Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio di 35 anni: abitudini salutari riducono rischio demenza

Uno studio che ha monitorato le abitudini di salute di 2.235 uomini per un periodo di 35 anni, ha scoperto che l'esercizio fisico riduce significativamente il rischio di demenza e di altre malattie croniche.


Lo studio, pubblicato ieri sulla rivista PLoS ONE da dei ricercatori dell'Università di Cardiff, è il più lungo nel suo genere a sondare l'influenza dei fattori ambientali nelle malattie croniche, identificando cinque comportamenti salutari necessari per avere le migliori possibilità di condurre una vita libera dalle malattie: esercizio fisico regolare, non fumare, peso corporeo basso, dieta sana e consumo basso di alcol.


Le persone che hanno seguito costantemente quattro o cinque di questi comportamenti hanno avuto il 60 per cento in meno di demenza e declino cognitivo (e l'esercizio fisico è il fattore attenuante più forte), così come il 70 per cento in meno di casi di diabete, malattie cardiache e ictus, rispetto alle persone che non ne hanno seguito nessuno.


"La dimensione della riduzione dei casi di malattia a causa di questi semplici passi salutari ci ha davvero stupiti ed è di enorme importanza per l'invecchiamento della popolazione", ha detto il ricercatore principale professor Peter Elwood dalla Scuola di Medicina dell'Università di Cardiff. "Quello che dimostra la ricerca è che seguire uno stile di vita sano conferisce benefici per la salute sorprendentemente grandi; i comportamenti salutari hanno un effetto molto più vantaggioso rispetto a qualsiasi trattamento medico o procedura di prevenzione. Iniziare e seguire uno stile di vita sano è comunque una responsabilità del singolo. Purtroppo le prove che emergono da questo studio dimostrano che pochissime persone seguono uno stile di vita completamente salutare. Inoltre, i nostri risultati rivelano che, anche se il numero di persone che fumano è calato da quando è iniziato lo studio, il numero di persone che conducono uno stile di vita completamente salutare non è cambiato", ha aggiunto.


Recenti indagini indicano che meno dell'uno per cento delle persone in Galles segue uno stile di vita completamente sano, basato sui cinque i comportamenti consigliati, e che il cinque per cento della popolazione non segue nessuno dei  comportamenti raccomandati, che equivale più o meno all'intera popolazione di una città media di 240.000 abitanti.


Il Professor Elwood ha proseguito: "Se le persone avessero adottato anche solo un comportamento sano in più all'inizio dello studio, 35 anni fa, e se solo la metà di essi l'avesse rispettato, allora durante i successivi 35 anni avremmo avuto una riduzione del 13 per cento della demenza, del 12 per cento del diabete, del 6 per cento della malattia vascolare e del 5 per cento della mortalità". Il Caerphilly Cohort Study ha registrato i comportamenti salutari di 2.235 uomini tra i 45 e i 59 anni di età a Caerphilly, nel Galles meridionale. Lo studio aveva molteplici scopi ed è stato la base di oltre 400 articoli di ricerca sulla stampa medica. Uno degli obiettivi più importanti era esaminare il rapporto tra stili di vita sani, malattie croniche e declino cognitivo per un periodo di 35 anni, e monitorare i cambiamenti nell'adozione di comportamenti sani.


Il dottor Doug Brown, Direttore di Ricerca e Sviluppo della Alzheimer's Society, ha dichiarato: "Sappiamo da tempo che ciò che è buono per il cuore è anche un bene per la testa, e questo studio fornisce ulteriori prove che dimostrano che una vita sana potrebbe ridurre significativamente le probabilità di sviluppare la demenza. Questi grandi studi longitudinali sono costosi e complicati da svolgere, ma sono essenziali per capire come si può prevenire la demenza. Chiediamo al G8 della prossima settimana (ndt: inizia oggi 11 Dicembre 2013) di impegnarsi in un maggiore finanziamento di importanti studi come questo che ci danno la speranza di ridurre l'incidenza della demenza in futuro".


Christopher Allen, Infermiere Cardiaco Senior della British Heart Foundation, che ha cofinanziato lo studio, ha detto: "I risultati di questo studio supportano in modo schiacciante l'idea che adottare uno stile di vita sano riduce il rischio di malattie cardiovascolari e demenza. Speriamo che questi risultati facciano molto nell'incoraggiare le persone a considerare attentamente il loro stile di vita e come questo impatti sulla loro salute negli anni successivi".


Rebecca Wood, amministratore delegato di Alzheimer's Research UK ha detto: "Questo ampio studio evidenzia ulteriormente l'importanza di uno stile di vita sano, e fornisce l'ennesima testimonianza che una vita sana può ridurre il rischio di demenza. Abbiamo ancora bisogno di ulteriori ricerche per capire come prevenire la demenza, ed è per questo che Alzheimer's Research UK sta investendo in questa area, ma è incoraggiante per le persone sapere che ci sono semplici passi che si possono fare ora per ridurre il rischio di questa malattia devastante. Abbiamo di fronte forti aumenti potenziali del numero di persone affette da demenza, visto che la popolazione invecchia, e se vogliamo affrontare questa crisi direttamente dobbiamo investire nella ricerca".


Il Ministro della Sanità Mark Drakeford ha detto: "Il Caerphilly Cohort Study ha messo in risalto la misura in cui è nelle nostre mani la prevenzione delle malattie e la salvaguardia della salute. Ci fa intuire con chiarezza l'effetto che avranno sulla nostra salute futura le decisioni che prendiamo sullo stile di vita". Un vivere malsano ha rappresentato circa il 10 per cento dei costi del Servizio Sanitario Nazionale in Galles dall'inizio dello studio, mentre la spesa annuale per la prevenzione e i servizi sanitari pubblici in Galles si stima sia stata di 280 milioni di sterline [nello stesso periodo].


Lo studio è stato finanziato dal Medical Research Council, dall'Alzheimer's Society e dalla British Heart Foundation.

 

 

 

 

 


Fonte: Cardiff University.

Riferimenti: Peter Elwood, Julieta Galante, Janet Pickering, Stephen Palmer, Antony Bayer, Yoav Ben-Shlomo, Marcus Longley, John Gallacher. Healthy Lifestyles Reduce the Incidence of Chronic Diseases and Dementia: Evidence from the Caerphilly Cohort Study. PLoS ONE, 2013; 8 (12): e81877 DOI: 10.1371/journal.pone.0081877

Pubblicato in cardiff.ac.uk (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.