Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto un nuovo ruolo di una proteina che aiuta a formare ricordi

La scoperta, pubblicata sul Journal of Neuroscience, potrebbe avere implicazioni per migliorare la memoria e alleviare i ricordi traumatici.

Ricercatori della Virginia Tech hanno scoperto una nuova funzione per una proteina comune nel cervello, uno sviluppo che fa luce sui misteri della mente e contiene implicazioni promettenti per il trattamento della perdita di memoria e del disturbo post traumatico da stress.

La proteina di norma esegue le pulizie necessarie nell'ippocampo del cervello lavorando nell'ambito di un complesso più ampio di proteine chiamato 'proteasoma', per distruggere altre proteine. Ma i ricercatori hanno da poco notato questa proteina, chiamata RPT6, comportarsi in un modo finora mai visto.

"Abbiamo scoperto che la RPT6 è capace di questa funzione completamente diversa, per cui si lega al DNA e aumenta l'espressione di altri geni o proteine durante la formazione della memoria", ha affermato Tim Jarome, professore associato di neurobiologia. "Ciò indica che la RPT6 ha un ruolo duale unico nella formazione della memoria, sia all'interno che all'esterno del complesso proteasoma".

La scoperta apre nuove strade per esaminare come funziona la RPT6 nel cervello e come potrebbe essere manipolata per migliorare la memoria e alleviare i disturbi della memoria come l'Alzheimer e il disturbo da stress post traumatico (PTSD).

Il progetto è stato guidato dalla ricercatrice Kayla Farrell, neo-laureata della School of Animal Sciences, che in precedenza aveva guidato uno studio che aveva identificato una proteina che poteva portare a un migliore trattamento terapeutico per le donne con PTSD.

L'espressione genica è fondamentale per la formazione della memoria: aiuta a costruire le reti neurali necessarie per formare e rafforzare i ricordi. I ricercatori non capiscono ancora perché la RPT6 abbia questa doppia funzione o come contribuisca a controllare le cellule che vengono reclutate per formare un ricordo.

"Deve esserci qualcos'altro al lavoro per regolare l'espressione genica", ha detto Jarome. "Stiamo cercando di capire ora come lo sta facendo".

Alla fine, la scoperta sarà utile per la ricerca in corso nel laboratorio di Jarome, che si concentra sulla comprensione e il trattamento dei disturbi della memoria come l'Alzheimer, la demenza e il PTSD.

"Questa scoperta ci sta guidando a qualcosa di nuovo per svelare le complessità del cervello e il modo in cui apprendiamo e archiviamo i ricordi", ha detto Jarome. "Speriamo che ciò contribuisca a informare nuove direzioni per comprendere il modo in cui l'espressione genica è controllata durante la memorizzazione. A lungo termine, ciò potrebbe portare a potenziali bersagli terapeutici per il controllo e il miglioramento della memoria o il trattamento di memorie disadattive".

 

Risultati principali dello studio

  • Doppia funzione di RPT6: la RPT6, una proteina presente in ogni cellula, era finora conosciuta per il suo ruolo all'interno del complesso proteasoma. Lo studio rivela che durante la formazione della memoria, la RPT6 può anche legarsi al DNA e regolare l'espressione genica, presentando una funzione duale unica.
  • Implicazioni per la manipolazione della memoria: la comprensione del doppio ruolo della RPT6 fornisce informazioni sui complessi processi di formazione della memoria. Questa conoscenza potrebbe aprire la strada a interventi terapeutici mirati per migliorare la memoria o alleviare le memorie negative associate a condizioni come il PTSD.
  • Significato per la ricerca futura: lo studio segna un passo cruciale nello svelare le complessità del controllo del cervello e dell'espressione genica durante la formazione della memoria. I ricercatori prevedono che le successive indagini sui meccanismi della RPT6 punteranno a nuove direzioni per comprendere la memoria a livello molecolare.

 

 

 


Fonte: Marya Barlow in Virginia Polytechnic Institute and State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Farrell, [+6], TJ Jarome. Phosphorylation of RPT6 Controls Its Ability to Bind DNA and Regulate Gene Expression in the Hippocampus of Male Rats during Memory Formation. J Neurosc, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.