Ricerche
Batteri del cavo orale trovati nei tessuti di Alzheimer
Un tipo particolare di batteri orali è stato collegato all'Alzheimer da un nuovo studio condotto da un team internazionale di ricercatori.
Essi ritengono che il batterio scoperto nel cervello possa innescare risposte del sistema immunitario e portare ai cambiamenti patologici che determinano malattie come l'Alzheimer.
Per lo studio, Lakshmyya Kesavalu, professore associato della Facoltà di Odontoiatria all'Università della Florida, e un team di ricercatori internazionali, hanno esaminato i tessuti cerebrali di 10 pazienti di Alzheimer e li hanno confrontati con quelli di 10 campioni di cervello non-Alzheimer.
E' stato utilizzato un tipo particolare di test chiamato marcatura a immunofluorescenza e immunoblotting per esaminare il cervello e trovare un batterio orale chiamato lipopolisaccaride.
Il lipopolisaccaride, un componente del batterio Porphyromonas gingivalis, è stato trovato in quattro dei 10 campioni di cervello di Alzheimer. Non è stato trovato in alcuno dei campioni provenienti dal cervello delle persone che non avevano l'Alzheimer. "Questo dimostra chiaramente che c'è un'associazione tra batteri orali e l'Alzheimer, ma non un'associazione causale", ha detto la Kesavalu.
Lo studio è il primo a dimostrare un legame tra l'esistenza della componente del batterio orale lipopolisaccaride e l'Alzheimer. La nuova ricerca arriva dopo uno studio dell'UF condotto su topi che erano stati infettati con quattro principali agenti patogeni parodontali. In questo studio ancora non pubblicato, i ricercatori hanno scoperto che il batterio orale si trasferisce nel cervello dei topi, confermando ulteriormente la ricerca del gruppo sugli esseri umani.
Secondo la Kesavalu, i risultati non dimostrano che i batteri orali causano l'Alzheimer, ma prevenire le malattie gengivali è comunque una buona idea, e si possono fare passi facili per ottenerlo: "Le persone dovrebbero lavarsi i denti regolarmente due volte al giorno; in secondo luogo, si dovrebbe usare il filo interdentale regolarmente per evitare che ci siano placche batteriche tra i denti, e terzo, si dovrebbe andare dal dentista regolarmente per la pulizia dei denti. Quarto, non fumare", ha detto.
La Kesavalu prevede di continuare questa ricerca. "Avendo dimostrato la presenza di componenti batterici orali nel cervello di Alzheimer, stiamo progettando di studiare l'associazione causale tra i principali batteri parodontali e l'Alzheimer in modelli di topo", ha detto.
La gengivite affligge il 97 per cento della popolazione, secondo la Kesavalu. È una delle malattie più comuni che insorge negli esseri umani, più comune del normale raffreddore.
Fonte: Journal of Alzheimer’s Disease
Pubblicato in PsychCentral (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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