Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo trattamento arresta il decorso dell'Alzheimer nel cervello di scimmia

Secondo uno studio appena pubblicato, una nuova terapia suggerisce alle cellule di difesa immunitaria di ingoiare le proteine malformate, le placche di amiloide-beta (Aβ) e i grovigli di tau, il cui accumulo è noto per uccidere le cellule cerebrali vicine nel morbo di Alzheimer (MA),


La ricerca, guidata da ricercatori della New York University, ha dimostrato che delle scimmie anziane hanno avuto fino al 59% in meno di depositi di placche nel cervello dopo il trattamento con oligodesossiribonucleotidi CpG (CpG ODN), rispetto agli animali non trattati. Le placche Aβ sono frammenti proteici che si raggruppano insieme e intasano le giunzioni tra le cellule nervose (neuroni).


Il cervello degli animali trattati aveva anche un calo dei livelli di tau tossica. Questa proteina nelle fibre nervose può distruggere il tessuto limitrofo quando le modifiche alla sua struttura chimica (fosforilazione) provocate della malattia, la inducono ad attaccarsi ad altre cellule.


"I nostri risultati chiariscono che questa terapia è un modo efficace per manipolare il sistema immunitario e rallentare la neurodegenerazione", afferma Akash Patel MS, assistente ricercatore nel Centro Neurologia cognitiva della NYU.


Gli investigatori dicono che il trattamento ha portato anche benefici cognitivi. Quando viene mostrata una serie di puzzle, le scimmie anziane che avevano ricevuto il farmaco hanno avuto prestazioni simili a quelle degli animali adulti giovani e molto migliori delle coetanee non trattate. Le scimmie trattate hanno anche appreso più velocemente delle coetanee non trattate nuove abilità di risoluzione dei puzzle.


Secondo i ricercatori, gli esperimenti precedenti di trattamenti che puntavano il sistema immunitario hanno fallito perché i farmaci hanno sovra-stimolato il sistema, causando pericolosi livelli di infiammazione, che possono uccidere le cellule cerebrali.


"Il nostro nuovo trattamento evita le insidie ​​dei precedenti tentativi perché viene somministrato in cicli, dando così al sistema immunitario la possibilità di riposare tra le dosi", afferma l'autore senior Thomas M. Wisniewski MD, professore del Dipartimento di Neurologia e Direttore del Centro Neurologia Cognitiva della NYU. Egli osserva che nessuna ulteriore infiammazione è stata vista nelle scimmie trattate.


Il MA è la sesta causa di morte negli Stati Uniti e non ha una cura conosciuta. Le terapie farmacologiche progettate per rallentare o gestire i sintomi finora hanno fallito, afferma che il dott. Wisniewski, che è anche direttore del Centro Ricerca Alzheimer e del Centro Valutazione e Trattamento della Memoria della NYU. Un corpo crescente di prove implica come corresponsabile del MA il sistema immunitario, l'insieme di cellule e proteine ​​che difendono il corpo dall'invasione di batteri e virus.


Un sottoinsieme di cellule immunitarie, quelle nel sistema immunitario innato, inghiotte ed elimina detriti e tossine dai tessuti corporei insieme ai microbi invasori. Gli studi hanno dimostrato che questi guardiani immunitari diventano pigri quando la persona invecchia e non riescono ad eliminare le tossine che causano la neurodegenerazione.


La nuova indagine, pubblicata come articolo di copertina il 15 giugno su Brain, è la prima a puntare il sistema immunitario innato nelle scimmie con una potenziale terapia per il disturbo, secondo il dott. Wisniewski. I farmaci CpG ODN fanno parte di una classe di regolatori immunitari innati che velocizzano questi custodi immunitari logorati.


Egli dice che il team di ricerca è anche il primo a usare la tecnica 'pulsante' di somministrazione del farmaco, per evitare l'infiammazione eccessiva, le risposte immuno-guidate come il gonfiore e il dolore che arrivano quando le cellule immunitarie si concentrano sui siti di lesioni o infezioni. Sebbene sia necessaria per le difese immunitarie e la guarigione, troppa infiammazione contribuisce a molti meccanismi di malattia.


Per l'indagine, il team di ricerca ha studiato 15 saimiri femmine con età da 17 a 19 anni. Otto hanno ricevuto una singola dose del farmaco una volta al mese per due anni mentre il resto ha avuto una soluzione salina. I ricercatori hanno osservato il comportamento dei due gruppi e hanno confrontato il tessuto cerebrale e i campioni di sangue per rilevare i depositi di placca, i livelli di proteina tau e l'evidenza di infiammazione.


Il dott. Wisniewski osserva che, invecchiando, praticamente tutte le scimmie saimiri sviluppano naturalmente una forma di neurodegenerazione che imita il MA degli esseri umani, rendendole modelli ideali per studiare la malattia.


"Le somiglianze dell'invecchiamento tra gli animali studiati e la nostra stessa specie ci danno speranza che questa terapia funzionerà anche nei pazienti umani", afferma la coautrice senior dello studio Henrieta Scholtzova MD/PhD.


La dott.ssa Scholtzova, professoressa associata nel Dipartimento di Neurologia della NYU, avverte che i ricercatori hanno valutato solo scimmie anziane che avevano già segni significativi di neurodegenerazione. Ulteriori test sugli animali più giovani, osserva, consentirebbero di valutare l'efficacia del trattamento nelle fasi precedenti della malattia.


La dott.ssa Scholtzova afferma che la squadra ha in programma di iniziare a testare la terapia CpG ODN su pazienti umani con lieve deterioramento cognitivo o con demenza iniziale. Intendono inoltre studiare questo trattamento nelle malattie neurodegenerative correlate.

 

 

 


Fonte: New York University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Akash Patel, Pramod Nehete, Sara Krivoshik, Xuewei Pei, Elizabeth Cho, Bharti Nehete, Margish Ramani, Yongzhao Shao, Lawrence Williams, Thomas Wisniewski, Henrieta Scholtzova. Innate immunity stimulation via CpG oligodeoxynucleotides ameliorates Alzheimer’s disease pathology in aged squirrel monkeys. Brain, 15 June 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)