Esperienze e opinioni
Comunicare efficacemente con gli anziani: farli sentire rilevanti e rispettati
Viviamo in una società in cui la generazione post-2a guerra mondiale dei Baby Boomer (nati dal '46 al '64) sta raggiungendo la vecchiaia in numero sempre crescente, e rappresenta una fascia sempre più ampia della popolazione. In molti paesi, gli standard più elevati della vita e i progressi medici stanno estendendo l'aspettativa di vita per ben oltre gli 80 anni.
Prendersi cura degli anziani, e avere relazioni riuscite con loro, spesso richiede capacità di comunicazione e strategie uniche. Qui di seguito ci sono cinque suggerimenti per una comunicazione di successo con gli anziani. Non tutte queste idee possono valere per la tua situazione particolare o per l'anziano coinvolto. Usa semplicemente ciò che funziona e scarta il resto. Queste idee presumono anche che il rapporto con l'anziano sia relativamente positivo e che lui sia sufficientemente cooperativo.
1. Usa pazienza e compassione
Va da sé che la pazienza e la compassione sono spesso necessarie quando si tratta di persone anziane. Le sfide fisiche, i movimenti lenti, la dimenticanza, il bisogno e l'apatia sono solo alcuni dei comportamenti che si possono incontrare. A volte è facile perdere la pazienza e diventare frustrati. Si potrebbe anche essere tentati di rinunciare e andarsene.
Durante questi momenti, è molto utile mettersi nei panni dell'anziano, anche solo per un attimo. Considera l'anziano con cui hai a che fare, e completa la frase: “Non deve essere facile ...”, oppure “Deve essere difficile ...”. Ad esempio:
- “Lei è così apatica. Non deve essere facile vivere senza le sue amiche attorno”.
- “Lui fa tutto così lentamente. Deve essere difficile aver a che fare con l'artrite ogni giorno".
Avere empatia per l'anziano è un modo efficace per generare più pazienza e compassione. Se, nonostante gli sforzi, la pazienza è ancora scarsa, resta lontano dall'anziano per un po' di tempo, se possibile. Torna quando sei in uno stato d'animo più calmo.
2. Chiedi invece di ordinare
Come già accennato, una delle esigenze fondamentali di molti anziani è sentirsi rilevanti e rispettati. Puoi aiutare a convalidare queste esigenze chiedendo spesso, invece di ordinare, quando comunichi con l'anziano. Per esempio:
Invece di: “Mangerai zuppa a pranzo oggi”, puoi dire “Ti piacerebbe avere un po' di zuppa per pranzo?”, oppure “Mangeremo zuppa a pranzo oggi, va bene?”
Meglio ancora, offri delle scelte: “Ti piacerebbe mangiare zuppa o insalata a pranzo oggi?”
Le domande danno all'anziano un senso maggiore di rispetto e considerazione. Dare la possibilità di scelta gli dà un maggior senso di controllo dell'ambiente circostante.
Con gli anziani meno abili cognitivamente e fisicamente, chiedere e dare seguito senza aspettare necessariamente la risposta. Lascia che sentano di far parte del processo decisionale e di avere un certo grado di controllo su alcuni aspetti della loro vita.
3. Chiedi invece di presumere
Allo stesso modo, fai domande, invece di fare ipotesi quando si tratta di tue azioni in relazione all'anziano.
Ad esempio, invece di spegnere le luci nella stanza dell'anziano senza chiedere, puoi dire per esempio “Ora spengo le luci, ti va bene?”. Se l'anziano protesta, lascia che lo faccia lui, se l'azione non ha conseguenze. In caso contrario, spiega perché è importante per te fare ciò che è necessario fare (nella maggior parte dei casi, per la salute e il benessere dell'anziano).
4. Usa la forma “Io”, invece del “Tu”
Sappiamo dallo studio della comunicazione efficace che le persone (compresi molti anziani) in genere non rispondono bene quando sentono di ricevere troppi ordini. Tale linguaggio “autoritario” si manifesta spesso nell'uso di dichiarazioni con il “tu”, seguite da una direttiva. Per esempio:
- “Tu devi fare esercizio oggi!”
- “Tu devi prendere la tua medicina!”
- “Tu devi dare aria alla stanza”
- “Tu devi finire la zuppa!”
- “Tu non devi mancare all'appuntamento dal dottore!”
Quando le persone si sentono come se fossero comandate in continuazione, hanno più probabilità di rispondere con quello che gli psicologi chiamano le 3 F, "Fight, Flight and Freeze" (Lotta, Fuga e Blocco), portando a problemi comportamentali come discussioni, fuga o ostruzionismo.
Al contrario usa istruzioni che iniziano con “Io”, “È”, “Noi”, e “Questo”, per trasmettere i messaggi. Per esempio:
- “Io ti aiuterò a fare esercizio oggi”.
- “È importante prendere il farmaco”.
- “Noi dobbiamo dare un po' di aria fresca alla stanza”.
- “Finiamo la minestra, vuoi?”
- “Questo appuntamento dal medico è molto importante”.
Questi tipi di dichiarazioni costringono l'anziano ad essere più aperto a ciò che hai da dire, incoraggiano l'ascolto e riducono la possibilità di risposte "lotta, fuga o blocco".
5. Offri una scelta quando è possibile
Molti anziani desiderano mantenere un senso di indipendenza. Questo può essere particolarmente importante quando sentono di avere limitazioni fisiche e cognitive, ma comunque desiderano mantenere un certo livello di controllo locale nella loro vita.
Ove possibile e opportuno, offri scelte a un anziano quando interagisci con lui. Questo può essere semplice come chiedere se gli piacerebbe avere la scelta A o la scelta B per il pranzo. Avere la capacità di operare delle scelte può dare all'anziano un maggior senso di fiducia, di stima e di sicurezza, poiché sente il potere di essere proattivo nella vita.
Fonte: Preston Ni in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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