Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificate le parti del cervello necessarie per ricordare le parole

Un team di neurologi e neurochirurghi di University College London ha identificato le parti del cervello che sono necessarie per ricordare le parole e come queste sono influenzate da una forma comune di epilessia.

sharing ideas through words Image by pressfoto on Freepik

Il nuovo studio, pubblicato su Brain Communications, ha scoperto che il restringimento della parte anteriore e laterale del cervello (cortecce prefrontali, temporali, cingolate e ippocampo) era legato a difficoltà a ricordare le parole. La scoperta evidenzia che la rete deputata a creare e memorizzare i ricordi di parole è dispersa in tutto il cervello.


Ciò è particolarmente cruciale per aiutare a comprendere condizioni come l'epilessia, in cui i pazienti possono avere difficoltà a ricordare le parole. I ricercatori sperano che i loro risultati possano guidare il trattamento neurochirurgico per i pazienti con epilessia, aiutando i chirurghi a evitare parti del cervello importanti per il linguaggio e la memoria, che altrimenti potrebbero essere intaccate, durante le operazioni chirurgiche.


Il coautore senior, professor John Duncan (UCL Queen Square Institute of Neurology), ha dichiarato:

“Essere in grado di ricordare e richiamare le parole è importante perché la memoria quotidiana funzioni bene. Per scoprire le cause dell'epilessia si usano scansioni dettagliate del cervello a risonanza magnetica, che possono mostrare se una qualsiasi parte del cervello è ridotta. Misurando le parti del cervello che sono ridotte e quanto una persona riesce a ricordare le parole, possiamo capire quali parti del cervello sono usate per generare e conservare i ricordi.

"Inoltre, se i farmaci non fermano le convulsioni, questo ci aiuta a guidare il trattamento neurochirurgico per l'epilessia di una persona, per evitare di danneggiare le parti del cervello necessarie perché la memoria funzioni bene".


In questo studio, il primo del suo genere, i ricercatori hanno esaminato 84 persone con epilessia del lobo temporale (epilessia derivante dal lobo temporale ai lati della testa) e sclerosi dell'ippocampo (una condizione in cui una parte del cervello è sfregiata, con influenze sulla memoria) e 43 persone sane. I pazienti sono stati divisi in quelli con sclerosi dell'ippocampo sul lato sinistro e sul lato destro.


Sono state usate scansioni MRI ad alta risoluzione per misurare le dimensioni e la forma di diverse parti del cervello, come la corteccia cerebrale (lo strato esterno del cervello responsabile del pensiero, della memoria, dell'attenzione, della percezione, della consapevolezza e del linguaggio) e aree specifiche all'interno dell'ippocampo (la parte del cervello che aiuta ad apprendere, memorizzare e navigare nello spazio).


Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a test standardizzati per valutare la memoria verbale. Questi test facevano parte della Adult Memory and Information Processing Battery, che misura come le persone possono ricordare e richiamare le parole. I ricercatori hanno quindi confrontato i punteggi dei test di memoria con le dimensioni di diverse aree cerebrali, per vedere se parti cerebrali più piccole erano collegate a memoria peggiore.


Hanno scoperto che le dimensioni ridotte in alcune aree cerebrali, come le cortecce prefrontali, temporali e cingolate, e parti dell'ippocampo, erano legate a peggiore memoria per le parole nelle persone con epilessia nata nei lobi temporali. Questi risultati sono importanti anche per capire come il cervello organizza e ricorda le parole.


Il primo autore dott. Giorgio Fiore (National Hospital for Neurology and Neurochirurgia, UCLH) ha dichiarato:

"Questa ricerca è importante in quanto ci aiuta a capire come la memoria potrebbe fallire e può aiutare nella progettazione di operazioni neurochirurgiche per l'epilessia, perché non peggiorino la memoria".

 

 

 


Fonte: University College London (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: G Fiore, [+15], A Miserocchi. Cortico-hippocampal networks underpin verbal memory encoding in temporal lobe epilepsy. Brain Comm, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.