Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Non abbassare la guardia con la demenza

Per anni, le notizie sull'Alzheimer e le altre malattie correlate alla demenza, sono state inesorabilmente negative. Non sappiamo molto delle cause. Non abbiamo una cura.


I ricercatori hanno finora messo in guardia che il numero di persone con malattie che rubano la mente è in procinto di raddoppiare nei prossimi trent'anni, con l'invecchiamento della generazione del baby boom. In altre parole, se si vive abbastanza a lungo, c'è la probabilità di incorrere nella malattia.


Ora, finalmente una buona notizia: i tassi di demenza in Inghilterra e Galles sono crollati del 25 per cento negli ultimi due decenni, secondo un recente studio pubblicato su The Lancet. Un altro studio recente dalla Danimarca, ha scoperto che le persone di oltre 90 anni ora stanno meglio mentalmente di quelle che hanno raggiunto tale età dieci anni prima. I ricercatori sospettano, ma non possono dirlo con certezza, che tali tendenze siano in atto anche negli Stati Uniti.


Prima conclusione: la discesa nella demenza e nell'Alzheimer, con l'età, può non essere inevitabile. Nuova teoria: mangiare bene, fare esercizio e smettere di fumare non fanno solo bene per il cuore e i polmoni ... possono anche aiutare a prevenire la demenza.


Il Dr. Marsel Mesulam, direttore della Neurologia Cognitiva e del Centro Alzheimer alla Northwestern University, ci ha raccontato che questi studi sono "molto interessanti. Il settore era diventato piuttosto deprimente con la notizia che il più si invecchia, più si perde la cognizione, al punto in cui questo potrebbe diventare quasi inevitabile se si vive abbastanza a lungo". Ecco quello che tutti quelli intenzionati a preservare la propria materia grigia in età avanzata hanno bisogno di sapere: cosa si mangia, come ci si prende cura della salute, quanto ci si esercita, potrebbe benissimo fare la differenza.


I ricercatori dicono che coloro che tengono sotto controllo la propria pressione sanguigna e il colesterolo sono suscettibili di andare meglio, forse perché evitano la demenza che è causata da mini ictus [microsanguinamenti] e da altri danni vascolari. Anche l'istruzione è associata a tassi più bassi di demenza. Quelli con più istruzione tendono a stare meglio di quelli con minore istruzione. (Un altro buon motivo per finire la scuola ed andare all'università). Non c'è bisogno di un dottorato in medicina, dice il Dott. Dallas Anderson del National Institute on Aging. Ma essere più istruiti può orientare le scelte che si fanno nel corso della vita, che aiutano a proteggerci dalla demenza.


Non commettere errori: le scelte di stile di vita contano, e non solo per la demenza. Prima di andare in panico, ricordarsi il punto più importante: seguire questi consigli di salute non è una garanzia che si sarà forti a 90 anni. Ma quelli che alzano le spalle dicendo "Non dipende da me", sbagliano. Le scelte che si fanno aggiungono settimane, mesi o anni di vita sana, o la mandano in frantumi. "Una volta che il cervello comincia a declinare, è difficile riportarlo su", ci ha detto Anderson. Difficile dimenticarlo.

 

 

 

 

 


Pubblicato in Daily Press (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.