Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è un legame tra genetica e demenza?

Il rapporto 2019 World Alzheimer‘s Disease rileva che circa 50 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di demenza, una cifra che dovrebbe raggiungere i 152 milioni entro il 2050. Nonostante studi intensi, i ricercatori non conoscono ancora le cause esatte della base della demenza e come evolve.


Tuttavia, si è ipotizzato che alcuni geni possono avere un ruolo chiave e che l'identificazione precoce dei fattori genetici di rischio può contribuire alla prevenzione e al trattamento della demenza.


In particolare, i ricercatori ritengono che le varianti genetiche, chiamate anche polimorfismi del gene, nel gene del recettore della vitamina D, possono avere un ruolo chiave nell'esordio e nello sviluppo del lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impariment) e del morbo di Alzheimer (MA).


Il gene del recettore della vitamina D fornisce le istruzioni per produrre la proteina chiamata 'recettore della vitamina D', che, a sua volta, consente al corpo di rispondere e fare uso della vitamina D.


Le indagini epidemiologiche hanno dimostrato che le concentrazioni di vitamina D a basso contenuto di siero aumentano il rischio di declino cognitivo e che gli anziani con carenza di vitamina D hanno un rischio più elevato di sviluppare il MA.


Poiché la carenza di vitamina D è stata associata ad un aumento del rischio di demenza, i ricercatori hanno anche suggerito che le varianti del gene del recettore della vitamina D possono contribuire alla compromissione cognitiva.


I risultati degli studi fatti fino ad oggi, che hanno collegato i polimorfismi del gene del recettore della vitamina D alla demenza, tuttavia, sono stati contraddittori e incerti, in parte dovuti alle piccole dimensioni dei campioni.


In risposta a questa incertezza, Nanyang Liu e i suoi colleghi dello Xiyuan Hospital / China Academy of Chinese Medical Sciences di Pechino, hanno condotto una meta-analisi "basata su una dimensione più ampia del campione per chiarire il contributo dei polimorfismi del gene del recettore della vitamina D sulla suscettibilità all'MCI e al MA", e l'hanno pubblicata su Advances in Nutrition.


Per condurre la loro meta-analisi, gli autori hanno eseguito un'ampia ricerca sulla letteratura scientifica di studi pertinenti pubblicati in inglese o cinese, che li ha portati infine a dieci studi che soddisfavano i loro criteri. Successivamente, i ricercatori hanno valutato la qualità di ciascun studio e eseguito l'analisi statistica per giudicare la forza delle relazioni tra vari polimorfismi del gene della vitamina D e il rischio di MCI e MA.


I risultati della meta-analisi indicano che i polimorfismi ApaI e BsmI del recettore della vitamina D possono essere associati al rischio di sviluppare l'MCI, e che il polimorfismo TaqI può essere associato al rischio di MA.


Gli autori sottolineano che il legame tra il gene del recettore della vitamina D e la cognizione è complesso:

"L'espressione e l'effetto del recettore della vitamina D sono determinati non solo dalla genetica, ma anche dalla razza e dall'ambiente, e coinvolgono interazioni complesse che possono cambiare la connessione con la malattia."

"Considerando la dimensione del campione, i criteri di inclusione e le caratteristiche dei pazienti e dei controlli, i nostri risultati possono fornire le prove più forti ottenute fino ad oggi".


Riconoscono, tuttavia, che le loro scoperte hanno delle limitazioni, notando che "ulteriori studi con dimensioni più ampie del campione sono essenziali per raggiungere conclusioni chiare".


Questi futuri studi di ricerca possono, a loro volta, portare allo sviluppo di strategie per prevenire o ritardare l'insorgenza della demenza e di strategie per aiutare a rallentare e possibilmente a invertire, la progressione della malattia.

 

 

 


Fonte: Eric Graber in American Society for Nutrition (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nanyang Liu, Tingting Zhang, Lina Ma, Wei Wei, Zehui Li, Xuefan Jiang, Jiahui Sun, Hui Pei, Hao Li. Vitamin D Receptor Gene Polymorphisms and Risk of Alzheimer Disease and Mild Cognitive Impairment: A Systematic Review and Meta-Analysis. Advances in Nutrition, 24 June 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)