Esperienze e opinioni
I supercibi riusciranno a sconfiggere le malattie?
Per il nostro benessere è scientificamente provata l'importanza del mangiare sano, ancora meglio con una dieta variata. Parte di questo effetto può essere ottenuto con i cosiddetti 'supercibi' che stanno esplodendo in popolarità, a causa delle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, anche se dobbiamo essere attenti alle promesse sensazionalistiche.
Nel 2007 l'UE ha vietato l'uso di 'supercibo' sulle etichette senza una dichiarazione sanitaria "chiara, accurata e basata su prove scientifiche", che spiega perché il cibo fa bene alla salute dei consumatori.
Alcuni supercibi sembrano abbastanza esotici, come le bacche di Goji, il quinoa o le alghe. Molte aziende stanno provando nuove ricette, compresi questi ingredienti, per stimolare i palati occidentali. Ad esempio, prendi la nuova azienda irlandese Seamore. Nell'edizione di quest'anno di Seeds & Chips, un vertice mondiale sull'innovazione alimentare, la società ha presentato le reinterpretazioni di cibi tradizionali come le tagliatelle italiane o la pancetta inglese, sostituendo pasta e maiale con alghe marine.
Il fondatore e CEO Willem Sodderland ha spiegato che "in sostanza, le alghe sono un vegetale, ma contengono sostanze nutritive assenti nella maggior parte delle verdure, come iodio e Omega-3. Infatti, i pesci ottengono l'Omega-3 dalle alghe". Le tre alghe di acqua fredda studiate dall'azienda, cioè la Himanthalia marrone, la Palmaria Palmata rossa che ha sapore della pancetta, e la varietà verde più conosciuta, hanno pochissimi grassi.
"C'è molta ricerca scientifica isolata sull'alimentazione con alghe, che per esempio ha trovato una connessione tra la crescente longevità dei giapponesi e il modo in cui usano le alghe", ha detto Sodderland. "Inoltre, si suppone che l'alga sia in grado di cambiare e creare una flora migliore nello stomaco, che è essenziale per l'assorbimento di tutti gli altri nutrienti. Purtroppo, al di fuori dell'Asia, le alghe sono un cibo così sconosciuto che la ricerca scientifica è appena iniziata".
Non fatevi ingannare pensando che i supercibi siano grandi e ingombranti. Al contrario, i cibi saranno sempre più piccoli in futuro, perché sono più facili da assimilare. Alcuni alimenti sono chiamati 'super' perché sono densi nutrizionalmente e particolarmente ricchi di sostanze nutritive.
Gli insetti sono alcuni dei piccoli supercibi, e sono nell'elenco delle nuove tendenze mondiali. Ma ora in Europa, solo Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Regno Unito permettono la commercializzazione e il consumo di insetti.
"Gli insetti sono nutrienti e gustosi, come i crostacei", spiega Marco Ceriani, fondatore dell'italiana Italbugs, "ma il futuro dell'alimentazione non sarà quello di mettere gli insetti direttamente in bocca come nei paesi asiatici, ma di usare le farine prodotte da insetti”.
Il cibo da insetti è iper-proteico. E' difficile pensare che diventerà competitivo con altri alimenti tradizionali, ma probabilmente potrebbe essere commercializzato in settori specifici come i cibi per lo sport, i nutraceutici e la nutrizione animale. "Tra i nostri prodotti c'è una polvere d'insetto contenente il 50 per cento di proteine, costituita da grilli e larve di farina, confezionati in capsule da ingerire con radici di barbabietola e maca", afferma Ceriani.
L'azienda produce anche un "panettone" (dolce tradizionale italiano) realizzato con farina di baco da seta. "È chiamato Panseta e contiene fino al 75 per cento di proteine, grazie a una farina speciale prodotta con bachi di seta cotti". È il primo pane sperimentale fatto con bachi da seta, con una quantità ridotta di grassi. Nel processo produttivo il bruco è cotto mentre è ancora all'interno del baco, senza rovinare il bozzolo di seta.
Oltre agli alimenti 'stranieri' e sperimentali, ci sono molti alimenti tradizionali che possono essere considerati 'super'. "Le lenticchie, i ceci, i pomodori, il grano integrale, le bacche, le noci, i yogurt e le sardine sono tra i supercibi che dobbiamo mangiare frequentemente", spiega la biologa nutrizionista Elisabetta Bernardi, che collabora con il noto programma scientifico italiano Superquark.
Inoltre, ci sono alimenti che possono influenzare più di altri le funzioni del cervello, dalla capacità cognitiva alla memoria, dall'apprendimento alle emozioni. "Tra i nutrienti da non perdere ci sono i folati presenti nelle verdure a foglia verde scuro, broccoli, agrumi e uova. Sono molto importanti per la memoria e la fluidità verbale", continua la Bernardi. "Ma è altrettanto importante evitare i cibi deleteri: una dieta ricca di grassi saturi, zuccheri o calorie può ridurre le funzioni cognitive. Gli adulti in sovrappeso o obesi hanno un rischio più alto di sviluppare l'Alzheimer o la demenza senile, e l'obesità è legata anche ai deficit di memoria".
L'impatto dei lipidi nutrizionali sulle prestazioni neuronali e cognitive nell'invecchiamento, nell'Alzheimer e nella demenza vascolare è stato studiato dal progetto europeo LidiDiDiet. Lo scopo della ricerca era analizzare il legame tra alcune fonti di Omega-3 e l'abbassamento del rischio di Alzheimer, per integrare la terapia medica con l'alimentazione, in particolare nelle prime fasi.
Inoltre, dopo due anni di ricerca, è stato sviluppato anche un alimento medico sotto forma di bevanda nutrizionale. Questa bevanda quotidiana può aiutare a preservare la memoria nelle persone della fase pre-demenza dell'Alzheimer, in particolare nell'area del cervello che memorizza i ricordi a breve termine per essere recuperati in seguito. La bevanda, presentata lo scorso anno, contiene una combinazione specifica di acidi grassi e vitamine e l'effetto positivo è stato dimostrato da studi clinici randomizzati.
Fonte: Gianluca Dotti in YourIs.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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