Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un ulteriore passo verso la riparazione del sistema nervoso centrale

Nonostante i recenti progressi nella comprensione dei meccanismi delle lesioni nervose, non sono chiare le soluzioni di ingegneria tessutale per riparare i danni del sistema nervoso centrale (SNC), a causa del ruolo cruciale e complesso svolto dalla nicchia di cellule staminali neurali (NSC).

Questa zona, dove sono conservate le cellule staminali dopo lo sviluppo embrionale, per la produzione di nuove cellule, esercita uno stretto controllo su numerose funzioni cruciali, come la promozione della crescita e la ri-creazione di spunti biochimici e fisici essenziali per la differenziazione delle cellule neurali.

Cultura di cellule neuronali in un microscopio
confocale. Il citoscheletro è coloraot di rosso, i
nucliei di blu e i nuclei proliferativi di verde. (Credit:
Image courtesy of Universidad de Barcelona)

Secondo il primo autore dello studio, Zaida Álvarez, del Gruppo dei Biomateriali per Terapie Rigenerative dell'Istituto di Bioingegneria della Catalogna (IBEC), "per sviluppare strategie di progettazione di tessuti atti a riparare i danni al sistema nervoso centrale, è indispensabile progettare biomateriali che imitino strettamente la nicchia NSC e le sue caratteristiche fisiche e biochimiche".


Nello studio guidato da Soledad Alcántara dell'Università di Barcellona, il team ha testato tipi di acido polilattico (PLA) con proporzioni diverse di isomeri L e D/L, un materiale biodegradabile che consente l'adesione neurale e la crescita delle cellule, come materiali per la rigenerazione dei nervi. Essi hanno scoperto che uno dei tipi (un PLA con una percentuale di isomeri di 70/30) ha mantenuto il gruppo importanti di cellule progenitrici neuronali e gliali in vitro.


Il PLA 70/30 è più amorfo, degrada più velocemente e, soprattutto, rilascia una notevole quantità di L-lattato, che è essenziale per il mantenimento e la differenziazione delle cellule progenitrici neurali. "Lo scopo della ricerca era trovare un biomateriale in grado di sostenere la popolazione di cellule staminali neurali e di generare nuove cellule differenziate, al fine di avviare lo sviluppo di un impianto che permetta la rigenerazione del cervello", spiega la Alcántara.


"Le proprietà meccaniche e di superficie del PLA70/30, che abbiamo usato qui nella forma di film microsottili, ne fanno un buon substrato per l'adesione, la proliferazione e la differenziazione delle cellule neurali" aggiunge la Álvarez. "Le proprietà fisiche di questo materiale e il rilascio di L-lattato quando si degrada, che fornisce un substrato ossidativo alternativo alle cellule neurali, agiscono in sinergia per modulare i fenotipi progenitrici", conclude il ricercatore.


I risultati suggeriscono che, l'introduzione di modelli 3D che mimano l'architettura delle nicchie NSC embrionali su strutture basate sul PLA70/30, può essere un buon punto di partenza per la progettazione di dispositivi impiantabili nel cervello. "Questi saranno in grado di indurre o attivare cellule progenitrici neurali esistenti ad auto-rinnovarsi e a produrre nuovi neuroni, stimolando in situ la risposta rigenerativa del sistema nervoso centrale", afferma Álvarez.


Permettere al sistema nervoso centrale di rigenerarsi potrebbe aprire la porta a nuove strategie promettenti per affrontare i danni accidentali e numerose malattie come gli ictus e i disturbi degenerativi come il Parkinson e l'Alzheimer.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Universidad de Barcelona.

Riferimento:
Zaida Álvarez, Miguel A. Mateos-Timoneda, Petra Hyroššová, Oscar Castaño, Josep A. Planell, José C. Perales, Elisabeth Engel, Soledad Alcántara. The effect of the composition of PLA films and lactate release on glial and neuronal maturation and the maintenance of the neuronal progenitor niche. Biomaterials, 2013; 34 (9): 2221 DOI: 10.1016/j.biomaterials.2012.12.001.

Pubblicato in Science Daily il 29 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.