Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Molto alluminio presente nel cervello di Alzheimer di lavoratore esposto all'alluminio

Una ricerca della Keele University di Staffordshire dimostra per la prima volta che un individuo che è stato esposto ad alluminio sul lavoro, e morto di Alzheimer, aveva alti livelli di alluminio nel cervello.


Anche se l'alluminio è una neurotossina conosciuta e l'esposizione professionale all'alluminio è stata implicata nelle malattie neurologiche, compreso l'Alzheimer, questo dato è rituenuto la prima registrazione di un legame diretto tra l'Alzheimer e una elevata quantità di alluminio nel cervello a seguito dell'esposizione professionale al metallo.


Nel 2003 un maschio caucasico 58enne, senza storia medica nota, ha avuto la diagnosi di Alzheimer. Dieci anni prima, quest'uomo del nord-est dell'Inghilterra, aveva cominciato a lavorare nella preparazione di un nuovo materiale (DARMATT KM1), usato come isolante nelle industrie del combustibile nucleare e in quelle spaziali.


Questo lavoro lo ha esposto quotidianamente alla «polvere» di solfato di alluminio per 8 anni. Per la protezione dall'inalazione dei materiali aveva ricevuto una maschera antipolvere «normale». Entro breve tempo dall'inizio del lavoro l'uomo ha cominciato a lamentare delle ulcere alla bocca, mal di testa e stanchezza. Nel 1999 ha iniziato a mostrare problemi di memoria e a soffrire di depressione.


Dopo la sua morte, a 66 anni, nel 2011, un esame neuropatologico ha confermato l'Alzheimer di fase avanzata. E' seguita un'indagine, più completa che mai sul contenuto di alluminio del lobo frontale di un singolo individuo, che ha misurato l'alluminio su 49 diversi campioni di tessuto.


Il professor Chris Exley, del «The Birchall Centre» alla Keele University, ha detto: "I risultati hanno dimostrato in modo inequivocabile che il lobo frontale aveva un contenuto medio di alluminio almeno quattro volte superiore a quanto ci si potrebbe aspettare in un cervello di controllo di pari età".

"L'osservazione che la polvere di alluminio trasportata nell'aria è probabilmente responsabile dei livelli elevati di alluminio nel cervello, implica pesantemente che il naso e possibilmente i polmoni sono state le principali vie di ingresso dell'alluminio nel corpo e nel cervello".

"Nel complesso, questi risultati suggeriscono fortemente che l'esposizione professionale all'alluminio ha contribuito in modo significativo alla morte prematura di questo individuo con Alzheimer".

 

 

 

 


FonteKeele University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Pubblicato in  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)