Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato meccanismo della memoria a lungo termine, legato anche all'Alzheimer

Un team di ricerca in neuroscienze della University of Iowa ha identificato un meccanismo biochimico fondamentale alla base dell'immagazzinamento della memoria e ha collegato questo meccanismo ai deficit cognitivi nei topi modello di Alzheimer e demenze correlate.

15355 memory news

Durante il lavoro per capire come si forma e si conserva la memoria nel cervello, il team ha identificato un nuovo meccanismo di piegatura delle proteine nel reticolo endoplasmatico che è essenziale per formare la memoria a lungo termine, e ha pubblicato lo studio il 23 marzo su Science Advances.


Ha poi dimostrato che questo meccanismo è compromesso nei topi modello di morbo di Alzheimer (MA), e che il ripristino di questo meccanismo di piegatura proteica inverte il deterioramento della memoria in questi topi, che sono usati per studiare la demenza.


Il team era guidato da Snehajyoti Chatterjee PhD, ricercatore del laboratorio di Ted Abel PhD, direttore dell'Iowa Neuroscience Institute, nonché preside e DEO del dipartimento di neuroscienze e farmacologia dell'UI.


Il laboratorio di Abel aveva dimostrato in precedenza che la famiglia dei fattori di trascrizione Nr4a è essenziale per il consolidamento della memoria a lungo termine. Questo ultimo studio ha identificato le proteine chaperoni (=guida, cicerone) nel reticolo endoplasmatico, che sono regolate dall'Nr4a.


Snehajyoti Chatterjee ha spiegato:

"Il ruolo del macchinario di piegatura delle proteine nella memoria a lungo termine è stato trascurato per decenni. Sappiamo che l'espressione genica e la sintesi proteica sono essenziali per il consolidamento della memoria a lungo termine e, a seguito dell'apprendimento, viene sintetizzato un gran numero di proteine.

"Perché le proteine ​​siano funzionalmente attive, devono essere piegate correttamente. Il nostro lavoro dimostra l'ipotesi che queste proteine ​​chaperoni sono quelle che effettivamente piegano le proteine ​​perché abbiano un impatto sulla funzione e la plasticità sinaptica".


La squadra ha anche usato la terapia genica per riattivare la proteina chaperone in topi modello del MA e ha scoperto che il deficit di memoria si è invertito, confermando che il macchinario di piegatura delle proteine ​​funge da interruttore molecolare per la memoria.


"L'identificazione di questo meccanismo di piegatura proteico è un passo cruciale per capire come sono memorizzati i ricordi e ciò che va storto nelle malattie associate al deterioramento della memoria", ha detto Abel. "Anche se non siamo ancora in grado di tradurre questo in una cura per i pazienti, capire questo percorso è essenziale per essere in grado un giorno di prevenire e trattare la malattia neurodegenerativa".

 

 

 


Fonte: Mary Kenyon in University of Iowa (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Snehajyoti Chatterjee, E Bahl, U Mukherjee, EN Walsh, M Shivarama Shetty, AL Yan, Y Vanrobaeys, JD Lederman, KP Giese, J Michaelson, Ted Abel. Endoplasmic reticulum chaperone genes encode effectors of long-term memory. Science Advances, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)