Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Molecola sinaptica non funziona come si credeva: nuovi obiettivi per l'Alzheimer?

In un paio di nuovi documenti, i ricercatori della School of Medicine della University of California di San Diego e della Royal Netherlands Academy of Arts and Sciences capovolgono una vecchia tesi sul funzionamento di base di una molecola recettore chiave coinvolta nella segnalazione tra i neuroni, e descrivono il modo in cui un composto legato all'Alzheimer impatta quel recettore e indebolisce le connessioni sinaptiche tra le cellule cerebrali.

I risultati sono pubblicati nella pre-edizione del 18 febbraio dei Proceedings of National Academy of Sciences.


Da tempo oggetto di studio, il recettore NMDA (nello schema a fianco, da Wikipedia) si trova sulle sinapsi neuronali, le molteplici giunzioni in cui le cellule del cervello negoziano i messaggi elettrici e chimici. In particolare, i recettori NMDA sono canali ionici attivati dal glutammato, un importante neurotrasmettitore "eccitatorio" associato alla cognizione, all'apprendimento e alla memoria.


"I recettori NMDA sono ben noti per consentire il passaggio degli ioni di calcio nelle cellule e, quindi, per attivare la segnalazione biochimica"
, scrive il ricercatore principale Robert Malinow, MD, PhD professore di neuroscienze alla School of Medicine della UC San Diego. La nuova ricerca, tuttavia, indica che i recettori NMDApossono operare anche indipendentemente dagli ioni di calcio. "Questo capovolge un punto di vista che dura da decenni sul modo in cui funzionano i recettori NMDA", afferma Malinow, docente "Shiley-Marcos" di ricerca sull'Alzheimer in onore del Dr. Leon Thal (famoso ricercatore di Alzheimer della UC San Diego morto in un incidente aereo con monomotore nel 2007).


Nello specifico, Malinow e colleghi hanno trovato che il legame del glutammato con il recettore NMDA causa cambiamenti conformazionali del recettore che induce indebolimento sinaptico e compromissione della funzione cerebrale. Hanno anche scoperto che l'amiloide-beta (peptide che costituisce le placche killer dei neuroni associate all'Alzheimer) induce cambiamenti conformazionali nel recettore NMDA che portano anch'essi ad un indebolimento delle sinapsi.


"Queste nuove scoperte ribaltano opinioni comuni in materia di sinapsi e, sono in grado potenzialmente di identificare nuovi bersagli per il trattamento dell'Alzheimer"
, conclude Malinow.


Co-autori di entrambi gli studi sono Helmut W. Kessels, Center for Neural Circuits and Behavior, Departments of Neuroscience and Biology, UCSD e del Netherlands Institute for Neuroscience, Royal Academy of Arts and Sciences; e Sadegh Nabavi, Center for Neural Circuits and Behavior, Departments of Neuroscience and Biology, UC San Diego. La ricerca è stata finanziata in parte dal National Institutes of Health, dalla Shiley-Marcos Foundation, dalla Cure Alzheimer's Foundation, e dalla Internationale Stichting Alzheimer Onderzoek.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: University of California, San Diego Health Sciences.

Pubblicato in Science Daily il 19 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)