa essere puntato da ulteriori ricerche come strumento per la diagnosi e il trattamento dell'Alzheimer", ha detto Chen.


Il team di Chen ha sviluppato nuovi metodi di analisi per valutare la concentrazione di neurotrasmettitori nel cervello dei modelli di Alzheimer di topi normali e geneticamente modificati (topi AD). "I nostri studi sui topi AD hanno mostrato che l'alta concentrazione del neurotrasmettitore GABA negli astrociti reattivi del giro dentato è correlato a scarse prestazioni degli animali nei test di apprendimento e memoria", ha detto Chen.


Il suo laboratorio ha anche scoperto che l'alta concentrazione del neurotrasmettitore GABA negli astrociti reattivi viene rilasciato da un trasportatore GABA specifico per gli astrociti, un nuovo bersaglio per farmaci trovato da questo studio, per migliorare l'inibizione del GABA nel giro dentato. Se si spegne troppo il neurotrasmettitore inibitorio GABA, i neuroni nel giro dentato non si attivano ("sparano") come dovrebbero di norma quando una persona sana impara qualcosa di nuovo o ricorda qualcosa che aveva già imparato.


Chen dice di importante: "Dopo che abbiamo inibito il trasportatore GABA astrocitico per ridurre l'inibizione GABA nel cervello dei topi AD, abbiamo scoperto che essi hanno esibito migliori capacità di memoria rispetto ai topi di controllo con AD. Siamo rimasti molto entusiasti e incoraggiati da questo risultato perché potrebbe spiegare perché i precedenti studi clinici hanno fallito, puntando solo le placche amiloidi.

Una possibile spiegazione è che, anche se le placche amiloidi possono essere ridotte puntando le proteine ​​amiloidi, le altre alterazioni a valle innescate dai depositi di amiloide (come ad esempio l'eccessiva inibizione GABA scoperta nel nostro studio) non possono essere corrette puntando solo le proteine ​​amiloidi. I nostri studi suggeriscono che la riduzione dell'inibizione GABA eccessiva sui neuroni del giro dentato nel cervello può portare ad una nuova terapia per l'Alzheimer. Una terapia definitiva di successo può essere un cocktail di composti che agiscono su diversi bersagli farmacologici contemporaneamente".

 

*******
Oltre a Chen, altri membri del gruppo di ricerca includevano lo studioso postdottorato Zheng Wu ed il laureato ricercatore Ziyuan Guo della Penn State, nonchè Marla Gearing della Emory University. Questa ricerca ha ricevuto il sostegno dei National Institutes of Health e del Penn State University's Eberly College of Science Stem Cell Fund.

 

 

 

 

 


Fonte: Barbara Kennedy in Penn State(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Zheng Wu, Ziyuan Guo, Marla Gearing, Gong Chen. Tonic inhibition in dentate gyrus impairs long-term potentiation and memory in an Alzhiemer’s disease model. Nature Communications, 2014; 5 DOI: 10.1038/ncomms5159

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.