Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


5 verità nude sul sesso, i genitori, e l'Alzheimer

Le pulsioni sessuali possono restare vive e infastidire a lungo dopo la diagnosi di Alzheimer, in modi che spesso possono lasciare i sorpresi destinatari semplicemente disturbati.


Immagina che papà ti afferri per il seno o che la mamma cerchi un bacio «alla francese» con tuo marito. O di vedere la tua pudica matrigna che improvvisamente apre la camicia a pranzo per mostrarsi al cameriere.


I caregiver familiari stressati si scambiano molte storie sui comportamenti sessuali inappropriati di qualcuno con Alzheimer o un'altra forma di demenza. Non accade con tutti. Ma quando le vecchie immagini dei propri cari urtano (e stridono) contro le nuove realtà, aiuta ricordare queste 5 verità:

  1. Sì, va bene essere fuori di testa per il comportamento sessuale dell'Alzheimer.

    Solo si prega di non mostrarlo.

    Shock, imbarazzo o sconcerto sono le prime reazioni molto comuni. O tutte e tre. Mi sono sentita abbastanza sorpresa quando mio padre, che aveva la demenza, mi ha confuso con sua sorella; non sono sicura di cosa avrei fatto se mi avesse scambiato per la mamma e la nostra relazione passasse da piccante a sesso-esplicita. Per tutta la nostra vita, la sessualità dei nostri genitori è una cosa privata a cui preferiamo non pensare. Nessuna meraviglia che ci sentiamo colpiti emotivamente quando la perdita di autocontrollo della demenza strappa i fogli.

    Strillare e far vergognare è inutile però, quando qualcuno ha perso la capacità cognitiva di calibrare ciò che va bene.


  2. Libido è libido, con Alzheimer o senza.

    Un amico psichiatra recentemente mi ha parlato di un paziente che era stato mortificato da suo padre che chiamava una prostituta ogni sera dalla sua casa di cura. La pulsione era ancora lì, ma quando arrivava, aveva già dimenticato il motivo per cui l'aveva chiamata. "Lui la paga comunque", ha detto il figlio. "Stiamo andando in rovina!".

    Sentirsi sessuali è normale a qualsiasi età o stato di salute. E' quando i comportamenti sessuali si scontrano con uno scarso controllo degli impulsi, confusione e incapacità di leggere le situazioni sociali, che ne consegue il disagio. La noia, la solitudine, o la mancanza di un partner possono amplificare sentimenti amorosi.

    Probabilmente non è un caso, ma le persone che erano ipersessuali prima di avere la demenza, sono spesso uguali dopo.


  3. Comportamenti sessuali inappropriati sono spesso il porto più vicino in una tempesta.

    La maggior parte degli esperti sconsigliano di non leggere troppo dentro questi inviti sessuali. Un padre con l'Alzheimer, che colpisce sua figlia non sta rivelando sentimenti incestuosi a lungo nutriti; la sua mente confonde semplicemente una persona con un'altra. Quando un uomo con Alzheimer ha iniziato a fare proposte alla migliore amica di sua moglie da 35 anni, l'amica era inorridita e preoccupata che questo sarebbe stato scambiato per la prova di un relazione del passato che non aveva mai avuto. Fortunatamente la moglie ha capito che non c'era nessuna cotta segreta che covava da lungo tempo. Come spesso accade, l'amica, che la visitava spesso, era semplicemente un bersaglio conveniente.

    La disinibizione dal sesso colpisce circa da una persona su quattro a una su cinque con demenza. Si ritiene che siano colpiti ugualmente uomini e donne, ma ci sono più denunce contro uomini.


  4. Spesso è possibile individuare (e stroncare) uno scatenante.

    Il papà di una donna aveva preso l'abitudine di togliersi i pantaloni appena aveva bisogno di usare il bagno, ma poi lo dimenticava e, come se avesse il pilota automatico, iniziava a masturbarsi. Le cose sono migliorate quando lei ha fissato un programma di pause per il bagno (soprattutto quando erano in giro i nipoti).

    Fare il bagno, essendo un atto intimo, è un altro scatenante comune. Scambiarsi con un aiutante dello stesso sesso ha risolto il problema della tentazione libidinosa per una caregiver. Un altro ha monitorato quanto beveva la mamma; l'alcol può abbassare le inibizioni di una persona con demenza, proprio come per una persona sana.

    A volte ciò che si legge come sessuale non lo è, esattamente. Uno "strip tease" al ristorante potrebbe iniziare perché la stanza è semplicemente troppo calda o la persona è confusa su dove si trova. Quando uno spettatore sbigottito ha fissato la matrigna di un caregiver, che lo stava facendo, lei ha mostrato il reggiseno ancora più sfacciatamente - con più che un po' d'orgoglio. "A quanto pare, era abituata ad essere molto ammirata per la sua figura a clessidra", dice la figliastra.


  5. Mandarlo a vuoto, quando si può.

    Molti caregiver trovano che aiuta mostrare semplicemente più affetto nonsessuale: abbracci, tocchi sulle spalle, attenzione in generale. A volte l'espressione sessuale nasce da un desiderio umano di base per l'attenzione. Per la donna incline a spogliarsi, possono aiutare delle camicie con bottoni posteriori difficili da sbottonare.

    Come succede per molti comportamenti stressanti di Alzheimer, spostare l'attenzione può essere il migliore alleato. Introdurre con calma una nuova linea di conversazione o attività, per esempio. Creare una routine domestica completa, con varie cose da fare e persone con cui interagire.

    Da non trascurare la soluzione creativa. Quando è stata data una bambola Pantera Rosa alta 1 metro a un uomo di 68 anni con demenza in una struttura, egli ha rivolto le sue avances a lei e ha smesso di molestare il personale, secondo un rapporto del 2008 nell'American Journal of Geriatric Psychiatry. Le proporzioni lunghe e morbide di un guanciale per il corpo potrebbero dare conforto ad un vedovo o ad una vedova abituata a un compagno di letto.

 

 

 

 

 


Fonte:  Paula Spencer Scott in The Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)