Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Varie misure del paziente favoriscono la diagnosi precoce dell'Alzheimer

Il progetto Europeo PredictAD, guidato dal ricercatore principale Jyrki Lötjönen del VTT Technical Research Centre della Finlandia, ha sviluppato uno strumento di supporto decisionale per la diagnosi oggettiva dell'Alzheimer.

Lo strumento mette a confronto le misure di un paziente con quelle di altre persone disponibili in grandi database e fornisce un indice semplice circa la gravità della malattia. Il progetto ha dimostrato che lo strumento migliora l'accuratezza della diagnosi e la fiducia dei medici nella loro decisione, facendo una diagnosi più precoce possibile.

La demenza è stato recentemente identificata come una priorità sanitaria in Europa e negli Stati Uniti. L'Alzheimer, la causa più comune di demenza, vale da sola circa l'1% del prodotto interno lordo (PIL) di tutto il mondo e il numero delle persone colpite raddoppierà nei prossimi 20 anni. La diagnosi precoce è la chiave della soluzione del problema perché i trattamenti di questa malattia irreversibile devono essere iniziati nella fase iniziale per essere efficienti.

Le attuali linee guida della diagnostica della malattia sottolineano il ruolo di vari biomarcatori, che comprendono misure di risonanza magnetica (MRI), tomografia ad emissione di positroni (PET), biomarcatori del liquido cerebrospinale (CSF) e biomarcatori genetici oltre alla compromissione evidente della memoria. Nessuna di queste misure da sola fornisce sufficienti informazioni per la diagnostica. Attualmente, i medici formulano la diagnosi finale, combinando misure eterogenee con informazioni provenienti da interviste del paziente e dei parenti. Questo processo implica un ragionamento soggettivo e richiede grandi competenze ai medici.

Gli ospedali moderni hanno enormi riserve di dati contenenti informazioni che nessuno ha mai estratto. Per esempio, l'ippocampo è una struttura centrale della memoria (ed è colpito dall'Alzheimer) e i database di immagini MRI del cervello contengono informazioni sulla variabilità normale dell'ippocampo nelle persone sane e in quelle ammalate. Queste informazioni possono essere utilizzate nella diagnostica con modellazione matematica sistematica.

PredictAD ha progettato un approccio totalmente nuovo per la misurazione oggettiva dello stato del paziente. Questo sistema di supporto decisionale, sviluppato in stretta collaborazione con i medici, mette a confronto le misurazioni del paziente con misurazioni di altre persone presenti in banche dati di grandi dimensioni e offre alla fine un indice e una rappresentazione grafica che riflette lo stato del paziente. L'indice è un barometro della malattia che prepara il terreno a decisioni più concrete ed oggettive. La rappresentazione grafica fornisce al medico un colpo d'occhio informativo sullo stato del paziente in confronto a centinaia di altre persone, alcune con la malattia e alcune sane.

"Lo strumento PredictAD fornisce una nuova opzione per supportare il processo decisionale, fornendo informazioni oggettive sul paziente", dice il Prof. Hilkka Soininen dell'Università della Finlandia orientale, che ha guidato la validazione clinica del progetto.

Il Prof. Gunhild Waldemar del Copenhagen University Hospital di Rigshospitalet sottolinea l'importanza della ricerca per l'Alzheimer: "Una diagnostica efficace e precoce in combinazione con i nuovi farmaci in via di sviluppo e una precoce cura psicosociale possono ritardare l'istituzionalizzazione dei pazienti, ridurre la sofferenza ed i costi per la società. E' stato calcolato che ritardare l'insorgenza della malattia di cinque anni potrebbe dimezzare i costi dell'Alzheimer e ritardarne l'insorgenza e la progressione di un solo anno ridurrebbe il numero di casi di circa il 10%".

Questo studio è stato supportato dal progetto "From patient data to personalized healthcare in Alzheimer's disease" (PredictAD) con finanziamenti della Commissione Europea nell'ambito del 7° programma quadro.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: Materiale del VTT Technical Research Centre della Finlandia.

Riferimento: J. Mattila, J. Koikkalainen, A. Virkki, A. Hviid-Simonsen, M. van Gils, G. Waldemar, H. Soininen, J. Lötjönen, The Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative. Disease State Fingerprint for Evaluating the State of Alzheimer's Disease in Patients. Journal of Alzheimer's Disease, 27: 163-176, 2011.

Pubblicato in ScienceDaily il 15 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a continuare ad informarti:

Notizie da non perdere

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.