Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato segnale cruciale che guida lo sviluppo del cervello

Gli scienziati del The Scripps Research Institute (TSRI) hanno decodificato un segnale molecolare importante che guida lo sviluppo di una regione chiave del cervello nota come la neocorteccia.


Come regione più grande che si è evoluta più recentemente del cervello, la neocorteccia è particolarmente sviluppata nell'uomo ed è responsabile dell'elaborazione sensoriale, della memoria a lungo termine, del ragionamento, delle azioni muscolari complesse, della coscienza e di altre funzioni.


"La neocorteccia dei mammiferi ha una struttura caratteristica con sei strati di neuroni, e la nostra ricerca aiuta a spiegare come questa struttura stratificata sia generata nella prima infanzia", ​​ha detto Ulrich Mueller, presidente del Dipartimento di Neuroscienza Molecolare e Cellulare del TSRI e direttore del Dorris Neuroscience Center al TSRI.


La scoperta, che appare nel numero del 7 Agosto di Neuron, potrà probabilmente aiutare anche la ricerca sull'autismo, la schizofrenia e sulle altre patologie psichiatriche. "Con studi come questo, stiamo iniziando a comprendere le normali funzioni delle molecole, le cui interruzioni provocate da mutazioni genetiche possono causare disturbi dello sviluppo cerebrale", ha detto Mueller.


Il segnale scoperto dal team di Mueller aiuta a guidare la migrazione dei neuroni neonati attraverso la neocorteccia in sviluppo. Tali neuroni nascono da cellule di tipo staminale nella parte inferiore della neocorteccia, dove si avvolgono intorno ad un grande spazio pieno di liquido nel cervello chiamato ventricolo. I neuroni neonati migrano poi verso l'alto, o radialmente, lontano dal ventricolo, diretti ai posti loro assegnati nella struttura colonnare a sei strati della neocorteccia, da - tra le altre - cellule di guida speciali chiamate cellule Cajal-Retzius (CR).


Decenni fa gli scienziati hanno scoperto una proteina di segnalazione chiave (reelin), secreta dalle cellule CR e che i neuroni corticali baby devono rilevare per migrare correttamente. (I topi mutanti che mancano di una forma funzionale della proteina, tra le altre anomalie, mostrano un'andatura barcollante - reeling in inglese, da cui il nome). Ci sono stati indizi da allora che le cellule CR e i neuroni corticali baby scambino anche altri segnali molecolari. "Ma in tanti anni di studio, nessuno è riuscito a trovare questi altri segnali", ha detto Mueller.


Tuttavia, in uno studio pubblicato nel 2011, Mueller e i colleghi del laboratorio hanno trovato un indizio significativo. La reelin, hanno scoperto, guida la migrazione neuronale, almeno in parte, stimolando l'espressione dei neuroni neonati di una molecola generica di adesione cellulare, la caderina2 (CDH2). Poichè la CDH2 può essere espressa da quasi ogni tipo di cellula nella neocorteccia in sviluppo, il team ha quindi iniziato a cercare altri fattori che potrebbero spiegare la specificità delle interazioni tra cellule CR e la migrazione dei neuroni neonati. [...]


Il nuovo studio rappresenta un grande passo verso la comprensione scientifica piena della migrazione neuronale nella neocorteccia, ed è probabile che sia rilevante anche per lo studio delle malattie del cervello in sviluppo.


Le anomalie della segnalazione della reelin negli esseri umani sono stati collegati all'autismo, alla depressione, alla schizofrenia e persino all'Alzheimer, e, negli ultimi anni, anche le mutazioni della proteina caderina sono state collegate a disturbi come la schizofrenia e l'autismo. "Studi come il nostro forniscono informazioni su tali risultati, dimostrando che queste molecole, in collaborazione con le nectine, regolano i processi di sviluppo chiave come il posizionamento dei neuroni nella corteccia cerebrale", ha detto Mueller.

 

 

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute.

Riferimento: Cristina Gil-Sanz, Santos J. Franco, Isabel Martinez-Garay, Ana Espinosa, Sarah Harkins-Perry, Ulrich Müller. Cajal-Retzius Cells Instruct Neuronal Migration by Coincidence Signaling between Secreted and Contact-Dependent Guidance Cues. Neuron, 2013; 79 (3): 461 DOI: 10.1016/j.neuron.2013.06.040

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)