Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il peso eccessivo può causare l'Alzheimer?

Gli scienziati della McGill University di Montreal in Canada hanno scoperto un meccanismo per cui l'eccesso di peso può portare alla neurodegenerazione che causa declino cognitivo. Ciò significa che prendere provvedimenti per perdere peso e mantenere una composizione corporea sana potrebbe aiutare a proteggere dalla demenza mentre invecchiamo.


Negli ultimi decenni, sono notevolmente aumentati i tassi di obesità in tutto il mondo. Ciò ha attirato l'interesse dei ricercatori a capire i meccanismi neurali alla base dell'obesità. Non è un segreto che essere obesi metta a rischio di molti problemi di salute, ma una nuova ricerca ha rivelato che potrebbe anche essere associata al morbo di Alzheimer (MA). Numerosi studi di neuro scansione hanno indicato possibili riduzioni della densità della materia grigia in alcune regioni del cervello delle persone obese.


L'accumulo eccessivo di grasso nel corpo è alla base di condizioni note come sovrappeso e obesità. Queste due condizioni differiscono nella quantità di grasso eccessivo accumulato e sono generalmente definite usando l'Indice di Massa Corporea (IMC o BMI, body mass index), che si ottiene dividendo il peso della persona in kg per il quadrato della sua altezza in metri (kg/m2). I valori di IMC da 25 a 30 indicano sovrappeso, mentre quelli oltre 30 indicano obesità.


I ricercatori del Neuro Center della McGill University hanno condotto di recente una ricerca innovativa per scoprire l'impatto dell'obesità sul nostro cervello. La maggior parte delle persone sa ora che l'obesità è più che un numero sulla scala e può avere enormi conseguenze su tutto il corpo, ma raramente le persone hanno considerato gli effetti dell'obesità sul cervello o hanno correlato un legame diretto con il numero crescente di casi di MA e demenza.


Sembra che la relazione tra obesità e funzione cognitiva sia radicata profondamente, e comprende l'aumento dell'infiammazione, la regolazione ormonale, il metabolismo del glucosio e la resistenza all'insulina. Tutti questi fanno parte dell'infiammazione, che contribuisce al deterioramento delle funzioni e delle cellule cerebrali.


I ricercatori hanno affermato che questo studio è stato suggerito da una ricerca precedente in cui hanno visto che i modelli di neurodegenerazione legati all'obesità erano visivamente simili a quelli del MA. Nello studio, hanno trovato l'atrofia della materia cerebrale e la perdita di cellule cerebrali sia nell'obesità che nei pazienti con MA.


Facendo piccoli ma importanti aggiustamenti dello stile di vita, come fare più esercizio, mangiare meno cibi trasformati e ridurre i livelli di stress, possiamo avere un impatto positivo sulla salute del cervello. La chiave è essere consapevoli degli effetti dannosi che queste condizioni possono causare in termini di demenza: la loro prevalenza sottolinea quanto sia essenziale che ci concentriamo sugli interventi che combattono i fattori di rischio metabolico, in modo da ridurre il danno a lungo termine.

 

 

 


Fonte: Franchell Hamilton MD in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • F Morys et al. Obesity-Associated Neurodegeneration Pattern Mimics Alzheimer’s Disease in an Observational Cohort Study. J Alzheimers Dis., 2023, DOI
  • F Morys et al. Association Between Midlife Obesity and Its Metabolic Consequences, Cerebrovascular Disease, and Cognitive Decline. J Clin Endocrinol Metab., 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)