Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La luce blu può combattere la stanchezza giorno e notte

I ricercatori del «Brigham and Women Hospital» (BWH) hanno scoperto che l'esposizione alle lunghezze d'onda brevi, o luce blu, durante il giorno biologico, migliora direttamente ed immediatamente la prontezza e le prestazioni.


Questi risultati sono pubblicati nel numero di febbraio della rivista Sleep.


"La nostra ricerca precedente aveva dimostrato che la luce blu è in grado di migliorare la vigilanza durante la notte, ma i nuovi dati dimostrano che questi effetti si estendono anche all'esposizione alla luce nelle ore diurne", ha detto Shadab Rahman, PhD, ricercatore nella «Division of Sleep Medicine» del BWH e autore principale di questo studio. "Questi risultati dimostrano che una prolungata esposizione alla luce blu durante il giorno ha l'effetto di allertare".


Per determinare quali lunghezze d'onda della luce sono più efficaci per scongiurare l'affaticamento, i ricercatori del BWH hanno collaborato con George Brainard, PhD, professore di neurologia della Thomas Jefferson University, che ha sviluppato l'attrezzatura di luce specializzata usata nello studio.


I ricercatori hanno confrontato gli effetti della luce blu con l'esposizione ad una pari quantità di luce verde, sulla vigilanza e sulle prestazioni di 16 partecipanti allo studio, per 6,5 ore nel corso della giornata. I partecipanti hanno quindi valutato quanto si sono sentiti assonnati, hanno avuto la misurazione dei loro tempi di reazione e hanno indossato elettrodi per valutare i cambiamenti nei modelli di attività cerebrale durante l'esposizione alla luce.


I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti esposti costantemente alla luce blu si sono auto-valutati come meno assonnati, avevano tempi di reazione più rapidi e un minor numero di cadute di attenzione durante i test delle prestazioni rispetto a coloro che erano stati esposti alla luce verde. Hanno anche evidenziato cambiamenti nei modelli di attività cerebrale che indicavano uno stato più vigile.


"Questi risultati contribuiscono a farci capire come la luce impatti sul cervello e aprono una nuova gamma di possibilità per usare la luce per migliorare la vigilanza umana, la produttività e la sicurezza", ha spiegato Steven Lockley, PhD, neuroscienziato del BWH e ricercatore senior dello studio. "Mentre contribuire a migliorare la vigilanza nei lavoratori notturni ha degli ovvi benefici per la sicurezza, anche i turnisti di giorno potrebbero beneficiare di una migliore qualità della luce, per aiutarli non solo a vedere meglio, ma anche a renderli più attenti".


I ricercatori notano che la prossima grande sfida è capire come fornire una migliore illuminazione. Anche se la luce naturale è quella ideale, molte persone non hanno accesso alla luce del giorno nelle scuole, nelle case o nei luoghi di lavoro. Oltre a migliorare l'accesso alla luce del giorno, l'avvento di nuove tecnologie di illuminazione più controllabili, può contribuire a permettere ai ricercatori di sviluppare sistemi di illuminazione "intelligenti" progettati per massimizzare gli effetti benefici della luce sulla salute, la produttività e la sicurezza umane.


Questa ricerca è stata finanziata dal National Space Biomedical Research Institute attraverso la NASA.

 

 

 

 

 


FonteBrigham and Women's Hospital.

Riferimenti:  Shadab A. Rahman, Erin E. Flynn-Evans, Daniel Aeschbach, George C. Brainard, Charles A. Czeisler, Steven W. Lockley. Diurnal Spectral Sensitivity of the Acute Alerting Effects of Light. SLEEP, 2014; DOI: 10.5665/sleep.3396

Pubblicato in eurekalert.org (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.