Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificata proteina cruciale per comprendere e trattare l'Alzheimer

Ricercatori dell'Università di Colonia hanno identificato una forma specifica della proteina tau che è responsabile della mediazione della tossicità dei gruppi di proteine ​​dannosi nei neuroni umani e quindi rappresenta un nuovo bersaglio per trattamenti futuri

tau tangles inside neuron Image by AI-fx on Freepik

Un gruppo di ricerca dell'Università di Colonia ha fatto una scoperta significativa per comprendere il ruolo della proteina tau nel morbo di Alzheimer (MA). Usando le cellule staminali pluripotenti indotte dall'uomo (IPSC), il team internazionale ha dimostrato che una forma specifica della proteina tau, l'isoforma 1N4R, è responsabile della mediazione degli effetti tossici dei ciuffi proteici nelle cellule cerebrali umane.


Lo studio, pubblicato su Alzheimer’s & Dementia, è stato guidato dal dott. Hans Zempel dell'Institute of Human Genetics, che è anche leader di gruppo del Career Advancement Program (CAP) al Center for Molecular Medicine Cologne (CMMC) dell'Università di Colonia e dell'University Hospital Cologne.


Se una persona soffre di MA, certe proteine ​​si sono accumulate nelle cellule cerebrali, formando ciuffi che limitano la normale funzione cellulare o addirittura ne causano la morte. Il team dei dott. Buchholz e Zempel ha usato tecniche all'avanguardia come l'editing genetico CRISPR/CAS9 e scansioni a cellule vive nelle IPSC per dimostrare che l'isoforma 1N4R della tau è responsabile degli effetti patologici sulla cellula.


Le IPSC sono cellule staminali umane generate da altre cellule; ad esempio, le cellule della pelle possono essere riprogrammate in IPSC e da lì trasformate in cellule cerebrali (neuroni). I ricercatori hanno testato diverse forme della proteina tau esprimendole specificamente nelle cellule nervose. In questo modo, i ricercatori hanno potuto analizzare come ogni isoforma di proteina influisce sulla cellula. Secondo la dott.ssa Sarah Buchholz, la prima autrice,

"Questo studio rappresenta un progresso significativo nell'aiutarci a comprendere i meccanismi del MA. Identificando la tau 1N4R come una proteina chiave, abbiamo scoperto un nuovo obiettivo potenziale per trattamenti futuri".


L'approccio interdisciplinare dello studio non solo aiuta a comprendere meglio il MA, ma dimostra anche l'importanza dei modelli di cellule umane nella ricerca neurodegenerativa. Sono necessari ulteriori studi per tradurre i risultati di questo studio in applicazione clinica, in particolare per convalidare i risultati in modelli animali adeguati e per sviluppare terapie specifiche che intervengono in questo processo.

 

 

 


Fonte: University of Cologne (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S Buchholz, [+10], H Zempel. The tau isoform 1N4R confers vulnerability of MAPT knockout human iPSC-derived neurons to amyloid beta and phosphorylated tau-induced neuronal dysfunction. Alz&Dem, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)