Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Invertita steatosi epatica (fegato grasso) indotta da obesità, nei topi

Ricercatori della Johns Hopkins hanno scoperto che l'acido valproico, un farmaco ampiamente prescritto per il trattamento dell'epilessia, ha il beneficio aggiuntivo di ridurre l'accumulo di grasso nel fegato e di abbassare i livelli di zucchero nel sangue dei topi obesi. Una sintesi della loro ricerca appare nel numero di questo mese della rivista Molecular Pharmacology.


La steatosi epatica può portare a insufficienza epatica ed è spesso causata da obesità e da una dieta ricca di grassi. L'obesità è associata anche allo sviluppo di diabete di tipo 2, che sabota il controllo del corpo sui livelli di zucchero nel sangue. Come problema in rapida crescita nel mondo sviluppato, l'obesità colpisce attualmente oltre 90 milioni di americani.


Studiando i modi in cui la famiglia di enzimi citocromo P450 elabora l'acido valproico, i biochimici della Johns Hopkins hanno scoperto che può attivare la proteina AMPK, già conosciuta per essere un buon bersaglio farmacologico per il trattamento dei disturbi metabolici come il diabete di tipo 2 e dell'obesità.


Il laboratorio di Bumpus ha studiato come gli enzimi della famiglia del citocromo P450 elaborano i farmaci nelle cellule. Gli esseri umani hanno 57 enzimi di questo tipo, e molti di loro funzionano nel farmaco acido valproico. Nel corso della loro ricerca, Namandjé Bumpus, PhD, assistente professore di farmacologia, e il borsista postdottorato Lindsay Avery, PhD, hanno scoperto che l'acido valproico potrebbe attivare l'AMPK nel topo e nelle cellule del fegato umano in modo proporzionale alla dose. "E' stato interessante scoprire che l'acido valproico può attivare l'AMPK", dice Bumpus. "E ancora meglio, i suoi sottoprodotti possono attivare l'AMPK a dosi molto più basse. Questa è una qualità desiderabile se si volesse usarlo alla fine per curare le persone".


Sapendo che l'acido valproico è elaborato ampiamente dagli enzimi del citocromo P450, il team di ricerca ha aggiunto un inibitore del citocromo P450 al topo e alle cellule di fegato umano e ha scoperto che l'AMPK non viene attivato. Questo suggerisce che le molecole che attivano l'AMPK sono i sottoprodotti dell'acido valproico, e non l'acido valproico in sé.


Per verificare questa teoria, hanno aggiunto quattro versioni modificate chimicamente del farmaco alle cellule ed hanno scoperto che i derivati ​​sono riusciti ad attivare l'AMPK, senza acido valproico. Infatti, hanno raggiunto maggiore attivazione dell'AMPK ad un quarantesimo della concentrazione.


Per valutare l'assorbimento e la degradazione dell'acido valproico negli organismi viventi, hanno dato il farmaco a topi obesi con elevati livelli di zucchero nel sangue, fegato grasso e rapido aumento di peso. I topi trattati hanno mostrato una diminuzione del livello di zucchero nel sangue, un calo della dimensione e dell'accumulo di grasso nel fegato, e una stabilizzazione del peso - piuttosto che quel continuo aumento di peso sperimentato dai topi non trattati.


"I miglioramenti osservati nella salute di questi topi obesi sono stati molto incoraggianti", dice Bumpus. "Speriamo di riuscire a trovare risultati simili nelle persone obese che assumono acido valproico".


Questo lavoro è stato finanziato dal National Institute of General Medical Sciences.

 

 

 

 

 


FonteJohns Hopkins Medicine.

Riferimenti:  L. B. Avery, N. N. Bumpus. Valproic Acid Is a Novel Activator of AMP-Activated Protein Kinase and Decreases Liver Mass, Hepatic Fat Accumulation, and Serum Glucose in Obese Mice. Molecular Pharmacology, 2013; 85 (1): 1 DOI: 10.1124/mol.113.089755

Pubblicato in hopkinsmedicine.org  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.