Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Osservata la complessità delle onde cerebrali che viaggiano nei circuiti di memoria

Hippocampus electrode KleenPosizione dell'ippocampo e dell'elettrodo durante l'operazione chirurgica (Fonte: Jon Kleen)

Ricercatori dell'Università della California di San Francisco hanno rilevato una nuova funzionalità nell'attività neurale nell'ippocampo (il fulcro della memoria nel cervello) che può spiegare come questa regione vitale combini una vasta gamma di segnali, trasformandoli in ricordi multistrato che in seguito possono essere richiamati.


Attreverso uno speciale dispositivo di registrazione a 'micro-griglia' sviluppato da colleghi del Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL), i ricercatori dell'UCSF sono riusciti a misurare l'attività dell'ippocampo dei partecipanti allo studio sottoposti a chirurgia per trattare una epilessia grave.


Hanno scoperto che le onde cerebrali viaggiano avanti e indietro in tutta questa struttura, integrando i messaggi da diverse aree del cervello e hanno dimostrato per la prima volta ciò che gli scienziati finora avevano solo ipotizzato.


"Le registrazioni cerebrali sono una parte importante della guida della chirurgia per l'epilessia", ha detto Edward Chang MD/PhD, presidente del dipartimento di chirurgia neurologica e autore senior dello studio, apparso su Nature Communications il 12 maggio. "La nuova tecnologia a griglia ad alta densità di elettrodi usata qui ci ha permesso di vedere una nuova proprietà dell'attività dell'ippocampo finora sconosciuta".


Chang è specializzato nel trattamento dell'epilessia con chirurgia cerebrale, durante la quale l'ippocampo (una lunga struttura in profondità nel cervello, all'interno dell'area chiamata lobo temporale) è esposto e talvolta rimosso, completamente o parzialmente. L'ippocampo può essere una fonte di convulsioni per le persone con epilessia ed è una delle prime regioni cerebrali colpite dall'Alzheimer.


Gli studi precedenti avevano suggerito che le onde di attività nell'ippocampo viaggiano solo in una direzione: dalla parte posteriore, che codifica la maggior parte delle informazioni sulla posizione fisica, alla parte anteriore, che codifica le informazioni più emozionali. Per Jon Kleen MD/PhD, primo autore dello studio e assistente professore di neurologia al Weill Institute, questo viaggio a senso unico non era sufficiente per spiegare come questa piccola regione del cervello riesca a collegare più tipi di informazioni per formare un ricordo.


Ad esempio, ha detto, immagina di aver perso le chiavi in ​​Times Square. "Ti ricordi l'aspetto spaziale «dove» (Times Square), ma ricordi anche il sentimento emotivo «Oibò, ho perso le chiavi!»", ha detto. Per elaborare una esperienza, nota Kleen, ci deve essere un modo per integrare insieme le sue molte parti. Per realizzare questo avrebbe senso che le onde cerebrali viaggino tramite più percorsi per elaborare le informazioni.

 

La matrice di elettrodi personalizzata offre una vista bidimensionale delle onde cerebrali

Nel tentativo di testare questa ipotesi, Chang e Kleen hanno collaborato con Razi Haque, leader del Gruppo Microsistemi Impiantabili ai LLNL, per sviluppare un dispositivo che può dare un'immagine bidimensionale ad alta risoluzione dell'attività neurale. Haque ha contribuito a creare un dispositivo più piccolo di una moneta da un centesimo, contenente 32 elettrodi distanziati di 2 mm uno dall'altro in un polimero flessibile che si è adattato alla forma dell'ippocampo.


Durante la chirurgia, Chang ha posizionato delicatamente la matrice di elettrodi direttamente sull'ippocampo di sei diversi pazienti chirurgici, per monitorare l'attività elettrica mentre i pazienti riposavano. Usando algoritmi come l'apprendimento automatico per analizzare i dati, il team ha scoperto non solo che le onde cerebrali viaggiano su e giù per l'ippocampo, ma che si possono prevedere le direzioni in cui si muovono.


La squadra ha anche scoperto che, a volte, le onde di due frequenze diverse sono presenti contemporaneamente, spostandosi in direzioni diverse e potenzialmente trasportando informazioni diverse. La scoperta conferisce una nuova intuizione su come l'ippocampo può integrare le informazioni provenienti da più aree cerebrali, trasformandole in ricordi dettagliati.

 

Direzione dell'onda cambia con attività cognitiva

Due dei pazienti erano svegli e interagenti durante l'intervento chirurgico (uno scenario comune, poiché il cervello non ha recettori del dolore). Kleen è stato in grado di mostrare loro foto di oggetti comuni, come un cane, e di chiedere loro di ricordare la parola relativa.


I dati dell'elettrodo hanno mostrato che mentre un paziente richiamava la parola, i cicli di attività viaggiavano in modo coerente dal retro dell'ippocampo verso la parte anteriore. Secondi dopo, i cicli di attività sono cambiati, viaggiando nella direzione opposta.


"La direzione di viaggio dell'onda può essere un biomarcatore che riflette il processo cognitivo che impegna il paziente in quel momento", ha detto Kleen. "Queste osservazioni iniziali sono solo la punta dell'iceberg".


I prossimi passaggi devono fare osservazioni con una serie di elettrodi a risoluzione ancora più elevata e osservare l'attività neuronale nei pazienti che eseguono compiti cognitivi più complessi. Alla fine, egli spera che le informazioni acquisite possano portare a trattamenti con la stimolazione cerebrale profonda per migliorare le terapie neurostimolatorie che riescono molto bene nell'epilessia:

"L'obiettivo di questa ricerca è accelerare la comprensione del funzionamento dell'ippocampo, in modo da affrontare il danno ad esso che vediamo nei pazienti con epilessia e con Alzheimer.

"Se scopriamo che, in alcuni pazienti, le onde non viaggiano nel modo corretto, possiamo progettare modelli di stimolazione più sofisticati che potrebbero essere più efficaci per prevenire le convulsioni o ripristinare la cognizione".

 

 

 


Fonte: Robin Marks in University of California - San Francisco (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jonathan Kleen, Jason Chung, Kristin Sellers, Jenny Zhou, Michael Triplett, Kye Lee, Angela Tooker, Razi Haque, Edward Chang. Bidirectional propagation of low frequency oscillations over the human hippocampal surface. Nature Communications, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.