Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Piccola modifica, grande miglioramento: applicata legatura alogena alla scoperta di farmaci

La legatura alogena è applicata da qualche tempo nell'ingegneria dei cristalli, nella ricerca sui materiali e nelle nanotecnologie.

Scienziati dell'Heidelberg Institute for Theoretical Studies (HITS) e dell'Accademia Ceca delle Scienze di Praga hanno ora sviluppato un nuovo strumento da utilizzare nelle legature alogene per applicazioni di scoperte farmacologiche.


La chimica alogena è sfruttata dai chimici di medicinali da quasi 70 anni. Fino ad oggi, gli alogeni erano considerati utili per ottimizzare le cosiddette proprietà ADMET (Assorbimento, Distribuzione, Metabolismo, Escrezione, Tossicità) di potenziali farmaci: migliorano l'assorbimento orale e agevolano l'attraversamento delle barriere biologich; sono utili per il riempimento delle piccole cavità idrofobiche presenti in molte proteine bersaglio; e prolungano la durata del farmaco. In breve: rendono più simili ai farmaci dei composti di interesse. Tuttavia sono molto ignorate nello sviluppo pre-clinico di farmaci le interazioni dirette mediate da atomi di alogeno.



Figura a sinistra: la distribuzione della carica attorno
alla molecola bromobenzene. In blu le regioni di
potenziale elettrostatico negativo, in grigio quelle
positive. Il disco grigio in prima linea rappresenta il
foro sigma. Figura a destra: la sovrapposizione
delle posizioni previte di legame dell'inibitore K17
della caseina chinasi 2 (codice PDB 2OXY) con
(rosso) e senza (blu) fori sigma espliciti (ESH) e
confronto con la struttura cristallina (grigio).
(Credit: Agnieszka Bronowska / HITS)


Recentemente, scienziati di Heidelberg e di Praga, che lavorano nella chimica quantistica e nella progettazione di farmaci a base di struttura, hanno messo a punto un nuovo strumento usare le legatura alogena nella chimica farmaceutica computazionale e nelle applicazioni per la scoperta di farmaci. Lo studio, condotto dalla Dr. Agnieszka Bronowska dell'Istituto per gli Studi Teorici di Heidelberg (HITS), in collaborazione con gli scienziati dell'Accademia Ceca delle Scienze, è stato pubblicato nella rivista Chemical Communication.


La maggior parte degli alogeni - tranne il fluoro - hanno proprietà uniche che permettono loro di stabilizzare l'interazione diretta tra farmaci potenziali e le loro proteine obiettivo. Queste proprietà sono di origine chimica quantistica; in particolare l'anisotropia della distribuzione di carica attorno all'atomo di alogeno, quando è legato a un substrato che attrae l'elettrone.


Pur essendo carichi negativamente, gli alogeni hanno regioni che rimangono cariche positivamente (figura a sinistra nell'immagine qui sopra). Queste regioni, chiamati fori sigma, sono responsabili del carattere direzionale e stabilizzante della legatura alogena con altri atomi elettronegativi, come l'ossigeno o l'azoto. Trascurare i fori sigma porta a fare errori nella previsione della struttura e nell'energetica di complessi proteici per medicinali e quindi al fallimento nello sviluppo di farmaci.


Approssimando i fori sigma a carica positiva con un pseudo-atomo carico e privo di massa (chiamato foro sigma esplicito o ESH), Agnieszka Bronowska e i suoi colleghi hanno incorporato un effetto chimico quantistico nei metodi di calcolo più veloci (e molto meno precisi), applicabili alla progettazione di farmaci basata sulle strutture. "Abbiamo testato quasi un centinaio di complessi tra proteine rilevanti in medicina e molecole alogenate", dice la Bronowska. "I risultati mostrano un miglioramento significativo nella descrizione di tali complessi a seguito dell'introduzione di ESH".


Il nuovo metodo è già utilizzato da gruppi di ricerca nella Repubblica Ceca, nel Regno Unito e negli Stati Uniti per la progettazione di nuovi composti per il trattamento di tumori resistenti alla chemioterapia, di malattie infettive, e dell'Alzheimer.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale dell'Heidelberg Institute for Theoretical Studies.

Riferimento:
Michal Kolář, Pavel Hobza, Agnieszka K. Bronowska. Plugging the explicit σ-holes in molecular docking. Chemical Communications, 2013; 49 (10): 981 DOI: 10.1039/C2CC37584B.

Pubblicato in ScienceDaily il 19 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.