Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Terapia 'individuale' contro mutazioni genetiche alla base di demenza e SLA

Scienziati della Johns Hopkins hanno messo a punto nuovi farmaci che - almeno in un piatto di laboratorio - sembrano fermare l'impatto di una mutazione genetica che distrugge il cervello, al lavoro in alcune forme di due malattie incurabili, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e la demenza.


Hanno fatto questa scoperta usando i neuroni che hanno creato a partire da cellule staminali conosciute come cellule staminali pluripotenti indotte (cellule iPS), derivate dalla pelle delle persone con SLA che hanno una mutazione genetica che interferisce con il processo di produzione delle proteine necessarie alla funzione normale dei neuroni.


"Gli sforzi per il trattamento di malattie neurodegenerative hanno il più alto tasso di fallimento tra tutte le sperimentazioni cliniche", dice Jeffrey D. Rothstein, MD, Ph.D., professore di neurologia e neuroscienze alla Johns Hopkins University School of Medicine e leader della ricerca descritta online sulla rivista Neuron. "Ma con questa tecnologia iPS, pensiamo di poter puntare un sottoinsieme esatto di pazienti con una specifica mutazione, ed avere successo. E' una terapia cerebrale individualizzata, proprio il genere di cose che è stato fatto nel cancro, ma non ancora in neurologia".


Gli scienziati hanno scoperto che nel 2011 oltre il 40 per cento dei pazienti con una forma ereditaria di SLA e almeno il 10 per cento dei pazienti con la forma sporadica non ereditata, hanno una mutazione nel gene C9ORF72. La mutazione é presente molto spesso nelle persone con demenza frontotemporale, la seconda forma più diffusa di demenza dopo l'Alzheimer. La stessa ricerca sembra spiegare perché alcune persone sviluppano sia la SLA che la demenza contemporaneamente e che, in alcune famiglie, un fratello può sviluppare la SLA e un altro la demenza.


Nel gene C9ORF72 di una persona normale ci sono fino a 30 ripetizioni di una serie di sei lettere del DNA (GGGGCC), ma nelle persone con il difetto genetico la stringa può essere ripetuta migliaia di volte. Rothstein, che è anche direttore del Brain Science Institute e del Robert Packard Center for ALS Research della Johns Hopkins, ha usato la sua grande banca di linee di cellule iPS di pazienti con SLA per individuare quelle con la mutazione C9ORF72, e poi ha fatto esperimenti con loro per capire il meccanismo con il quale le "ripetizioni" causano la caratteristica morte delle cellule cerebrali della SLA.


In una serie di esperimenti, scrive Rothstein, si é scoperto che nei neuroni IPS con la mutazione è perturbato il processo di utilizzo dell'impronta del DNA, per fare l'RNA e quindi produrre proteine. Di norma, le proteine che legano l'RNA facilitano la produzione di RNA. Invece, nei neuroni iPS con il C9ORF72 mutato, l'RNA prodotto dai stringhe GGGGCC ripetute si raggruppa, guasta il lavoro agendo come carta moschicida e agguanta la parte estremamente importante delle proteine leganti il RNA, tra cui una nota come ADARB2, necessaria per la corretta produzione di molti altri RNA cellulari. Nel complesso, la mutazione del C9ORF72 induce la cellula a produrre una quantità anomala di molti altri RNA normali e rende le cellule molto sensibili allo stress.


Per contrastare questo effetto, i ricercatori hanno sviluppato un certo numero di composti chimici mirati al problema. Il composto in questione si comporta come un rivestimento che corrisponde alle ripetizioni GGGGCC (come il velcro), impedendo alle ripetizioni simili alla carta moschicida di attirare l'esca, consentendo alla proteina che lega il RNA di fare correttamente il suo lavoro.


Rothstein dice la Isis Pharmaceuticals ha aiutato a sviluppare molti dei composti studiati e, lavorando a stretto contatto con il team della Johns Hopkins, è riuscita ad iniziare i test in pazienti umani di ALS con il C9ORF72 mutato nei prossimi anni. In collaborazione con il National Institutes of Health, sono già attivi i piani per iniziare a identificare un gruppo di pazienti con la mutazione C9ORF72 per la ricerca futura.


Rita Sattler, Ph.D., assistente professore di neurologia alla Johns Hopkins e collaboratrice dello studio, dice che senza la tecnologia iPS, il gruppo avrebbe avuto difficoltà a studiare la mutazione C9ORF72. "In genere, i ricercatori progettano roditori con mutazioni che imitano i difetti umani oggetto di ricerca e poi li studiano", dice. "Ma la natura delle molteplici ripetizioni l'ha reso quasi impossibile". Le cellule iPS hanno fatto il lavoro altrettanto bene o anche meglio di un modello animale, dice la Sattler, in parte perché gli esperimenti hanno potuto essere fatti usando cellule umane.


"Una linea di cellule iPS può essere usata in modo efficace e rapido per comprendere i meccanismi della malattia e come strumento per lo sviluppo di una terapia", aggiunge Rothstein. "Ora dobbiamo vedere se i nostri risultati si traducono in un trattamento prezioso per gli esseri umani".

[...]

 

 

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins Medicine.

Riferimenti: Christopher J. Donnelly, Ping-Wu Zhang, Jacqueline T. Pham, Aaron R. Heusler, Nipun A. Mistry, Svetlana Vidensky, Elizabeth L. Daley, Erin M. Poth, Benjamin Hoover, Daniel M. Fines, Nicholas Maragakis, Pentti J. Tienari, Leonard Petrucelli, Bryan J. Traynor, Jiou Wang, Frank Rigo, C. Frank Bennett, Seth Blackshaw, Rita Sattler, Jeffrey D. Rothstein. RNA Toxicity from the ALS/FTD C9ORF72 Expansion Is Mitigated by Antisense Intervention. Neuron, 2013; 80 (2): 415 DOI: 10.1016/j.neuron.2013.10.015

Pubblicato in hopkinsmedicine.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.