Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lo stress del caregiver di demenza porta a privazione del sonno

caregiver sleep deprivation

Una nuova ricerca svolta alla Edith Cowan University (ECU) ha trovato che il 94% degli australiani che si occupano di una persona con demenza hanno una privazione ​​del sonno.


Ciò può potenzialmente portare a cattiva salute per il caregiver e può anche avere un impatto sulla sua capacità di fornire assistenza alla persona con demenza. Un sonno carente è associato a esiti fisici e psicologici negativi, come ipertensione, obesità, disturbi dell'umore e demenza.


Lo studio, guidato dalla dott.ssa Aisling Smyth dell'ECU, in collaborazione con Alzheimer's WA (Perth), ha indagato le caratteristiche e i disturbi del sonno di 104 caregiver australiani di una persona con demenza. Inoltre, ha valutato il benessere psicologico dei caregiver, esaminando le associazioni tra umore e sonno.


La dott.ssa Smyth ha detto che un modello disturbato di sonno è riconosciuto come un fattore significativo nel predire lo stress dei caregiver e, forse più importante, nel predire il trasferimento della persona cara nell'assistenza a lungo termine.


La dott.ssa Smyth ha detto:

“Permettere alle persone con demenza di rimanere a casa, piuttosto che trasferirle nell'assistenza a lungo termine, è il risultato ottimale per molte famiglie, ma questo non può essere a scapito del benessere proprio del caregiver. Pertanto, per aiutare la persona con demenza a rimanere a casa, è vitale preservare il sonno e mantenere la salute del caregiver”.

 

Risultati principali della ricerca

  • Il 94% dei partecipanti erano carenti di sonno, l'84% aveva difficoltà ad iniziare a dormire e il 72% ha segnalato difficoltà a mantenere il sonno.
  • Lo stress è il fattore più significativo per predire la qualità complessiva del sonno.
  • Il 44% dei partecipanti aveva due o più patologie croniche, come malattie cardiovascolari, artrosi e diabete.
  • Il disagio psicologico era comune tra i partecipanti, con livelli alti di depressione da moderata a grave, di ansia e di stress.


Jason Burton, responsabile delle pratiche di demenza per Alzheimer's WA, ha detto:

“Sentiamo parlare da molti familiari dell'effetto del ruolo di caregiving sulla qualità del loro sonno, e gli effetti negativi che questo può avere. Abbiamo collaborato con l'ECU in questa ricerca per saperne di più su questo impatto e per trovare i modi di aiutare i caregiver a mantenere la salute e la qualità di vita”.

 

Dormire meglio

La dott.ssa Smyth sta ora lavorando a un programma per promuovere un sonno migliore per i caregiver di demenza, con i Servizi Psicologici dell'ECU:

“L'obiettivo è aiutarli ad addormentarsi più velocemente e ad avere un sonno più efficiente ed efficace. Misureremo anche se un sonno migliore migliora la loro capacità di fornire assistenza. Se c'è una finestra più breve in cui possono dormire, puntiamo ad ottimizzarla, perché sia [un sonno] veramente buono”.


Il programma userà la terapia cognitivo-comportamentale progettata per aiutare i caregiver a gestire il loro stress e dotarli delle conoscenze e delle competenze per migliorare il sonno.

 

 

 


Fonte: Edith Cowan University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Aisling Smyth, Lisa Whitehead, Eimear Quigley, Caroline Vafeas & Laura Emery. Disrupted sleep and associated factors in Australian dementia caregivers: a cross-sectional study. BMC Geriatrics, 27 Aug 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)