Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Non sempre il lutto segue la perdita, per alcuni inizia anni prima della morte del proprio caro

Per molte persone, il dolore non inizia al momento della morte, ma da quando una persona cara riceve la diagnosi di una malattia che limita la vita.

Che si tratti di cancro avanzato, demenza, scompenso cardiaco o Parkinson, il processo psicologico ed emotivo del lutto può iniziare molti mesi o addirittura anni prima della morte della persona. Questa esperienza di lutto per una perdita futura è chiamata 'lutto anticipatorio'.

Sebbene non sia sperimentato da tutti, il lutto anticipatorio è una parte comune del processo di lutto e può includere una serie di pensieri ed emozioni in conflitto, spesso difficili. Ad esempio, così come nel senso di perdita, alcune persone possono provare colpa per volere che la persona amata sia libera dal dolore, o per immaginare come sarà la vita dopo la sua morte.

 

Difficile da definire, angosciante da sperimentare

Il lutto anticipatorio si è rivelato difficile da definire. Una revisione sistematica degli studi di ricerca sul lutto anticipatorio ha identificato oltre 30 diverse descrizioni del lutto pre-morte. Questa mancanza di consenso ha limitato i progressi della ricerca, perché non si condivide come identificarlo.

Therese Rando, una teorica di spicco, ha proposto che il lutto anticipatorio può aiutare a prepararsi alla morte, contribuendo a un'esperienza di lutto più positiva dopo la perdita. La Rando suggerisce inoltre che il lutto pre-morte può aiutare l'adattamento alla perdita di una persona cara e ridurre il rischio di 'lutto complicato', un termine che descrive angoscia emotiva persistente e debilitante.

Ma il lutto pre-morte non significa necessariamente che il lutto sarà più facile da elaborare una volta che è morta una persona cara. Altre evidenze di ricerca mostrano che è possibile sperimentare un grave lutto anticipatorio senza essere preparati alla morte.

 

I caregiver dovrebbero cercare supporto

I caregiver di persone con malattie che limitano la vita possono notare cambiamenti angoscianti nella salute dei loro cari. È un'esperienza dolorosa assistere da vicino al deterioramento e al declino di indipendenza, memoria o capacità di eseguire compiti quotidiani di routine, come la cura personale.

È essenziale, quindi, per i caregiver riconoscere emozioni difficili e cercare supporto da quelli attorno a loro, soprattutto perché prendersi cura di una persona cara alla fine della sua vita può essere un tempo di isolamento.

Ove possibile, può anche essere utile per i caregiver offrire ai loro cari opportunità di riflettere su eventi significativi di vita, seguire affari incompiuti e discutere le preferenze per le disposizioni funebri. Per alcuni, ciò può coinvolgere sostenere i propri cari a riconnettersi con amici e familiari, aiutandoli a mettere in ordine gli affari legali o finanziari, parlando dell'influenza della malattia su di loro o predisporre un piano di assistenza.

 

Parlare è cruciale

Vivere con dinamiche familiari alterate, perdite multiple, transizione e incertezza può essere angosciante per tutti i membri della famiglia. Può essere difficile gestire la tensione emotiva di sapere che la morte è inevitabile, dare un senso alla situazione e parlare di morire.

Tuttavia, parlare è la chiave per prepararsi a una morte imminente. Le organizzazioni che offrono cure palliative specialistiche dispongono di informazioni e professionisti addestrati per aiutare le conversazioni difficili, come parlare ai bambini di morte e agonia.

Muoversi nel lutto anticipatorio può coinvolgere l'auto-compassione sia per il paziente che per il caregiver. Ciò include accettare le emozioni difficili e trattare se stessi con gentilezza. La comunicazione aperta con la persona che si avvicina alla fine della vita può favorire la connessione emotiva e aiutare a rispondere alle sue preoccupazioni, insieme al supporto della cerchia più ampia di familiari e amici.

Estendere empatia e comprensione a coloro che si avvicinano alla morte - e a coloro che soffrono la loro perdita imminente - contribuirà a formare una comunità compassionevole che sostiene coloro che vivono la morte, l'agonia e il lutto.

 

 

 


Fonte: Lisa Graham-Wisener (docente di psicologia) e Audrey Roulston (prof.ssa di assistenza sociale e cure palliative), Queen's University Belfast

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)