Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Farmaco liraglutide può rallentare il declino cognitivo dell'Alzheimer?

Un farmaco GLP-1 sembra rallentare il declino cognitivo proteggendo il cervello, secondo i dati di un esperimento clinico di Fase 2B riferiti alla Conferenza dell'Alzheimer's Association.

drugs in glass flask

Gli agonisti del recettore GLP-1 (glucagon-like peptide-1), che imitano il peptide naturale tipo-glucagone rilasciato dallo stomaco dopo aver mangiato, possono aiutare le persone a gestire il diabete, a perdere peso e a ridurre il rischio di malattie cardiache, ictus e malattie renali.


Una ricerca su animali modello del morbo di Alzheimer (MA) suggerisce che questi farmaci possono avere effetti neuroprotettivi, ridurre le forme precoci di amiloide, normalizzare l'elaborazione del glucosio da parte del cervello e migliorare la memoria e l'apprendimento. Il liraglutide (della Novo Nordisk) probabilmente funziona con molteplici meccanismi nel cervello.


Questa nuova ricerca, riferita all'AAIC 2024, suggerisce che il liraglutide può proteggere il cervello delle persone con MA lieve e ridurre fino al 18% il declino cognitivo dopo un anno di trattamento, rispetto al placebo, rallentando il restringimento di parti del cervello che sono vitali per memoria, apprendimento, linguaggio e processo decisionale.


Maria C. Carrillo PhD, responsabile scientifico Alzheimer's Association, ha affermato:

"Siamo in un'era di promesse senza precedenti, con nuovi trattamenti in varie fasi di sviluppo che rallentano o magari impediscono il declino cognitivo causato dal MA. Questa ricerca fornisce speranza che siano all'orizzonte altre opzioni per cambiare il decorso della malattia. Il riproposizione di farmaci già approvati per altre condizioni ha il vantaggio di fornire dati ed esperienza da ricerche precedenti e un uso pratico, quindi sappiamo già molto sull'efficacia del mondo reale in altre malattie, e gli effetti collaterali".


[...] L'esperimento randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, Evaluating the Effects of the Novel GLP-1 Analogue Liraglutide in Alzheimer’s Disease (ELAD) guidato da Paul Edison MD/PhD, professore di scienze all'Imperial College London, includeva 204 pazienti con MA lieve da 24 cliniche di tutto il Regno Unito. Ciascuno di loro ha avuto un'iniezione sottocutanea giornaliera per un anno: la metà (102) ha ricevuto fino a 1,8 mg di liraglutide e il resto ha ricevuto un placebo.


Prima dell'inizio dello studio, tutti i pazienti si sono sottoposti a scansioni di risonanza magnetica (MRI) per valutare la struttura e i volumi del cervello, a scansioni PET del metabolismo del glucosio e a test dettagliati della memoria. Questi sono stati ripetuti alla fine dello studio con visite regolari.


L'obiettivo primario dello studio era il cambiamento nel tasso metabolico del glucosio cerebrale nelle regioni corticali del cervello (ippocampo, lobo temporale mediale e cingolato posteriore), che non è stato raggiunto. Tuttavia, l'obiettivo secondario di cambiamento nei punteggi per le misure cliniche e cognitive e l'obiettivo esplorativo del volume del cervello hanno mostrato un beneficio statisticamente significativo.


"La perdita più lenta del volume del cervello suggerisce che il liraglutide protegge il cervello, proprio come le statine proteggono il cuore", ha affermato il dott. Edison. "Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, il liraglutide può agire attraverso vari meccanismi, come riduzione dell'infiammazione nel cervello, abbassamento della resistenza all'insulina e degli effetti tossici dei biomarcatori del MA (amiloide-beta e tau) e miglioramento del modo in cui comunicano le cellule nervose del cervello".


Edison ha aggiunto che quelli nello studio che hanno ricevuto liraglutide avevano quasi il 50% in meno di perdita di volume in diverse aree del cervello, che includono materia grigia frontale, temporale, parietale e totale, misurata dalla risonanza magnetica. Queste aree sono responsabili di varie funzioni critiche che spesso sono influenzate dal MA, tra cui memoria, linguaggio e processo decisionale.


I ricercatori hanno anche eseguito test cognitivi ai pazienti, prima del trattamento e a 24 e 52 settimane. Sebbene lo studio non sia stato progettato per a valutare i cambiamenti cognitivi, i ricercatori hanno scoperto che i pazienti che hanno ricevuto liraglutide hanno avuto un calo più lento del 18% della funzione cognitiva in un anno rispetto a quelli che hanno avuto il placebo.


La funzione cognitiva è stata calcolata come punteggio composito di 18 diversi test di memoria, comprensione, linguaggio e orientamento spaziale (punteggio ADAS EXEC z). Tra chi ha completato 52 settimane di trattamento (79 persone), quelli che hanno assunto il farmaco hanno visto un rallentamento statisticamente significativo del declino cognitivo (p <0,01).


Gli effetti collaterali più comuni erano problemi gastrointestinali come la nausea, che costituivano il 25,5% di tutti gli eventi avversi nel gruppo liraglutide. Si sono verificati 25 effetti collaterali gravi in 18 partecipanti (17,6%) del braccio placebo e su 7 partecipanti (6,9%) del braccio di trattamento. È improbabile che gli effetti collaterali più gravi fossero correlati al trattamento dello studio, ha affermato il dott. Edison.


Studi clinici in fase avanzata di analoghi GLP-1 sono ben posizionati per testare ulteriormente questo effetto. Ad esempio, EVOKE Plus è un esperimento clinico di 3 anni del semaglutide su oltre 1.800 persone con MA iniziale. Da notare che la FDA-Food and Drug Administration ha approvato 2 marchi del liraglutide: uno per la perdita di peso (Saxenda) e l'altro per il diabete (Vicloza).

 

 

 


Fonte: Alzheimer's Association via Neuroscience News (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.