Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


2 cose che puoi fare oggi per iniziare ad abbassare il rischio di Alzheimer

2 cose che puoi fare oggi per iniziare ad abbassare il rischio di AlzheimerLa struttura dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule cerebrali.

Nel 1993 fu approvato il primo farmaco per il morbo di Alzheimer (MA). Anche se potrebbe aver aiutato alcuni pazienti con sintomi lievi, non è stato di certo una bacchetta magica. Da allora, la scienza ha cercato di individuare le cause elusive della devastante perdita di memoria e del deterioramento fisico.


Ora, delle ricerche entusiasmanti potrebbero indicare la strada verso trattamenti nuovi e migliori. Non solo, i risultati di due recenti studi forniscono un indizio piuttosto solido su una strategia efficace che puoi attuare per sconfiggere il MA, molto prima che inizi ...

 

L'Alzheimer non è solo la placca cerebrale

Uno dei tratti distintivi del MA è l'accumulo di placche amiloidi tra i neuroni del cervello. Proprio come l'accumulo di placca che può ostruire le arterie, questi ammassi appiccicosi di proteine ​​si accumulano tra le cellule nervose e disturbano la funzione cerebrale.


Sfortunatamente, concentrarsi su questi accumuli di placca come precursore principale del MA non ha portato allo sviluppo di alcun trattamento efficace.


Ora, due studi indipendenti sono andati in una direzione diversa, con risultati promettenti. Entrambi hanno considerato la centrale energetica delle nostre cellule, i mitocondri, come la chiave per prevenire il MA. Ed ecco cosa hanno scoperto ...

 

Il ruolo dei mitocondri nell'Alzheimer

I mitocondri sono responsabili dell'assunzione di nutrienti e ossigeno e della loro trasformazione in energia. In sostanza, forniscono il carburante che mantiene in funzione il complesso motore del tuo corpo. Con l'avanzare dell'età, le nostre cellule si deteriorano e diventa più difficile sostituire i mitocondri. I nostri livelli di energia diminuiscono e vari sistemi corporei possono funzionare male.


Ma uno studio francese del 2017 ha identificato due meccanismi auto-protettivi in ​​cui i mitocondri cercano di evitare questo danno: la 'risposta mitocondriale alle proteine mal ripiegate', che protegge i mitocondri dallo stress; e la mitofagia, che ricicla i mitocondri difettosi.


Quando i ricercatori hanno stimolato questi due processi nei topi, non solo hanno visto una migliore funzione mitocondriale e un minor numero di placche amiloidi, ma c'era anche una significativa normalizzazione delle funzioni cognitive. La ricerca francese è la prima a dimostrare che i due meccanismi sopracitati funzionano effettivamente per combattere il MA.


Sfortunatamente, sappiamo già che i malati di MA hanno mitocondri difettosi. Quindi quali sono le implicazioni per il trattamento del MA? Sembra che aumentando i mitocondri possiamo ricavare una mente forte, con i mitocondri sani di cui ha bisogno per implementare questi meccanismi di auto-protezione ... ma c'è un altro passo ...

Lo stress ossidativo fa parte della causa

I ricercatori della Arizona State University hanno dimostrato che un ceppo tossico di proteina amiloide-beta chiamato 'a-beta oligomerico' (OAβ) interrompe la normale funzione mitocondriale e che questo accade molto presto nel processo di MA, molto prima che appaiano le placche cerebrali del pieno MA.


Il risultato più promettente di questo studio è che i mitocondri nei nostri neuroni possono essere protetti dall'OAβ con un composto che limita lo stress ossidativo. Pre-trattando i neuroni umani con un composto simile al CoQ10, e quindi esponendoli all'OAβ, ha dimostrato che la limitazione dello stress ossidativo potrebbe ridurre il danno causato di norma dall'amiloide-beta.


Perché questi risultati sono importanti per te? Ti danno un paio di importanti indizi su come proteggere proattivamente il tuo cervello dal MA: aumentando i tuoi mitocondri e proteggendoli, riducendo la quantità di stress ossidativo che c'è nel tuo corpo.

 

Modi per potenziare i mitocondri

Probabilmente hai già molta familiarità con il CoQ10, il coenzima molto simile a quello usato nello studio dell'Arizona State University. Sappiamo da un po' che il CoQ10 aiuta a supportare le funzioni cellulari e la produzione di energia, e ora, soprattutto nel campo della ricerca sul MA, sappiamo che può limitare i danni della placca amiloide ...


Ma potresti non avere così tanta familiarità con il chinone pirroloquinolina (PQQ) un coenzima naturale (aiuta gli altri enzimi, come il CoQ10, a fare il loro lavoro nel nostro corpo) che è simile chimicamente al CoQ10.


Si ritiene che il PQQ aiuti ad aumentare i mitocondri. Ciò significa che se il numero dei mitocondri diminuisce a causa dell'età o della malattia, l'integrazione con PQQ può aiutare l'organismo a produrne naturalmente di più. E conosci l'impatto che potrebbe avere nel mantenere il tuo cervello sano dopo aver letto la ricerca sopra.

  • Il PQQ è particolarmente concentrato negli spinaci, nel tofu, nel tè verde, nei peperoni verdi e nei kiwi, ma dovresti mangiare o bere molti di questi alimenti per ottenere una dose terapeutica di PQQ.
  • Il CoQ10 è il più alto nelle carni di organi, come fegato e reni.

Quindi, per mantenere sani i mitocondri e aumentarne il numero, è consigliabile integrare almeno da 5 a 20 mg al giorno di PQQ e da 50 a 100 mg di CoQ10.

 

Ma questo è solo il primo passo ...

È importante anche tagliare il più possibile alimenti e abitudini che producono infiammazione. Questo perché l'infiammazione induce stress ossidativo, che può aumentare il danno provocato dalle placche amiloidi.

  1. Inizia con una dieta antinfiammatoria.
    • Elimina lo zucchero e lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio.
    • Abbandona gli alimenti trasformati (formaggi lavorati, salumi, biscotti, cracker, ecc.).
    • Bevi moderatamente o per niente.
    • Dimentica il cibo fritto.
    • Aggiungi alcuni di questi alimenti alla tua dieta:
      • Verdure a foglia verde
      • Broccoli
      • Mirtilli
      • Ananas
      • Salmone
      • Tè verde
      • Cioccolato fondente (con moderazione)
      • Avocado
    • Una dieta in stile mediterraneo è la strada da percorrere per ridurre, ridurre molto, il rischio di infiammazione.
    • Inoltre, cibi ricchi di probiotici come lo yogurt o un integratore probiotico possono aiutare a bilanciare i batteri intestinali e prevenire l'infiammazione.
  2. Rilassati. Lo stress cronico porta all'infiammazione cronica. Meditazione, massaggi, aromaterapia o un bagno caldo ... trova la tecnica di rilassamento che funziona per te.
  3. Dormi. Un sonno di meno di 6 ore a notte è stato collegato a un aumento significativo dei marcatori del sangue dell'infiammazione cronica. Dormire sul fianco (sinistro) sembra essere particolarmente utile nella lotta contro la demenza.
  4. Fai esercizio. Non è necessario fare sollevamento pesi, a meno che non lo si voglia. Fai una camminata veloce ogni giorno per ridurre il rischio di infiammazione.

 

 

 


Fonte: Joyce Hollman in Easy Health Options (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.