Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ultrasuoni al cervello: nuova opportunità terapeutica?

Le tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva idonee alle condizioni mentali e neurologiche comprendono la stimolazione magnetica transcranica (TMS) per la depressione, e  la stimolazione (elettrica) transcranica a corrente continua (tDCS), che dimostrano di migliorare la memoria.

Anche la stimolazione ecografica transcranica (TUS) dimostra risultati promettenti e sono in corso esperimenti per trattare con questa tecnica traumi cerebrali, Alzheimer e disturbi da stress post-traumatico.


Gli ultrasuoni (ecografia) sono vibrazioni meccaniche, tipo suoni, ma con frequenze molto maggiori rispetto al limite superiore dell'udito umano, da circa 20 mila a 20 milioni di cicli al secondo (da 20 kilohertz a 20 megahertz). Le vibrazioni ultrasoniche penetrano il tessuto corporeo, comprese le ossa, e sono molto utilizzate per visualizzare le strutture anatomiche tramite effetti di eco, ad esempio vedere i bambini non ancora nati nel grembo materno, e gli organi, i vasi sanguigni, i nervi e le altre strutture nella pratica medica.


Praticamente ogni parte del corpo, compreso il cervello, è visualizzato in modo sicuro con gli ultrasuoni ad intensità da bassa a moderata. Gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità possono danneggiare il tessuto mediante riscaldamento e cavitazione, e sono usati per l'asportazione mediante ablazione di tumori e altre lesioni. Gli ultrasuoni 'sub-termici' possono stimolare in modo sicuro il tessuto neurale.


Nel 2002 un gruppo dell'UCLA guidato da Alexander Bystritsky ha notato effetti collaterali benefici nei pazienti psichiatrici il cui cervello era stato visualizzato con TUS. Un team guidato da W. Jamie Tyler del Virginia Tech ha visto cambiamenti comportamentali ed elettrofisiologici indotti da TUS negli animali. Un gruppo di Harvard guidato da SS Yoo ha usato gli ultrasuoni focalizzati puntati sulla corteccia motoria del topo per agitare la coda dell'animale. Ma mancavano finora studi clinici di TUS che punta a stati mentali umani.


Ora, in un articolo sulla rivista Brain Stimulation, un gruppo dai Dipartimenti di Anestesiologia e Radiologia del Medical Center dell'Università dell'Arizona di Tucson, ha verificato la modulazione della TUS per gli stati mentali in uno studio pilota condotto su volontari umani che soffrono di dolore cronico. Hanno usato un dispositivo clinico di scansione ad ultrasuoni (General Electric LOGIQe, nella foto in alto), con la sonda ecografica applicata al cuoio capelluto sovrastante la corteccia temporale e frontale del cervello (visibile sullo schermo di imaging). In ordine casuale, ogni soggetto ha ricevuto due applicazioni da 15 secondi: finte (placebo) o ultrasuoni a 8 megahertz (non rilevabili dai soggetti).


Dopo l'esposizione, i soggetti hanno segnalato (su scale analogiche visive) un significativo miglioramento dell'umore sia dopo 10, che dopo 40 minuti dalla TUS, ma non dopo quella finta / placebo. In un seguito dello studio (condotto da Jay Sanguineti e John JB Allen, psicologi della University of Arizona) i risultati preliminari suggeriscono che una TUS a 2 megahertz (che attraversa il cranio più facilmente) può essere più efficace nel miglioramento dell'umore, rispetto alla TUS a 8 megahertz.


Il meccanismo con cui la TUS può influenzare gli stati mentali è sconosciuto (come lo è il meccanismo con cui il cervello produce gli stati mentali). Tyler ipotizza che la TUS agisce via stiramento vibrazionale delle membrane neuronali e/o della matrice extracellulare, ma due recenti studi del gruppo di Anirban Bandyopadhyay dell'Istituto Nazionale di Scienza dei Materiali (NIMS) di Tsukuba in Giappone (Sahu et al. [2013] Appl. Phys. Letts 102, 123701; Sahu et al [2013] Biosensors and Bioelectronics 47:141) hanno suggerito un'altra possibilità.


Il gruppo del NIMS ha usato la nanotecnologia per studiare le proprietà conduttive dei singoli microtubuli, polimeri di proteine di tubulina (la proteina più diffusa del cervello). Come componenti principali del citoscheletro neuronale, i microtubuli crescono ed estendono i neuroni, formano e regolano le sinapsi, sono interrotti nell'Alzheimer, e sono teoricamente legati alla elaborazione delle informazioni, alla codifica della memoria e agli stati mentali. Il gruppo di Bandyopadhyay del NIMS ha scoperto che i microtubuli hanno notevoli proprietà conduttive elettroniche quando sono eccitati a certe specifiche frequenze di risonanza, ad esempio a pochi megahertz, proprio la gamma della TUS.


Il dottor Stuart Hameroff, autore principale del nuovo studio sulla TUS, scrive: "Questo suggerisce che la TUS può stimolare le risonanze a megahertz naturali nei microtubuli cerebrali, migliorando non solo l'umore e gli stati mentali coscienti, ma forse anche le funzioni dei microtubuli nella plasticità sinaptica, la crescita e la riparazione dei nervi. Abbiamo in programma ulteriori studi con TUS su traumi cerebrali, Alzheimer e disturbi da stress post-traumatico. 'Mettere a punto i tubuli' può aiutare in diversi stati mentali e disturbi cognitivi".

 

 

 

 

 


Fonte:  Center for Consciousness Studies, University of Arizona, Anesthesiology, via Newswise.

Riferimento: Stuart Hameroff, Michael Trakas, Chris Duffield, Emil Annabi, M. Bagambhrini Gerace, Patrick Boyle, Anthony Lucas, Quinlan Amos, Annemarie Buadu, John J. Badal. Transcranial Ultrasound (TUS) Effects on Mental States: A Pilot Study. Brain Stimulation, 2013; 6 (3): 409 DOI: 10.1016/j.brs.2012.05.002.

Pubblicato in Science Daily il 15 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.