Ricerche
Nuovo marcatore di Alzheimer nel sangue suggerisce cautela sugli integratori cerebrali
Livelli elevati dell'enzima PHGDH nel sangue degli anziani potrebbero essere un segnale di avvertimento precoce del morbo di Alzheimer, e uno studio guidato dall'Università della California di San Diego fornisce nuove prove a supporto di questa affermazione.
Nell'analisi del tessuto cerebrale, i ricercatori hanno osservato una tendenza coerente con i loro precedenti risultati nei campioni di sangue: i livelli di espressione del gene che codifica il PHGDH erano costantemente più alti negli individui con diverse fasi di MA, anche quelle che precedono la manifestazione dei sintomi cognitivi.
I risultati richiedono anche cautela nell'uso di integratori alimentari che contengono l'amminoacido serina come rimedio per il MA. Poiché il PHGDH è un enzima chiave nella produzione di serina, l'aumento dell'espressione di PHGDH rilevato nei pazienti di MA suggerisce che anche il tasso di produzione di serina nel cervello è aumentato e, quindi, assumere ulteriore serina potrebbe non dare benefici, secondo i ricercatori guidati da Sheng Zhong, professore di bioingegneria, e da Xu Chen, professore di neuroscienze, entrambi della UC San Diego.
Il nuovo studio, pubblicato il 3 maggio su Cell Metabolism, si basa su lavori precedenti di Zhong e colleghi che per primi hanno identificato il PHGDH come un potenziale biomarcatore del MA nel sangue. I ricercatori avevano analizzato campioni di sangue di anziani e hanno trovato un forte aumento dell'espressione genica del PHGDH nei pazienti di MA, così come in individui sani circa due anni prima della diagnosi della malattia.
I risultati erano promettenti e i ricercatori erano curiosi di capire se questo aumento potesse essere fatto risalire al cervello: nel loro nuovo studio, mostrano che è proprio così.
"È entusiasmante che la nostra precedente scoperta di un biomarcatore del sangue sia ora corroborata dai dati cerebrali", ha affermato Zhong. "Ora abbiamo forte evidenza che i cambiamenti che vediamo nel sangue umano sono correlati direttamente ai cambiamenti nel cervello nel MA".
I ricercatori hanno analizzato i dati genetici raccolti da cervelli umani post mortem di soggetti in 4 diverse coorti di ricerca, ciascuna costituita da 40/50 persone over-50. I soggetti consistevano di pazienti con MA, di cosiddetti individui 'asintomatici' (persone senza problemi cognitivi e senza diagnosi di MA, ma le cui analisi cerebrali post mortem hanno mostrato segni precoci di cambiamenti legati al MA) e di controlli sani.
I risultati hanno mostrato un aumento costante dell'espressione di PHGDH tra i pazienti di MA e negli individui asintomatici in tutte le 4 coorti, rispetto ai controlli sani. Inoltre, più altri erano i livelli di espressione, più era avanzata la malattia. Questa tendenza è stata osservata anche in due diversi modelli di topo di MA.
I ricercatori hanno anche confrontato i livelli di espressione del PHGDH dei soggetti con i loro punteggi su due diverse valutazioni cliniche: la Dementia Rating Scale, che valuta la memoria e l'abilità cognitiva di una persona e la stadiazione Braak, che valuta la gravità del MA in base alla patologia del cervello. I risultati hanno mostrato che peggiori sono i punteggi, maggiore è l'espressione di PHGDH nel cervello.
"Il fatto che il livello di espressione di questo gene sia direttamente correlato sia alla capacità cognitiva di una persona che alla patologia della malattia, è notevole", ha affermato Zhong. "Essere in grado di quantificare entrambe queste metriche complesse con una singola misurazione molecolare potrebbe potenzialmente rendere molto più semplice la diagnosi e il monitoraggio della progressione del MA".
Il caso contro la serina
I risultati hanno implicazioni per gli integratori di serina, che sono pubblicizzati per migliorare la memoria e la funzione cognitiva. Il protagonista della fabbricazione di serina nel corpo è il PHGDH.
Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che l'espressione del PHGDH sia ridotta nel MA e che l'aumento di assunzione di serina potrebbe aiutare il trattamento e la prevenzione. Sono già in corso studi clinici per testare i trattamenti di serina negli anziani con declino cognitivo.
Ma con i loro dati che mostrano costantemente una maggiore espressione di PHGDH nel MA, i ricercatori affermano che la produzione di serina può probabilmente già essere aumentata in questa malattia, contrariamente a quanto sostenuto da altri gruppi di ricerca.
"Chiunque cerchi la raccomandazione per la serina, o la prenda per mitigare i sintomi di MA, dovrebbe usare cautela", ha affermato il primo coautore Riccardo Calandrelli, ricercatore associato nel laboratorio di Zhong.
Fonte: Liezel Labios in University of California - San Diego (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Xu Chen, Riccardo Calandrelli, ...[+5], Sheng Zhong. PHGDH expression increases with progression of Alzheimer’s disease pathology and symptoms. Cell Metabolism, 2022, DOI
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