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Studio aiuta a spiegare il declino cognitivo dopo la transizione della menopausa

Le donne si lamentano spesso di essere più smemorate durante la transizione dalla premenopausa alla perimenopausa e alla postmenopausa. Tale declino della memoria dopo la menopausa appare indipendentemente dall'età cronologica.


Un nuovo studio ha cercato di capire se la funzione mitocondriale può essere un fattore determinante della cognizione durante l'inizio della postmenopausa. I risultati dello studio sono stati presentati all'Incontro Annuale Virtuale 2020 della North American Menopause Society (NAMS), iniziato il 28 settembre scorso.


Questa non è la prima volta che i ricercatori credono che la funzione mitocondriale abbia un ruolo nella memoria durante la transizione della menopausa. I mitocondri sono responsabili di generare più del 90% dell'energia necessaria al corpo umano per sostenere la vita e supportare la funzione degli organi.


Studi precedenti, fatti su scala ridotta, avevano esaminato singoli biomarcatori mitocondriali per stabilire un possibile collegamento con la funzione cognitiva. Questi studi erano basati sull'idea che un calo degli estrogeni alteri l'efficienza della produzione di energia, nella transizione della menopausa, e che la produzione inefficiente di energia può essere correlata con il declino della cognizione.


In questo ultimo studio, i ricercatori hanno esaminato l'associazione tra una gamma più ampia di biomarcatori mitocondriali e le prestazioni ai test cognitivi di un campione più ampio di donne in postmenopausa. Hanno valutato la relazione tra marcatori funzionali mitocondriali e la cognizione, pur tenendo conto di altri fattori che possono influenzare la cognizione, come l'età, l'istruzione, la razza e l'indice di massa corporea.


Sulla base del campione di 110 partecipanti, i ricercatori hanno concluso che, nelle donne in postmenopausa, i marcatori della funzione mitocondriale sono associati alle prestazioni cognitive sui valori di apprendimento verbale, memoria verbale, strategie organizzative che supportano l'apprendimento verbale e la memoria, la fluidità verbale, e la capacità spaziale. Una funzione mitocondriale efficiente si è associata più di frequente con l'uso di strategie esecutive dipendenti [dalla corteccia] prefrontale.


Rachel Schroeder della University of Illinois di Chicago, prima autrice dello studio, dice:

"Con questa ricerca, abbiamo confermato che le donne con una produzione più efficiente di energia hanno una prestazione cognitiva migliore su una serie di indici cognitivi, compreso l'apprendimento verbale.

"È interessante notare che abbiamo anche trovato indicazioni di scambi bioenergetici compensativi che potrebbero generare una produzione meno efficiente di energia, ma potrebbero essere importanti per sostenere la cognizione quando le donne invecchiano. Questi risultati nel loro insieme sottolineano l'importanza dei processi bioenergetici per la salute cognitiva delle donne durante la postmenopausa".


La dott.ssa Stephanie Faubion, direttrice medica della NAMS, afferma:

"Anche se sarebbe auspicabile approfondire con ulteriore ricerca, questo studio fornisce preziose informazioni di un possibile ruolo dei cambiamenti della funzione mitocondriale nella riduzione delle prestazioni cognitive durante la transizione della menopausa.

"Sono necessari ulteriori studi per determinare se questi cambiamenti nella mezza età predicono un futuro declino cognitivo e se ci sono azioni che possono essere adottate per impedirli".

 

 

 


Fonte: Menopause.org (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rachel Schroeder, Rebecca Thurston, Sruti Shiva, Garrett Williams, Pauline Maki. Bioenergetic markers and cognition in peri- and postmenopausal women. NAMS, 2020, Abstract S-20.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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